Tutti a preoccuparsi del rapporto emesso da Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), che sottolinea come al Sud vi sia un rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013) e a non fare figli, infatti nel 2013 continuano a esserci più morti che nati.
L’attenzione è stata posta sul calo delle nascite e riguardo la prospettiva che la popolazione italiana diminuisca sensibilmente non solo al Sud, ma in tutto il Paese.
Probabilmente pochi si sono resi conto che in Italia ci sono 60 milioni di abitanti e che alla fine della Seconda guerra mondiale la popolazione era di circa 41 milioni di abitanti.
Nessuno pone l’accento sulla densità demografica che è pari a 200,03 abitanti per Km quadrato la più alta d’Europa.
Nessuno pone l’accento su questo dato tenendo presente l’orografia del nostro Paese costellato di montagne e con un territorio a fortissimo rischio idrogeologico, sismico, vulcanico, con numerose caseggiati civili e industriali costruiti proprio dove il rischio è più elevato (basti pensare ai 250 mila abitanti che vivono attorno sulle pendici del Vesuvio).
Probabilmente nessuno comprende come sia stato sfruttato in maniera indiscriminata il nostro territorio che non può permettersi di avere una popolazione così numerosa.
Si pensi che la Francia che ha un territorio meno “tortuoso” del nostro ha una densità che quasi la metà(111 Km/q).
In altre parole sarebbe meglio focalizzare l’attenzione sulla crisi economica e incentrare gli sforzi nel creare nuovi posti di lavoro e mantenendo il nostro Stato Sociale che l’Europa dei burocrati vuole smantellare per renderci sempre più schiavi. E una popolazione numerosa, povera e in un territorio sovrappopolato porta inevitabilmente ad un vero e proprio schiavismo con salari sempre più bassi e un conflitto sociale sempre più acceso.
Una popolazione numerosa a discapito del territorio sono ideologie proprie dei regimi totalitari e non di nazioni evolute e civili che hanno a cuore il benessere dei loro cittadini che non vengono considerati solo come manodopera da sfruttare.
Massimo Puricelli
Legnano(MI)