Abbiamo incontrato Komatsu San, artista bergamasco in continua evoluzione musicale. Il sound del suo nuovo EP “Anime / Gymcel” sembra una bella evoluzione ‘pop’ rispetto alle tue più recenti produzioni “noise”. “E’ vero, Il nuovo EP è un po’ l’evoluzione naturale dei miei pezzi precedenti. La volontà è quella di mantenere il vibe ‘disagiante’, ma di puntare su un sound più melodico. Più intimo, direi”.  Il nuovo EP si può ascoltare qui: https://spoti.fi/3uUGCtr

In che direzione musicale stai andando?

Non smetterò mai di dire che la direzione musicale che ho intrapreso è la migliore che potessi prendere. Non faccio più finta di essere qualcuno che non sono e racconto la quotidianità nel modo più cinico e cristallino possibile. Penso che tanta musica dovrebbe fare altrettanto; fare troppo “gioco di ruolo” fa perdere spontaneità all’arte e la compromette sul piano qualitativo.

“Anime” ha un testo divertente, che però fa pensare… In effetti, come canti “la realtà fa cagare” per cui voler vivere nel mondo degli Anime” non sembra mica poi sbagliato. O no?

Ovviamente si tratta di un’esagerazione, ma non nego di aver scritto ‘Anime’ in un periodo molto difficile della mia vita. Penso che semplicemente bisogna trovare la propria dimensione e godersi la realtà, che per quanto breve è per assurdo la cosa più duratura che abbiamo. Diciamo che la mia posizione è la seguente: la realtà fa cagare se la guardi dal punto di vista dal quale ti hanno inculcato a vederla, ma se cominci a pensare che in fondo non è così complicata forse puoi tornare a godertela.

“Gymcel” è una ballad minimale a metà tra malinconia e provocazione. Che rapporto è giusto avere con il proprio corpo oggi? Come si fa a scegliere tra un workout e una pera?

Il corpo è l’unica cosa che possediamo realmente. Spesso ce lo dimentichiamo perché siamo sommersi di cose, ma vale sempre il detto donnesco che “il troppo stroppia”. Ricordiamoci che anche gli antichi greci avevano dei corpi statuari ma non soffrivano di disturbi alimentari e men che meno della body dysmorphia che caratterizza gran parte dei “Gymcel” di oggi. Allenatevi con moderazione.

Come si fa condensare tanto contenuti in canzoni che durano meno di 3 minuti? Tra sarcasmo, malinconia e tenerezza, di contenuto ce n’è… 

Impiegando tutto lo sforzo creativo nel renderle pregne di contenuti e meno in marketing. L’importante è che siano uno spaccato di ciò che penso, il resto è accessorio.

Che stai facendo di bello in questo momento personale, al di là della musica?

Sto continuando a produrre musica elettronica come facevo prima ma solo per diletto personale, non penso la farò mai uscire. Ogni tanto me ne esco con dei pezzi come Anime e Gymcel e allora mi adopero per portare a termine qualcosa di costruttivo da condividere.

E per qualche che riguarda locali e divertimento? Che tendenze e/o novità ti sembrano degne di nota?

Ultimamente mi sto trovando più a mio agio a suonare nei centri sociali. Per quanto adori i locali “tradizionali”, il centro sociale mi offre un’interazione col pubblico e un’intimità senza eguali.

E a livello musicale, cosa stiamo ballando in questa calda estate 2022?  E tu, che musica ascolti in questo periodo? Qual è l’artista che stai ascoltando di più? 

Ultimamente ascolto molta musica estiva. Mi piace tantissimo il reggaeton e amo ballare sul dembow. Oltre alle solite hit dance dell’estate. Sarò basic, ma ho l’onestà intellettuale di dire che non ho bisogno di musica troppo ‘cervelloide’ per essere allegro.

Come vedi il presente ed il futuro di chi fa musica rock ‘easy’ e/o da ballo, ovvero propone un bel mix di “cultura” e divertimento?

I miscugli sono sempre un’ottima idea, sono fonte di confronto tra gruppi sociali diversi e creano sempre movimenti e realtà nuove. Spero abbandoneremo presto la musica rock nella sua accezione più classica del termine, per concentrarci sull’infusione del rock nella club culture moderna.