Le 200 opere   di Andy Warhol in esposizione si potranno visitare sino al 23 febbraio

 

“Sto facendo l’ultima cena per Iolas. Per Lucio Amelio sto facendo i vulcani. Quindi ritengo di essere un artista commerciale suppongo sia questo il risultato” da i diari di Andy Warhol del 25 aprile 1985. E ancora una testimonianza della presenza a Napoli dell’artista nel 1985 : “Per me l’eruzione è una immagine sconvolgente  – racconta  – un avvenimento straordinario e anche un pezzo di scultura…credo che sia un po’ come la bomba atomica”.

 

Si è aperta a Napoli, presso il complesso della Basilica della Pietrasanta, la mostra interamente dedicata al mito di Andy Warhol  e si potrà visitare  sino al 23 febbraio 2020.  Oltre 200 le opere scelte, regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal secondo dopoguerra. Immortali icone e ritratti, polaroid e acetati, disegni e il mondo della musica, il brand e l’Italia: nel capoluogo campano arriva – in sette sezioni- quel mondo Pop che ha segnato l’ascesa di Warhol come l’artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star   System e del merchandising come le intramontabili Campbell’s Soup, il ritratto serigrafato di Marilyn derivato da un fotogramma di Gene Korman, le celebri serigrafie di Mao del 1972 e il famosissimo  Flowers del 1964. In oltre  200 opere il percorso artistico e privato di un uomo eclettico che ha segnato l’arte a tuttotondo, trasformando visioni e concetti, fermando nell’immaginario collettivo volti, colori e scene e regalando all’Arte tutta, un aspetto nuovo.Inaugurata alla Basilica della Pietrasanta a Napoli la mostra di Andy Warhol

 

Raffaele Iovine, Presidente Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS, presentando i relatori della conferenza stampa ha detto: “Lo sforzo corale che i cittadini privati hanno fatto per trasformare la basilica della Pietrasanta, che vuole essere una moderna impresa culturale,  è sotto gli occhi di tutti. Il progetto è stato finanziato esclusivamente dai privati, ad esclusione della facciata. Con questa sono quattro le mostre presentate. E’ stata un’avvincente esperienza che ha creato un legame profondo con la città” . Ha poi dichiarato mons. Vincenzo De Gregorio, Rettore della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta “ Quando sono venuto alla Pietrasanta era tutto in rovina, in questo luogo trenta anni fa si facevano festini notturni da parte di giovani che non sapevano dove andare. Personalmente ho pulito il pavimento originale con la segatura umida. Andy Warhol appartiene al secolo breve che è stato improntato sulla ricerca del senso dei personaggi, messi nel tritacarne dei grandi rotocalchi”. E’ poi intervenuto l’assessore alla cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele “ Questo è un miracolo civico – riferendosi alla nuova impostazione data al complesso architettonico  – a Napoli Warhol ha stabilito un legame molto forte, grazie anche ad Arthemisia. Napoli da alcuni anni è una città  che ci viene riconosciuta come quella con la migliore offerta turistica, questo consente di costruire anche per i più giovani delle occasioni.  Andy Warhol ha provato a dare un senso, vivendo in questa città che ama particolarmente l’artista. Questa bellissima mostra fa di Napoli una capitale culturale”.  Ha poi parlato Iole Siena presidente e amministratore di Arthemisa: “Si è creata la magia che ha consentito la realizzazione della mostra con l’aiuto di tanti collaboratori che hanno realizzato insieme questo evento. Un tempo le mostre venivano realizzate dagli enti pubblici, ora è tutto in mano ai privati”.Inaugurata alla Basilica della Pietrasanta a Napoli la mostra di Andy Warhol

 

Il curatore della mostra, Matteo Bellenghi, ha detto:” La mostra è abbastanza completa, noi raccontiamo una storia. La critica snobbò la prima esposizione dell’artista a Los Angeles dove espose nel 1969 trentadue serigrafie di lattine Campbell’Soup, un oggetto di uso quotidiano che viene nobilitato in una mostra d’arte. Una sezione è dedicata alla musica americana dato che Warhol per un periodo disegnava le copertine dei dischi dei  principali musicisti e cantanti dell’epoca”.

L’ esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.

La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta  Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.

Harry di Prisco