Bayer, da sempre in prima linea a favore della salute femminile, ricopre un ruolo da leader in questo campo grazie al costante impegno in ricerca, sviluppo e innovazione volti a rispondere alle esigenze delle donne. È frutto della responsabilità aziendale nei confronti della società, che prevede l’accesso alla contraccezione nei Paesi Emergenti e il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite per un mondo senza povertà e con cure e istruzione garantiti.

L’innovazione è un processo che parte dall’ascolto e dall’interpretazione dei bisogni di tutti gli interlocutori, donne in primis, per offrire soluzioni che anticipino le evoluzioni di trend e scenari. Parte integrante dell’impegno di Bayer è la proficua collaborazione con istituzioni, mondo accademico e medici, al fine di creare un circolo virtuoso di informazioni affidabili. Si promuove così un’educazione della popolazione che contrasti falsi miti e fake-news che conducono a decisioni errate, inefficaci e rischiose per la propria salute.
In ambito contraccezione, l’Italia è agli ultimi posti nell’utilizzo di opzioni, soprattutto ormonali, sia a lunga che a breve azione.
Per valutare il livello di conoscenza delle donne italiane in questo ambito e gli elementi cruciali nella scelta dei metodi anticoncezionali, Bayer ha promosso l’indagine “Pulse Survey – Italy 2018”, condotta dal centro di ricerca Epiphany Research che ha coinvolto un campione rappresentativo di donne dai 18 ai 49 anni.
La ricerca ha evidenziato vari aspetti che incidono fortemente sulle scelte contraccettive delle italiane mettendo in luce un rilevante gap informativo che porta le donne a prendere decisioni non consapevoli o non ottimali rispetto a quanto desiderano da un anticoncezionale. Una situazione nella quale il ruolo di ascolto, interpretazione dei bisogni e capacità divulgativa ed educativa del medico ginecologo gioca un ruolo chiave.
L’indagine Pulse Survey ha indagato sui più importanti benefici desiderati dalle donne, evidenziando come comodità, facilità d’utilizzo ed efficacia rivestano un ruolo importante nella scelta contraccettiva. Ovviamente la protezione da malattie sessualmente trasmissibili è una priorità, sebbene l’efficacia di un metodo barriera come il preservativo sia legata anche e soprattutto al corretto utilizzo da parte del partner.
A questa lacuna si aggiunge ignoranza e confusione rispetto ai contraccettivi poiché, ad esempio, vengono considerati come anticoncezionali anche i “metodi naturali” la cui efficacia è sostanzialmente nulla.
La Professoressa Manuela Farris – Consigliere della Società Italiana di Ginecologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SIGIA) e membro della Società Italiana di Contraccezione dichiara: “La contraccezione ormonale ha rappresentato una svolta nella vita di noi donne; l’accesso a queste soluzioni è frutto di battaglie di civiltà che ci hanno permesso di gestire la nostra fertilità e metterci in condizione di decidere su un aspetto così importante e determinante per le nostre vite”.
Rispetto alla conoscenza dei metodi contraccettivi, in base alla sua quotidiana esperienza di medico, la Professoressa pone l’accento sull’importanza dell’ascolto e dell’educazione delle assistite. “Oggi siamo in una situazione paradossale; l’accesso all’informazione non è mai stato così immediato e semplice ma, quotidianamente, scopro che le donne, a partire dalle più giovani, non conoscono nozioni basilari sul funzionamento del proprio corpo. Ignorano come una contraccezione informata e consapevole possa incidere positivamente sul loro benessere e qualità della vita. Diventa dunque cruciale non solo ascoltare, ma essere in grado di interpretare i bisogni inespressi, dialogare con le pazienti e supportarle verso la scelta più opportuna”.
Rispetto alla conoscenza dei metodi contraccettivi, in base alla sua quotidiana esperienza di medico, la Professoressa pone l’accento sull’importanza dell’ascolto e dell’educazione delle assistite. “Oggi siamo in una situazione paradossale; l’accesso all’informazione non è mai stato così immediato e semplice ma, quotidianamente, scopro che le donne, a partire dalle più giovani, non conoscono nozioni basilari sul funzionamento del proprio corpo. Ignorano come una contraccezione informata e consapevole possa incidere positivamente sul loro benessere e qualità della vita. Diventa dunque cruciale non solo ascoltare, ma essere in grado di interpretare i bisogni inespressi, dialogare con le pazienti e supportarle verso la scelta più opportuna”.
L’indagine Pulse Survey ha indagato sui più importanti benefici desiderati dalle donne, evidenziando come comodità, facilità d’utilizzo ed efficacia rivestano un ruolo importante nella scelta contraccettiva. Ovviamente la protezione da malattie sessualmente trasmissibili è una priorità, sebbene l’efficacia di un metodo barriera come il preservativo sia legata anche e soprattutto al corretto utilizzo da parte del partner. Seguono per importanza: la bassa incidenza di effetti collaterali, la ridotta presenza di ormoni e i benefici secondari come una positiva influenza sul ciclo mestruale.
LA CONTRACCEZIONE REVERSIBILE A LUNGO TERMINE: ASCOLTO E DIALOGO CONTRO FALSI MITI E TIMORI IMMOTIVATI
Gli elementi che descrivono “il contraccettivo dei sogni” riflettono molte delle qualità che caratterizzano i dispositivi intrauterini.
I due aspetti che più preoccupano le donne – serenità nei confronti del controllo della fertilità e timore di dimenticanze o errori nell’utilizzo – con il ricorso ai dispositivi intrauterini, escono completamente di scena. I sistemi intrauterini di ultima generazione, infatti, oltre a essere estremamente ridotti nelle dimensioni, rappresentano una soluzione percorribile a prescindere dal fatto che si abbiano avuto figli o meno. Sono dunque adatti anche a donne giovani che, per via di stili di vita, abitudini e alimentazione, spesso non utilizzano in maniera corretta i contraccettivi a breve termine esponendosi al rischio di gravidanze indesiderate.
Eppure, nonostante siano abbastanza chiari per le italiane i vantaggi dei sistemi intrauterini, l’indagine commissionata da Bayer ha rivelato una serie di “falsi miti” che vengono sfatati grazie al dialogo con il ginecologo e che conducono alla scelta di questa opzione contraccettiva.