Herbalife Nutrition, tramite una sua ricerca sul Wellbeing Gap svolta in occasione della celebrazione dei suoi 30 anni in Italia, ha messo in luce la discrepanza tra le buone intenzioni e le azioni degli italiani sul tema benessere.  

 Nutrirsi correttamente, fare più attività fisica, alleviare lo stress e ridurre l’impatto
ambientale: a parole, è quasi scontato dichiararsi pronti a compiere azioni positive per migliorare il proprio benessere e il mondo in cui viviamo.

Tuttavia, quando si passa dalle parole ai fatti, queste buone intenzioni sembra proprio che rimangano tali.

“Attitudes Versus Intentions – The Consumer Wellbeing Gap” è la nuova ricerca Herbalife Nutrition, realizzata da Mintel/Kantar Profile anche con il coinvolgimento di 1.000 italiani, presentata oggi, a Milano, nel corso di un evento celebrativo dei primi trent’anni dell’azienda in Italia, che rivela come, da noi, sia particolarmente diffusa la voglia di migliorare il benessere personale e il mondo in cui viviamo.

Tuttavia, però, forse per mancanza di informazioni o confusione dovuta a fonti contrastanti, ma anche per retaggio culturale o semplicemente per una certa riluttanza a sperimentare cose nuove, c’è sempre qualcosa che ci impedisce di mettere in pratica i nostri obiettivi di benessere.

SACRIFICI A BREVE TERMINE PER OBIETTIVI A LUNGO TERMINE
Con il 67% degli intervistati che indica la corretta alimentazione come una delle cinque priorità per il proprio benessere e il 51% che evidenzia l’importanza del controllo del peso, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento dei nostri obiettivi salutistici.
Eppure, se si guarda, poi, all’effettiva volontà di raggiungere questi obiettivi, ben l’84% degli italiani si dichiara disposto solo a sacrifici a breve termine per ottenere benefici a lungo termine sulla propria salute.

È DIFFUSO IL DESIDERIO DI MANGIARE BENE, MA C’È ANCHE TANTA CONFUSIONE SU QUANTO ESSO COMPORTI
Nonostante i risultati precedenti dimostrino che mangiare in modo sano e gestire il proprio peso siano un obiettivo fondamentale per molti, quando è stato chiesto agli Italiani con quale frequenza mangino attualmente in modo sano, solo il 69% degli intervistati ha dichiarato di mangiare sano in maniera continuativa, mentre un solido 31% ha dichiarato di mangiare sano solo occasionalmente, raramente o mai.
Se a questo dato si aggiunge il fatto che il 22% degli intervistati dichiara di non mangiare abbastanza frutta e verdura e il 12% pensa di non assumere abbastanza proteine, si capisce che alle intenzioni di mangiare sano non corrisponde però la realtà dei fatti.

Secondo Andrea Bertocco, Direttore scientifico EMEA di Herbalife Nutrition, è incoraggiante che la propensione a ottimizzare il proprio benessere sia così diffusa, anche se bisogna analizzare cosa si può fare per superare le barriere e trasformare queste intenzioni in realtà:
«Non c’è dubbio che mangiare in modo sano e condurre uno stile di vita equilibrato e attivo possa essere impegnativo per molti, data la vita frenetica che conduciamo oggi.
Per questo è fondamentale sensibilizzare i consumatori su come è possibile raggiungere i propri obiettivi di benessere, adattandoli al proprio stile di vita.
I progressi della scienza, infatti, hanno fatto sì che una corretta alimentazione non debba necessariamente consistere in tre pasti al giorno a base di diversi tipi di alimenti. E anche fare esercizio fisico non significa necessariamente massacrarsi per andare in palestra.
Dobbiamo rivedere il nostro approccio e aiutare i consumatori a orientarsi nel loro personale percorso di ottimizzazione dello stato di benessere, grazie anche alla varietà di opzioni oggi disponibili.
In pratica, il concetto di mangiare bene non deve essere necessariamente uguale per tutti e adottare programmi su misura può davvero essere utile per ottenere il risultato auspicato».

