E’ una scelta di campo, quella che saremo chiamati a fare non appena sarà passata questa maledetta pandemia.


Una scelta di campo come fecero i nostri nonni e genitori il secolo scorso, prima della Seconda Guerra Mondiale, durante il conflitto, e nel dopo guerra.
Una scelta tra democrazia, libertà e dittatura, tirannide.
Non sarà più tempo per compromessi “storici” dettati dalla cupidigia finanziaria e dal facile, ma deleterio guadagno.
Nel secolo scorso le dittature naziste prima e comunista poi, furono sconfitte con una radicale e assoluta contrapposizione di quella parte del Mondo che ebbe come ideale fondante delle sue carte costituzionali, la democrazia e la libertà dell’individuo.
Il nazismo, ideologia aberrante aveva come scopo la dominazione del Pianeta con mezzi cruenti e il totale asservimento dei suoi connazionali al dogma della superiorità della razza.
Un dogma ideologico scaturito dalla bramosia finanziaria economica brutalmente devastata da primo conflitto.
Ricchezza, potere, dominio, questi furono i capisaldi di quel regime (i capisaldi di tutti i regimi, la storia ci insegna).
Il tutto controllato e imposto dall’assoluta mancanza di libertà di espressione, annichilita e oppressa dalla comunicazione di regime, unica voce esistente che narrava solo una verità parziale, falsa, capziosa, menzognera.
Le forze democratiche si coalizzarono per difendere la nostra libertà, il potere del popolo (demos-popolo, kratia-potere), cancellando quell’esperienza tragica e nefasta come il nazi-fascismo.
Non ci furono compromessi, accordi, intense, per ragion di Stato, per ragioni economiche per seguire una “realpolitk” (vi ricorda qualcuno ?)
Durante il dopo guerra, la stessa battaglia fu sostenuta contro la dittatura comunista che divise il vecchio Continente e una larga parte del Globo in contrapposizione a quell’Occidente considerato dalla nomenklatura sovietica e dei suoi Stati satelliti, come corrotta, imperialista, liberticida, guerrafondaia.
Potere al popolo era il mantra che si udiva provenire dai mezzi di comunicazione comunisti.
Quel popolo a cui era negato il diritto fondamentale di eleggere i suoi rappresentanti e di esercitare liberamente la sua prerogativa principale, e di godere appieno dei suoi diritti fondamentali.
Nel più buio oscurantismo, nell’ assoluto terrore, la comunicazione era nulla e quanto accadeva “oltre Cortina” veniva solamente divulgato dalle veline degli organi ufficiali del Partito Comunista (memento Chernobil).
La voglia di libertà, di milioni di cittadini fu un’onda montante che portò alla disgregazione di quei regimi comunisti (è da poco passato il 30esimo anniversario dalla caduto del Muro di Berlino).
Libertà, democrazia, anche in quella parte d’ Europa, arrivò.
Finalmente un mondo “dominato” dalla libertà , si pensò.
Non fu così.
Per evidenti ragioni economiche finanziarie, unitamente alle mai sopite ideologie comuniste internazionaliste, celate dietro la nuova “facciata” della globalizzazione, hanno permesso alla più grande, potente e pericolosa dittatura ancora esistente di espandere il suo dominio.
Accecati da più facili, ma effimeri e pericolosi profitti, una parte imprenditoriale e finanziaria dei Paesi democratici si sono dati in pasto al Dragone cinese; hanno consegnato la propria/nostra vita e il proprio/nostro futuro al più feroce e assoluto regime comunista, che annualmente declamava la ferrea volontà di dominio mondiale.
E’ d’uopo rileggere il discorso del Presidente cinese Xi Jinping in occasione delle celebrazioni per il 70 anniversario della Repubblica Popolare Cinese. “Nessuno ci fermerà”. Così, si può sintetizzare la “filippica” del capo del più grande partito comunista, non più tardi di sei mesi fa.
Da decenni l’espansionismo del regime cinese in vari Continenti è ormai acclarato. 
Un regime autoritario e repressivo, in cui nessuna opposizione è tollerata.
Nel corso degli ultimi decenni ogni richiesta di democrazia e libertà viene stroncata e soffocata senza pietà (dai martiri di Piazza Tienamen, alla strage tibetana, fino ad arrivare alle manifestazioni in difesa della libertà del popolo di Hong-Kong).
Il pericolo per il mondo era evidente, ma i miliardi di Yuan immessi nell’economia globale hanno occultato e fatto dimenticare il rischio che rappresentava e rappresenta la Tigre asiatica comunista.
Oggi, che le nostre vite sono seriamente in pericolo per la pandemia generata dal Covid 19, le menti di molte donne e di molti uomini comprendono quali danni e devastazioni creino i regimi totalitari.
Si comprende quali tragedie produca la mancanza di trasparenza della comunicazione; quali disastri vengono generati dalla mancanza di libertà democratica.
Non ci sono più alternative per salvare il presente e il futuro di Pianeta.
Non ci può essere più alcuna remora. Siamo ad un bivio.
Siamo ad una scelta vitale.
Democrazia o dittatura.
Libertà o schiavitù.
Vita o morte.
W.Churchill affermò che è stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per quelle sperimentate finora.
Proprio per questa ragione, dobbiamo difendere la nostra democrazia per difendere le nostre vite.
Le democrazie mondiali risolutamente debbono affrontare il regime cinese e imporgli una sostanziale modifica in senso liberal-democratico effettivo se vorrà essere accettato nel contesto economico e politico globale.
Non sarà così ?
Non si vuole combattere questa nuova guerra per la salvaguardia dei nostri valori, del nostro futuro ?
Non sarà solo il Covid 19 a devastare le nostre esistente, ma altri e innumerevoli pericoli che le dittature odierne e future genereranno.
Resistere e combattere per la democrazia e per la libertà.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)