Il caffè è alleato della melanina, ha caratteristiche organolettiche tali da contrastare il melanoma. Uno studio epidemiologico statunitense, guidato da Erikka Loftfield, ricercatrice del Dipartimento Cancer Epidemiology and Genetics del National Cancer Institute ha rivelato una importante notizia.

Quattro tazze di caffè al giorno combattono il melanoma cutaneo maligno

Il melanoma cutaneo è, tra i tipi di cancro, il più aggressivo che la medicina conosca. Non solo, si tratta di una forma di tumore difficile da prevenire. Non sempre si dà la giusta importanza a questa patologia, le cui cause sono ancora sconosciute. L’esposizione spropositata alla luce ultravioletta dei raggi del sole è uno dei principali fattori di rischio per il melanoma cutaneo. I melanociti sono cellule che producono la melanina, responsabile della colorazione della cute.
Quattro tazze di caffè al giorno sono in grado di ridurre del 20% il rischio di tumore. Lo studio ha preso in considerazione 447.357 persone bianche non ispaniche. Dopo 10 anni, tra i soggetti considerati, i casi di melanoma maligno evidenziati sono stati 2.904. 

Dati importanti emersi dalla ricerca
Dalla ricerca è emerso che il rischio è inferiore del 20% in coloro che consumavano 4 tazze al giorno di caffè. Si tratta di caffè contenente  caffeina e non decaffeinato. La statistica non riguarda il melanoma relativo agli strati superiori della pelle.

In che modo il caffè previene il melanoma?
Ecco perchè il caffè è alleato della melanina contro il melanoma. La caffeina svolgerebbe un ruolo protettivo contro alcuni tipi di tumori, fra i quali il melanoma. L’assunzione di caffeina andrebbe ad attivare una proteina chiave in questo processo.
La caffeina stimola la produzione dell’enzima tirosinasi. Quest’ultimo è in grado di distinguere le cellule sane da quelle malate. Fondamentale è la sua importanza nella sintesi della melanina. Secondo gli studi, si otterrebbe un’azione protettiva contro gli effetti del danno generato dai raggi UV.

l’Idi di Roma, il Neuromed di Pozzilli e due università italiane l’Università di Ferrara e l’Università di Roma “Tor Vergata” hanno collaborato alla ricerca.

La rivista internazionale Molecules ha pubblicato la ricerca. Con la differenziazione cellulare. ossia il riconoscimento della parti anomale e malate, si andrebbero a  colpire solo le cellule malate, senza alcun danno a quelle sane.
Il caffè, naturalmente, come ogni sostanza, non ha solo effetti positivi. Un  consumo più importante è risultato molto dannoso per chi soffre di ulcera, ipertensione o insonnia.