Scene vedute in questi giorni dopo il tragico e vigliacco attentato a Bruxelles.
Federica Mogherini, L’alto rappresentante della politica estera dell’UE che scoppia in un singhiozzo infantile durante la conferenza stampa tenutasi in Giordania durante la visita ufficiale nel paese mediorientale; a Place de la Bourse a Bruxelles centinaia di ceri accesi, disegni sul selciato, e centinaia di persone che si raccolgono in silenzio per ricordare le vittime del terrorismo che ha colpito la capitale belga (e capitale Europea, non scordiamolo); girotondi e messaggi di pace in varie città del Continente, e bandiere a mezz’asta con i consueti flash-mob accompagnati da centinaia di mazzi floreali deposti nei luoghi simbolo; social network invasi da valanghe di post commemorativi e immagini listate a lutto.
Tutto già visto, udito, ascoltato anche per i precedenti atti terroristici avvenuti a Parigi, Londra, Madrid, accaduti nell’ultimo decennio.
E poi la consueta “retorica politica” del politicamente corretto dei vari rappresentanti della socialdemocrazia che non mancano mai di ricordare che i terroristi erano di fede islamica ma che non tutti gli islamici sono terroristi, che sono solo un’ esigua minoranza e che il terrorismo si combatte con l’integrazione, l’accoglienza, la convivenza sociale, la coesione tra i popoli, bla, bla, bla.
Ecco come si sta combattendo il terrorismo e la “guerra” non ufficiale che sta investendo il Vecchio Continente.
Chi ha studiato la storia contemporanea e gli avvenimenti del secolo scorso non potrà non ricordare determinati statisti che dovettero affrontare dittature, terrorismi nazionali e internazionali, tutte le minacce serie che attentavano alle istituzioni democratiche, alla libertà dei cittadini, ai diritti fondamentali dell’uomo.
Due esempi di “salvatori” dei valori su cui si fondano le società civili e democratiche, furono W.Churchill e C.De Gaulle.
La storia insegna, historia magistra vitae, e allora basta fare un ripasso veloce dei testi per notare quali differenze si scorgono tra quei politici e i “politicanti” che stanno a capo delle nostre nazioni e delle istituzioni europee.
I
l primo ministro inglese Churchill rabbrividirebbe osservando le lacrime che rigano il volto di Lady Pesc Mogherini. 
Era esattamente l’antitesi del lassismo europeo che stiamo vivendo.
Basti ricordare la famosa frase che pronunciò, poche ore dopo il suo insediamento a Dowing Street durante la II guerra mondiale, rivolgendosi al popolo britannico: “Vi prometto solo sudore, lacrime e sangue” e che era solito ripetere che “Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale, ciò che conta è solo il coraggio di andare avanti”.
Non mancava mai di mostrare la tenacia necessaria per difendere il proprio popolo, la propria nazione, la propria libertà, dimostrando al nemico che non si sarebbero mai arresi “….combatteremo sulle spiagge, sui luoghi di sbarco, sui campi e sulle strade, sulle colline, non ci arrenderemo mai…”.
Questa Europa, invece, è figlia della globalizzazione, in cui le nazioni sono state umiliate, annichilite sacrificate sull’altare della finanza e delle lobbies di potere, in cui parole come patriottismo, sono “bestemmie” da condannare senza se e senza, con le tragiche e ciniche conseguenze che stiamo vivendo da anni.
Pattriottismo valore sui cui imperniava la “volontà di rivincita di libertà” di C.De Gaulle e della Francia, vilipesa e schiavizzata dalla dittatura nazista e da cui nacque la resistenza che permise di riconquistare la sua libertà, la sua terra, i suoi valori (quei valori conquistati durante la Rivoluzione del 1789 contro l’ancien regime).
“Il patriottismo è quando l’amore per la tua gente viene per primo…..”. (C. De Gaulle)
Chissà cosa direbbe il vecchio generale transalpino, eroe nazionale, osservando cosa è diventata la “sua” Francia, la “sua” Europa.
Difesa della Patria, orgoglio nazionale, difesa della libertà e dei diritti dei cittadini, che il terrorismo sta distruggendo.
Il terrorismo di stampo politico che ha insanguinato anche il nostro Paese negli anni 70 /80.
Sembrava che nessuno e niente potesse fermarlo.
E allora mi piace ricordare la figura del Gen C.A. Dalla Chiesa, della strategia che permise di cancellare il terrorismo e di superare gli anni di piombo.
Poteri speciali, leggi restrittive, “mano libera” per schiacciare “il verme che stava erodendo” la nostra democrazia.
“Certe cose non si fanno per coraggio, ma per guardare più serenamente i nostri figli e figli dei nostri figli….” (Gen. C.A. Dalla Chiesa)
Eppure, anche i quegli anni, si udivano frasi che in qualche modo giustificavano certi comportamenti devianti (uso un eufemismo….) tacciando gli autori di certi crimini solamente come “compagni che sbagliano…”.
Un abominio quella frase, che venne cancellata con l’ assassinio di Guido Rossa sindacalista Fiom barbaramente trucidato dalla Brigate Rosse per la sua opera di denuncia delle infiltrazioni terroristiche nelle fabbriche.
Ecco quando gli atti e i valori di quegli eroi del secolo scorso che difesero la nostra libertà, saranno seguiti e applicati dai nostri attuali rappresentanti delle istituzioni nazionali e europee, solo allora il terrorismo sarà sconfitto.
In caso contrario se pervicacemente si continuerà sulla linea del lassismo, del buonismo, della giustificazione e della globalizzazione, delle lacrime, dei disegni col gessetto, dei lumini, dei fiori, sarà la fine dell’Europa che ci hanno lasciato in eredità i nostri avi, quegli eroi nazionali.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)