UN’ATTENZIONE PER IL BASSO CONTENUTO DI ZUCCHERI, MA UN’OCCASIONE MANCATA PER LE PROTEINE VEGETALI
Dall’analisi delle abitudini di acquisto dei consumatori italiani, emerge anche come che il basso contenuto di zuccheri (32%) e gli ingredienti naturali (46%) siano i driver di scelta più importanti quando si fa la spesa.
Sebbene si tratti di scelte obbligate per chi è attento al benessere, è interessante notare, invece, come la scelta di evitare alimenti di origine animale (6%) e di consumare elevate quantità di proteine (10%) abbiano ottenuto un punteggio basso.
Un indice che fa pensare a una mancanza di consapevolezza, a livello nazionale, su come questi due aspetti possano avere un impatto sulla salute a lungo termine.

«Considerati i potenziali benefici per la salute e per l’ambiente derivanti da una riduzione del consumo di prodotti di origine animale – commenta Andrea Bertocco – è necessario impegnarsi maggiormente per permettere ai consumatori di comprendere come tali scelte possano essere opportune, sia dal punto di vista della salute che da quello ambientale».

SIAMO CONSAPEVOLI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO, MA CIÒ NON INFLUISCE SU QUELLO CHE MANGIAMO
Interpellati sul tema del rispetto verso pianeta e della riduzione di emissioni di gas serra, il 70% degli italiani concorda sul fatto che i cambiamenti climatici incideranno sul cibo che acquisteranno in futuro.
Tuttavia, l’intenzione di intraprendere scelte più sostenibili si scontra, oggi, con il 34% che dichiara di non consumare alternative vegetali ai latticini e con il 37% che non mangia proteine vegetali e non ha intenzione di farlo in futuro.
È chiaro, dunque, che se da una parte esiste la volontà di contrastare il problema delle emissioni, dall’altra i consumatori non comprendono appieno come la zootecnia intensiva e l’industria della carne contribuiscano al cambiamento climatico.

LE BUONE INTENZIONI SONO IL PRIMO PASSO VERSO IL CAMBIAMENTO
Considerando questi risultati, è chiaro che gli Italiani, almeno a parole, sono molto virtuosi in fatto di intenzioni per migliorare il proprio benessere, anche attraverso scelte che abbiano un impatto positivo sul pianeta.
Tuttavia, però, quando si tratta di agire e mettere in pratica queste buone intenzioni, permane un limite evidente che ci frena.

Secondo Rebecca Varoli Piazza, Country Director di Herbalife Nutrition in Italia:
«Ritengo che questa ricerca sia estremamente utile e interessante perché dimostra come, in Italia, manchi davvero ancora qualcosa per passare dalle parole ai fatti: che si tratti del giusto supporto, di conoscenze più ampie o della capacità personale di impegnarsi concretamente per migliorare il proprio benessere.

Dal 1992 la mission di Herbalife Nutrition, in Italia, è proprio quella di aiutare le persone a condurre una vita sana e attiva. E questo attraverso la ricerca e lo sviluppo di prodotti specifici per la corretta integrazione, ma anche tramite la promozione dello sport praticato sia a livello amatoriale che agonistico.
Oggi, giornata in cui celebriamo proprio i nostri primi 30 anni di attività in Italia, voglio rinnovare quest’impegno: stare vicino alle persone e sostenerle, non solo con prodotti innovativi e che rispecchiano le esigenze di consumatori sempre più evoluti, ma anche attraverso specifici programmi educativi, volti alla promozione di corretti stili di vita».

Per un’analisi più approfondita del rapporto: ‘Attitudes Versus Intentions – The Consumer Wellbeing Gap’* potete scaricarlo qui: Herbalife Nutrition *Indagine condotta da Mintel nel luglio 2022 su 10.000 partecipanti in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Sudafrica, Spagna, Svezia e Regno Unito, con dati suddivisi per Paese e fasce d’età per valutare le differenze di atteggiamento tra le generazioni.

Per ulteriori informazioni, visita www.herbalife.it o www.iamherbalife.com