Decreto caro voli: che sta succedendo

Il decreto caro voli è una misura approvata dal governo italiano con l’obiettivo di contrastare i rincari dei biglietti aerei per le rotte nazionali, in particolare verso e da le isole. Il decreto ha suscitato diverse reazioni da parte delle compagnie aeree, dei consumatori e delle istituzioni europee. In questo articolo cercheremo di spiegare cosa prevede il decreto, quali sono le sue motivazioni e quali sono le sue possibili conseguenze.
Il decreto caro voli introduce due tipi di limitazioni alle pratiche commerciali delle compagnie aeree:
Il decreto caro voli nasce dalla constatazione che i prezzi dei biglietti aerei per le rotte nazionali, soprattutto verso e da le isole, sono aumentati in modo significativo negli ultimi mesi, creando un ostacolo alla mobilità dei viaggiatori e una disparità territoriale. Secondo il Garante per la sorveglianza dei prezzi, nel mese di maggio 2023 l’incremento registrato è stato del +37,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e del +43,9% per i voli nazionali. Per le rotte verso Sicilia e Sardegna, l’aumento è stato addirittura del 70%, e in alcuni casi il prezzo medio dei biglietti venduti a ridosso della partenza è risultato maggiore almeno sette volte rispetto a quelli venduti più di una settimana prima.
Il governo ha quindi ritenuto necessario intervenire per tutelare i consumatori e garantire la continuità territoriale tra le isole e il resto del paese, soprattutto in un momento di forte ripresa del turismo dopo la pandemia da Covid-19. Il decreto si basa sul principio che i prezzi dei biglietti aerei debbano essere determinati in modo trasparente e proporzionato ai costi effettivi del servizio, senza sfruttare situazioni di scarsa concorrenza o di elevata domanda.
Il decreto caro voli ha scatenato le proteste delle compagnie aeree, che lo ritengono una violazione della libertà di stabilire i prezzi prevista dal regolamento europeo n. 1008/2008: le compagnie sostengono infatti che il decreto interferisce con le tecniche di revenue management, che consentono di ottimizzare i ricavi in base alla domanda e all’offerta, e che sono indispensabili per garantire la sostenibilità economica del settore. Inoltre, le compagnie temono che il decreto possa creare un pericoloso precedente, che potrebbe indurre altri paesi a introdurre regolamentazioni simili, compromettendo il mercato europeo del trasporto aereo, che è libero e deregolamentato.
Per queste ragioni, le compagnie aeree hanno chiesto alla Commissione Europea di intervenire per chiarire la compatibilità del decreto con le norme comunitarie e per tutelare i loro interessi. L’associazione europea delle compagnie aeree, Airlines for Europe, ha inviato una lettera alla commissaria ai Trasporti, Adina Valean, esprimendo la sua preoccupazione e chiedendo un incontro urgente. Anche la compagnia irlandese Ryanair ha annunciato di aver presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il decreto.
Dall’altra parte, il decreto caro voli è stato accolto favorevolmente dalle associazioni dei consumatori, che lo considerano un passo importante per contrastare le speculazioni e le pratiche scorrette delle compagnie aeree. Le associazioni hanno apprezzato in particolare il divieto di usare algoritmi di profilazione degli utenti, che possono portare a discriminazioni e a prezzi ingiustificati. Tuttavia, alcune associazioni hanno anche espresso alcune critiche al decreto, ritenendolo troppo limitato e poco efficace. Ad esempio, Assoutenti ha lamentato il fatto che il decreto non riguardi tutte le tratte nazionali ed estere utilizzate dagli italiani per le vacanze e le festività, e che non preveda sanzioni severe per le compagnie inadempienti.
In conclusione, il decreto caro voli è una misura controversa, che cerca di bilanciare gli interessi dei consumatori e delle compagnie aeree, ma che potrebbe avere effetti indesiderati sul mercato del trasporto aereo e sulle relazioni con l’Unione Europea. Sarà quindi importante monitorare l’evoluzione della situazione e valutare l’impatto del decreto sulla qualità e sulla convenienza del servizio offerto ai viaggiatori.