VERCELLI. Tre sedi (ARCA, Palazzo Arcivescovile, ex  Chiesa  di San Vittore), 120 opere di notevoli dimensioni, per celebrare, a 120 anni dalla nascita, Francesco Messina (Linguaglossa, Catania 1900 – Milano 1995), scultore tra i maggiori dell’ultimo secolo.

A promuovere questa grandiosa retrospettiva sono il Comune e l’Arcidiocesi di Vercelli con la collaborazione della Fondazione Messina e di Nicola Loi Studio Copernico, Milano. La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Francesco
Messina, l’Atl Biella Valsesina Vercelli, la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, di IREN, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Vercelli.

La retrospettiva in corso è in programma fino al 27 febbraio 2022, ed è curata da Marta Concina, Daniele De Luca e Sandro Parmiggiani. Le rispettive tre sedi  accolgono grandi marmi, molti bronzi e ritratti di amici nonché  colleghi tra i tanti quelli di Lucio Fontana, Salvatore Quasimodo, Riccardo Bacchelli (con il monocolo), Alfonso Gatto, Arturo Tosi, Eugenio d’Ors, invece per quanto riguarda le figure femminili, in particolare danzatrici, il ritratto di Carla Fracci, Luciana Savignano e Aida Accolla. E poi altre opere dipinte di fascino assoluto come Lia Ranza, Isabella Ostini e Vittoria Leone. Tra le opere presenti nell’ARCA una sezione è dedicata ai cavalli, che ci ricordano immediatamente l’immagine del grande cavallo morente modellato nel 1966 per il Palazzo della Rai di Roma.

Invece nel Palazzo Arcivescovile e nell’ex chiesa di San Vittore trovano naturale collocazione (in ambienti di particolare suggestione, soprattutto la sede del vescovo di Vercelli  dove nel salone è esposta la cronotassi dei ritratti di tutti i Vescovi appartenuti alla storia della Diocesi) le opere di carattere religioso, come uno dei bozzetti in bronzo della grande statua di Pio XII (San Pietro in Vaticano) e quello di San Filippo Neri, il Giobbe ignudo e inginocchiato del 1933, con l’umile corda che gli cinge i fianchi, o l’Adamo e Eva realizzato nel 1956. Molte altre sono le opere a carattere religioso, come il cardinale Schuster, la deposizione memore della Pietà  Rondanini, le bellissime formelle (bozzetto) in bronzo dorato per la Santa Caterina collocate sugli spalti di Castel Sant’Angelo a Roma.

La mostra conferma e tra l’altro svela la grande maestria scultorea di Francesco Messina, presente alle Biennali di Venezia del 1922, 1928, 1930, 1932 e 1942 (sala personale, vincitore del premio Internazionale di scultura), 1956 (sala personale). Inoltre a Messina sono state dedicate importanti mostre personali (quella di esordio alla galleria Milano del 1929, presentata da Carlo Carrà) e varie collettive in tutti i continenti.  Francesco Messina, annota Sandro  Parmiggiani, autore
del saggio in catalogo, si colloca nella linea italiana della grande scultura del Novecento che, come scrive Antonio Paolucci, si dipana da Wildt, mediante Arturo Martini, Marino Marini, Giacomo Manzù, Messina medesimo, fino a Giuliano Vangi. Salvatore Quasimodo, amico di una vita, lo definì “spirito apollineo e meditativo”.

Messina ha innestato tutta la sua opera sulla tradizione,  da quella egizia, greco-romana nonché rinascimentale, arrivando all’Ottocento e ai suoi contemporanei. Nella sua opera si riscontra la fedeltà ad un rigore antico, nei suoi esiti più alti, e in questo sta anche la sua modernità (…). Nel 1938 Giorgio De Chirico scrisse nella presentazione dell’esposizione personale alla Galleria “La Cometa” di Roma: “Le sculture di Francesco Messina, ovunque si trovino, fanno piacere a guardare, vivono con gli uomini e lo consolano con la loro presenza”. La mostra è accompagnata da un prestigioso catalogo – monografia in coedizione tra Polistampa Firenze e Studio Copernico Milano.

Info:
Vercelli, 18 dicembre 2021 – 27 febbraio 2022
ARCA, piazzetta S. Marco 1;

orari di visita: giovedì – domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Palazzo Vescovile, piazza Alessandro d’Angennes, 5;

Orari di visita: giovedì – domenica dalle ore 14.00 alle ore 18.00
Ex Chiesa di San Vittore, largo d’Azzo: vista dall’esterno
L’ingresso alla mostra è gratuito

Prenotazione obbligatoria, scrivendo una e-mail all’indirizzo di posta elettronica:
prenotazioni.vercelli.mostre@gmail.com
Oppure rivolgendosi al numero 3383473682, contattabile dalle 10 alle 19 dal giovedì alla domenica .
Prenotazione anche in ARCA negli stessi orari.
Green pass obbligatorio.

Giuseppe Lippoli