Da sempre il turismo è volano dell’economia italiana. Un settore che, però, è troppo stagionale e non sfruttato al massimo. Il settore dei congressi e degli eventi può essere lo strumento per avere turisti e ospiti tutto l’anno.

Nel report della Borsa Internazionale del Turismo organizzata da Eureka MICE International, appare una visione buona, ma migliorabile, dell’intero settore congressuale e degli eventi in Italia.

L’Italia,  meta preferita di milioni di turisti ogni anno, ha perso nel tempo la sua leadership.
Se nei primi anni 90 in Italia si spendeva il 7 % della spesa mondiale nel turismo, negli anni appena trascorsi questo livello è sceso al 3,4%.
Il turismo cambia mode e l’Italia deve restare al passo con i tempi e con le nuove tendenze. Il settore alberghiero italiano è in termini assoluti è il primo in Europa e il 3° nel mondo per camere di albergo.

Il problema principale delle strutture italiana è che l’occupazione netta delle camere è del 46,1% e se si calcola la percentuale di occupazione lorda, ovvero di tutto l’anno, questo dato scende addirittura al 32%, il che fa posizionare l’Italia soltanto al 22° posto in Europa. 

Questo dato deriva soprattutto dalla stagionalità esagerata che il turismo ha in Italia, ci sono periodo dove si fa fatica trovare stanze libere e periodo dove le strutture restano chiuse per mancanza di opportunità lavorative. 

Congressi ed Eventi, un’opportunità da sfruttare

Per risollevare e migliorare le prestazioni nei mesi morti, che sono quelli da ottobre e fino a tutto aprile, è importante puntare su quegli eventi che riescono a spostare grandi masse di persone per un periodo breve e concentrato.
Il mercato degli eventi come conferenze, fiere, meeting, unito a quello degli sport, dei concerti e delle mostre,  può e deve dare una spinta importante a tutto il turismo.
Un mercato che punta a superare i 1.550 miliardi di dollari di giro d’affari nei prossimi 5 anni a livello mondiale.

Prima della pandemia il settore congressi mostrava una crescita, in termini di eventi, del 4% annuo. Purtroppo la distribuzione non è omogenea a livello nazionale, con enormi disparità fra nord, centro, sud e isole. 

Secondo Federcongressi questi eventi generano un giro d’affare di circa 65 miliardi di euro impiegando oltre mezzo milione di addetti. Visto il segmento di mercato che vanno ad occupare, la spesa media di un viaggiatore che soggiorna per lavoro è mediamente doppia rispetto a quella di un viaggiatore che soggiorna per turismo.

L’importanza di investire in questo settore è doppiamente strategica, primo si potrebbe riuscire a riempire quegli spazi morti che sono presenti nel calendario nelle cosiddette mezze stagioni o bassa stagione invernale.
Secondo, un visitatore congressuale, se soddisfatto, ritorna anche come vacanziere nelle località che lo hanno accolto.
Un settore che fa della calendarizzazione e della programmazione anticipata il suo punto di forza, lasciando il tempo di ottimizzare sia le infrastrutture che gli spostamenti dei partecipanti.

La situazione attuale 

Dopo la pandemia si è avuto un incredibile aumento di eventi organizzati, molto spesso riedizioni di eventi posticipati causa Covid, una quantità di partecipazioni che ha dato ampie possibilità di emergere, ma che ben presto si esaurirà tornando a livelli del 2019.

Nella situazione geopolitica ed economica attuale bisogna restare al passo con le esigenze del mercato. Una sempre maggiore fuga di capitali, interessi e tecnologie verso est sta in qualche modo minando un settore molto importante.

Sempre meno aziende sono propense a sponsorizzare congressi ed eventi e di questo risente tutto l’indotto.

Mettere soldi nel settore congressuale e degli eventi è considerato un investimento da molti paesi emergenti, che pagano in prima persona per poter ospitare manifestazioni che fino a qualche anno fa erano tenute fra America ed Europa.

In Italia come spesso accade, si è presa la strada del “ma noi siamo comunque l’Italia…” e siamo rimasti indietro. Nel mondo di oggi avere una bella storia e un bel panorama da far vedere non bastano più per attrarre a sé potenziali investitori.

La mancanza di un supporto reale e tangibile delle istituzioni non ha fatto che ingarbugliare ancora di più questo settore che è spesso lasciato in mano ad iniziativa privata che non sempre riesce ad essere all’altezza della situazione.

Non di rado capita di imbattersi in convegni, conferenze organizzate talmente male che è presente solo chi le organizza e poche altre realtà. Questo fa solo male a tutto il settore.

Senza un adeguato supporto neanche il più grande organizzatore riuscirà mai creare qualcosa di importante che vada oltre i confini di un comune o di una provincia.

Il settore dei congressi è uno di quelli che va alimentato in maniera intelligente.
Per le dimensioni che dovrebbe e può raggiungere l’iniziativa privata non è da sola sufficiente ad intercettare tutti quei potenziali attori interessati ad essere partecipi delle diverse iniziative.
C’è bisogno di un cambio di strategia cambiando totalmente approccio recuperando il terreno perso sulle nuove realtà a livello mondiale.

L’investimento nel settore visto la mole di liquidità che riesce a muovere in breve tempo può dare risultati quasi immediati a livello economico.

In un mondo in ripresa questa è un’occasione da non lasciarsi sfuggire.