Fondazione Umberto Veronesi e Monini insieme per il terzo anno consecutivo sul tema del tumore al seno.

Monini  ha  finanziato, infatti, uno studio che esamina il possibile legame tra consumo di olio di oliva e prevenzione del tumore al seno.

Il sostegno alla ricerca scientifica è uno dei pilastri del Piano di Sostenibilità A Hand for the Future, promosso nel 2020 dall’azienda umbra.

Può il consumo regolare di olio di oliva contribuire a prevenire l’insorgenza del tumore al seno, la neoplasia più diffusa in Italia, diagnosticata ogni anno a oltre 55 mila persone, nonché la prima causa di morte per le donne?

È la domanda a cui cercherà di dare risposta la dott.ssa Emilia Ruggiero, ricercatrice dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli, attraverso uno studio finanziato da Monini per il 2023, tramite bando pubblico promosso da Fondazione Umberto Veronesi.

La storica impresa italiana conferma così per il terzo anno consecutivo il proprio impegno a sostegno della ricerca scientifica d’eccellenza e di Fondazione Umberto Veronesi per contribuire a far luce sulle straordinarie proprietà di uno dei prodotti cardine della Dieta Mediterranea, di cui resta ancora molto da svelare.

L’importanza della Dieta Mediterranea

“Per decenni – ha spiegato la dott.ssa Ruggiero, nell’ambito dell’annuale cerimonia dedicata ai finanziamenti alla ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi, presso l’Università Statale di Milano – i Paesi del Mediterraneo hanno avuto una minore incidenza di tumore al seno a livello mondiale e questo ha fatto ipotizzare che le abitudini alimentari potessero spiegare almeno in parte questi dati.

L’ adesione a una dieta mediterranea nel suo complesso è in grado di ridurre il rischio di tumore al seno, ma il ruolo dei suoi componenti chiave, come appunto l’olio di oliva, è stato poco esplorato.

Il progetto punta proprio a capire se l’olio di oliva, e in particolare la sua componente di grassi monoinsaturi, possa avere un ruolo nella prevenzione primaria del tumore al seno, nell’ambito di un’alimentazione di tipo mediterraneo”.

Lo studio utilizzerà il database del progetto epidemiologico Moli-sani, che dal 2005 ha
coinvolto circa 25.000 cittadini, residenti appunto in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori, trasformando di fatto un’intera regione italiana in un grande laboratorio scientifico.

In questo caso specifico verranno utilizzati i dati di oltre 11.000 donne per le quali sono state raccolte dettagliate informazioni alimentari.
I risultati dello studio potranno
fornire nuove indicazioni sull’importanza dell’olio di oliva nella prevenzione del tumore al seno.