A Milano il 27/28 gennaio 2017 la seconda Conferenza Internazionale sull’inquinamento atmosferico (RespiraMi) presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano

E’ noto che l’inquinamento atmosferico aumenta significativamente e in modo consistente il rischio di sviluppare malattie respiratorie (incluso il tumore polmonare) e cardiovascolari, e per questo il titolo della Seconda Conferenza Internazionale sull’inquinamento atmosferico che organizziamo a Milano, riflette con forza l’importanza del tema della salute respiratoria (RespiraMi).
Negli ultimi anni abbiamo però acquisito maggiori informazioni scientifiche sull’azione dell’inquinamento anche nei confronti delle popolazioni più vulnerabili e fragili: gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e, più in generale, i cittadini che versano in condizioni socio-economiche più disagiate. Inoltre, recentemente, abbiamo acquisito nuove evidenze sull’azione delle smog sulle malattie metaboliche (ad esempio il diabete) e neurologiche ( come il Parkinson, demenze, sclerosi multipla).
Uno studio condotto sulla città di Roma ha documentato un’associazione fra le concentrazioni di particolato atmosferico e lo sviluppo di demenza su base vascolare e di sclerosi multipla. Inoltre, nei mesi estivi, alte concentrazioni di ozono (l’Italia è uno dei Paesi al mondo con i livelli più alti) sappiamo oggi comportare un maggior rischio di Parkinson.
La vulnerabilità del sistema nervoso centrale agli effetti nocivi dell’inquinamento è ben manifesta nei ragazzi in età scolare con ritardi nello sviluppo cognitivo e la comparsa di disturbi del comportamento come deficit di attenzione e iperreattività.
Oltre all’infanzia, un altro momento critico è la gravidanza, uno stato di vulnerabilità che subisce fortemente l’azione negativa dell’inquinamento. Lo studio europeo Escape ha documentato come durante gravidanza, livelli anche bassi di inquinamento, siano correlati non solo a un ritardo di sviluppo fetale ma anche a un aumentato rischio di pre-eclampsia e di ipertensione arteriosa.
Tutti questi dati aiutano a comprendere come gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute siano molto più ampi e diffusi di quanto fossimo a conoscenza solo fino qualche anno fa.
E’ sufficiente l’azione dell’Europa e, più in generale, del mondo per controllare l’inquinamento dell’aria? A RespiraMI alcuni interventi tratteranno specificatamente di come in alcune aree molto problematiche, come la valle del Po nel Nord Italia, la regione della Slesia in Polonia e molte aree urbane della Cina, stanno sviluppando azioni per ridurre l’inquinamento dell’aria, generalmente con effetti positivi ma ancora del tutto insufficienti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità è sempre stata in prima linea in questa battaglia, raccomandando limiti più stringenti per il controllo degli inquinanti rispetto a quelli suggeriti dall’Unione Europea, e indicando possibili interventi per il miglioramento della situazione mondiale. Inoltre, l’OMS ha recentemente avviato un processo di aggiornamento delle linee guida sulla qualità delle ormai datate linee guida sulla qualità dell’aria rilasciate nel 2006 e per supportare e guidare gli stati membri all’implementazione delle nuove direttive.
Al convegno RespiraMi, sviluppato grazie a un unrestricted educational grant della Fondazione Menarini e dell’IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, interverranno i maggiori esperti mondiali di questi temi oltre a rappresentanti dell’OMS.

 Sergio Harari 347 2651461
Direttore U.O. di Pneumologia e del Dipartimento di Scienze Mediche
Ospedale Classificato San Giuseppe Multimedica, IRCCS, Milano

Pier Mannuccio Mannucci 348 4020089
Professore emerito di Medicina interna
IRCCS Fondazione Ca’ Granda
Ospedale Maggiore Policlinico, Milano

Francesco Forastiere 328 0410714

Direttore UO Epidemiologia Eziologica ed Occupazionale
Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio, Roma