Si apre a Montréal – Québec, Canada, la quinta conferenza per il rifinanziamento del Fondo Globale per la Lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria; l’Italia torna a ricoprire un ruolo fondamentale nel combattere queste malattie grazie all’aumento del 30% del suo contributo, portato a 130 milioni di euro per il triennio 2017-19.

Aids, tubercolosi e malaria possono essere debellate, i numeri non lasciano dubbi: dal 2002 al 2014, nei paesi in cui, fra l’altro, opera il Fondo Globale per la Lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria, sono state salvate più di 20 milioni di vite ed è stata riscontrata la diminuzione di un terzo dei decessi per Hiv, Tbc e malaria: oltre 9 milioni le persone che hanno beneficiato del trattamento antiretrovirale (Art), oltre 15 milioni quelle che hanno ricevuto cure per la Tbc e 659 milioni le zanzariere, impregnate di insetticida, distribuite attraverso i programmi di lotta contro la malaria.
In vista della Quinta Conferenza di Rifinanziamento del Fondo che si apre oggi, 16 settembre, a Montréal-Québec in Canada, la società civile internazionale ha messo in campo in questi mesi diverse iniziative per sollecitare l’impegno dei governi. L’Italia ha già annunciato un aumento del 30% del suo contributo, portandolo a 130 milioni di euro per il triennio 2017-19, e l’impegno assunto dal Governo va nella direzione della promessa fatta dal Presidente del consiglio, Matteo Renzi, di far tornare l’Italia ad essere un paese leader nel panorama dei donatori internazionali.
La società civile italiana auspica che l’impegno del nostro Paese continui ad aumentare, anche per raggiungere l’obiettivo minimo di 13 miliardi di dollari che collettivamente i donatori del Fondo dovrebbero versare nel prossimo triennio.
L’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’Aids chiede, inoltre, che il Fondo Globale potenzi le attività di monitoraggio durante l’esecuzione dei propri interventi, al fine di massimizzarne l’efficacia, e favorisca soprattutto il rafforzamento della società civile, per consentirne il pieno coinvolgimento nei processi decisionali dei programmi di lotta contro le epidemie.
The ONE Campaign ricorda che: “Oltre 17.000 ragazze contraggono l’Hiv ogni settimana. Questa non è una coincidenza – la povertà è sessista. Sappiamo che il Primo Ministro Renzi è personalmente impegnato nella lotta contro la povertà estrema. Assicurandosi che l’Italia giochi la sua parte nel finanziamento del Fondo Globale in Canada, saranno gettate le basi per un’audace agenda della presidenza italiana del G7 il prossimo anno, che ponga al centro donne e bambine”. Per questo Action global health advocacy partnership auspica che il governo italiano mantenga l’impegno di diventare nel 2017 il quarto paese donatore del G7, orientando i finanziamenti alla cooperazione allo sviluppo verso progetti bilaterali e fondi multilaterali come il Fondo globale, la cui efficacia è comprovata.
Malaria No More, da anni attiva per sconfiggere una malattia che ancora oggi uccide un bambino ogni due minuti e oltre 430mila persone all’anno, è in prima linea nel sostegno al Fondo Globale, grazie al cui impegno sarà possibile raggiungere un obiettivo ambizioso ma realizzabile: eradicare dal mondo la malaria come già accaduto, nel 2015, dall’Europa.