Mindemic è un film intimista, che si avvale di una tecnica innovativa. E’ stato, infatti, interamente girato in 4K con un telefono iPhone 8+ cui è stata montata una lente anamorfica americana adattata al sensore mobile.

Ma c’è anche un altro elemento che lo rende speciale, l’intensa interpretazione di Giorgio Colangeli, attore dalla lunga carriera che fa di Nino, il protagonista, un personaggio  unico, che fa riflettere sulla solitudine umana che talvolta porta al distacco dalla realtà.

Ma partiamo dal titolo del film. Mindemic significa, letteralmente, Qualcosa che turba la mente e vi rimane dentro per un tempo illimitato.

È quello che accade a Nino, un regista di settant’anni che ha alle spalle una carriera di secondo piano. Vive isolato nel suo appartamento, la realtà che lo circonda, un mondo in cui è avvenuto un “qualcosa” che ha spinto la produzione di opere filmiche a essere interrotta, lo vede un uomo che sopravvive senza avere alcuno scopo, nessun obiettivo.

Per questo, quando dopo molti anni Nino riceve una chiamata dal suo storico produttore Fredo, accetta la proposta, seppur assurda, di scrivere un film in soli tre giorni.

Nino inizia a scrivere il testo usando la sua amata macchina da scrivere, un’Olivetti Lettera 32.

Decidendo di realizzare un film epico, di guerra, per trovare supporto nella stesura cerca di contattare i suoi collaboratori storici. Lo sceneggiatore De Paoli, che rifiuta il lavoro, e l’attore Giovanni Marino, che a sua volta rifiuta il ruolo che Nino gli propone.

Nino comincia quindi a inscenare lui stesso in casa le pagine che sta scrivendo, interpretando da solo tutti i personaggi del film: un gruppo di soldati che durante una guerra non precisata tentano di salvare una donna misteriosa.

Nino riceve anche la visita a casa di una donna, una escort che è identica alla moglie che l’ha lasciato anni prima e di cui lui è ancora innamorato.

Procedendo nella scrittura, Nino si perde in un delirio artistico e personale, non riuscendo più a distinguere tra verità e finzione.

“Ho scritto questa storia – racconta l’autore e regista Giovanni Basso – con l’idea di portare sul grande schermo un personaggio estremo, unico, che potesse racchiudere in sé le preoccupazioni, i deliri e le angosce di un presente e un futuro incerti”.
E aggiunge: “Ho sviluppato il personaggio di Nino pensando a un solo attore, Giorgio Colangeli, cui ho inviato la sceneggiatura pensando fosse rifiutata. Dopo neanche 24 ore Giorgio mi ha telefonato dicendo che voleva fare il film. Mindemic (Opera Zero) è nato quel giorno”.

E così conclude: “Da un punto di vista produttivo è stata una sfida in cui mi sono voluto cimentare non tanto perché volevo, ma perché in un qualche modo dovevo.
Mindemic (Opera Zero) racconta un delirio della mente che, anche in virtù di quanto abbiamo vissuto negli ultimi anni, forse tutti noi ci portiamo dentro. Oggi, domani e chissà, anche per sempre”.

Al film da corpo e anima Giorgio Colangeli, che interpreta il personaggio di Nino: qui per la prima volta nella sua formidabile carriera è il protagonista assoluto di un lungometraggio di finzione.

Com’è noto, Giorgio Colangeli sa a memoria tutta la Divina Commedia, che ha declamato in più occasioni, anche sul raccordo anulare di Roma, nel Dantedì.
Sa essere tragico, comico, cinico, disperato, grottesco: sempre da grande primo attore.

Per quanto riguarda i ruoli secondari, Basso ha deciso di affidarsi a volti meno conosciuti ma di grande carisma, quali Rosanna Gentili nel ruolo della escort/moglie di Nino, Roberto Andreucci nel ruolo dello sceneggiatore De Paolis e Paolo Gasparini nel ruolo del superficiale attore Giovanni Marino.

Per la scelta delle musiche invece, tutto si deve alla scoperta di un film dal titolo La Rivoluzione Sessuale di Riccardo Ghione, del 1968, le cui musiche furono composte dal maestro Teo Usuelli. Innamoratosi della colonna sonora composta per questo film, Basso ha deciso di acquisirne i diritti e di utilizzarla per Mindemic (Opera Zero), in quanto centrava in pieno ciò che stava da tempo cercando.

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