La Cia, Confederazione italiana agricoltori, ha firmato il contratto di partecipazione al Padiglione Italia. Alla firma erano presenti Diana Bracco, Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia; Alberto Mina, Direttore relazioni esterne e istituzionali di Padiglione Italia; Dino Scanavino, Presidente nazionale Cia; Rossana Zambelli, Direttore nazionale Cia; Cinzia Pagni, Vice Presidente Vicario Cia; Giovanni Daghetta, Presidente della Cia Regionale della Lombardia; David Nebiolo, responsabile settore Comunicazione e Immagine della Cia; Giuseppe Cruciani, Amministratore Unico Agricoltura è Vita Srl.
La Cia, una delle principali organizzazioni professionali agricole europee con circa 900 mila iscritti, sarà presente durante l’Esposizione universale al Padiglione Italia con un ufficio di rappresentanza per sviluppare un ricco programma di incontri con omologhi internazionali, rappresentanti istituzionali e delle realtà produttive e sei eventi organizzati nell’Auditorium di Palazzo Italia.
L’agricoltura – ha sottolineato Diana Bracco, Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia – ha sempre avuto un ruolo centrale nello sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Per questo, Padiglione Italia esprime la propria profonda e convinta soddisfazione per l’adesione della Cia al programma dell’Esposizione Universale dell’anno prossimo. Il contributo culturale del mondo agroalimentare sarà essenziale per rispondere alle sfide che sono al centro di Expo 2015.
L’Expo è un’opportunità straordinaria e una grande chance per il Paese – ha affermato Dino Scanavino, il Presidente della Cia – un’occasione per tornare a guardare al futuro con fiducia, prefigurando un pianeta che possa superare le sue crisi, con visioni nuove che sappiano rispondere alle attese più importanti dell’umanità, a partire da un’alimentazione sufficiente, sana, sostenibile, fonte primaria di benessere. Con l’Expo torniamo a mettere al centro dell’agenda mondiale quel complesso sistema – alimentazione agricoltura e ambiente – che è fondamento della nostra storia e presupposto per il futuro.L’Italia deve svolgere un ruolo fondamentale, non solo perché è il Paese ospitante o perché ha un grande patrimonio agroalimentare – ha proseguito Scanavino – ma soprattutto perché ha una storia da raccontare e un modello da promuovere. Con la sua presenza ad Expo la Cia vuole far conoscere al mondo le imprese agricole italiane, la loro passione, il loro impegno. Una storia di innovazione e multifunzionalità ma sempre legata alle tradizioni, di territori e prodotti locali che si aprono ai mercati internazionali, di tutela del suolo e della biodiversità in un’ottica ecosostenibile. E’ questa la grandezza del Made in Italy – ha concluso il Presidente della Cia – che non è e non deve essere un marchio protezionistico, ma un sistema di valori da raccontare al mondo e il volano decisivo per riprendere la strada della ripresa.
La Cia-Confederazione italiana agricoltori, fondata nel 1977, si articola in associazioni di categoria, istituti e società che operano per la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente; svolge attività e iniziative nel campo della qualità, della sicurezza e dell’educazione alimentare, della tutela e della valorizzazione dell’ambiente, dell’agriturismo, delle foreste, dell’agricoltura biologica, delle energie alternative, dell’editoria e dell’informazione legislativa agraria.Nell’ambito della Confederazione operano le associazioni delle donne, dei giovani e degli anziani. Alla Cia fanno riferimento una serie di organizzazioni economiche.