Domenica 11 maggio, Festa della Mamma, l’Azalea della Ricerca di AIRC sboccia in 3900 piazze con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare ai progetti di ricerca sui tumori che colpiscono le donne.
L’Azalea della Ricerca torna domenica 11 maggio, in occasione della Festa della Mamma, a colorare 3.900 piazze in tutta Italia. I volontari di Fondazione AIRC saranno impegnati a distribuire 600 mila piantine a fronte di una donazione minima di 18 euro. Una giornata importante per ricordare sessant’anni di impegno a sostegno della ricerca oncologica indipendente. L’Azalea è disponibile anche su Amazon.
Tutte le informazioni e i punti di distribuzione su azaleadellaricerca.it

Testimonial Giulia Arena
L’Azalea della Ricerca di AIRC per la salute delle donne
L’Azalea della Ricerca è diventato il simbolo della salute al femminile. Questa iniziativa, infatti, ha consentito ad AIRC di raccogliere fondi per garantire continuità a medici e ricercatori impegnati ad affrontare i tumori femminili.
L’appuntamento è anche l’occasione per promuovere l’importanza della prevenzione e raccontare i più importanti traguardi raggiunti dalla ricerca oncologica.
In piazza, insieme alla piantina sarà distribuita una pubblicazione speciale sui tumori che colpiscono le donne, con testimonianze e informazioni utili.
Solo lo scorso anno , infatti, in Italia sono state stimate 175.600 nuove diagnosi. I tumori più frequenti tra le donne sono quelli della mammella (53.065 nuovi casi), del colon-retto (21.233), del polmone (12.940), dell’ utero (8.652), della tiroide (8.322), del pancreas (6.712), il linfoma non-Hodgkin (5.950), il melanoma cutaneo (5.872), il cancro della vescica (5.789) e dello stomaco(5.512).

Testimonial Roberta Capua
In Italia 2 donne su 3 che si ammalano di tumore sono vive a cinque anni dalla diagnosi
Questo grande passo avanti è merito dei progressi della ricerca, che hanno reso disponibili metodi per diagnosi sempre più precoci, approcci chirurgici meno invasivi e terapie più precise, mirate e meglio tollerate. Esistono però notevoli differenze tra i diversi tipi di tumore: dopo un cancro al seno l’88% circa delle donne è viva a cinque anni dalla diagnosi mentre per le donne colpite da un tumore ginecologico le percentuali sono del 79% circa per il tumore del corpo dell’utero, 68% per la cervice uterina e 43% per l’ovaio.
La diagnosi precoce ha un ruolo fondamentale nell’aumentare le probabilità di superare la malattia.
Nel tumore dell’ovaio, per cui ancora non esistono test specifici per la diagnosi precoce, l’80% circa dei casi viene identificato quando la malattia è già progredita, riducendo notevolmente le probabilità di guarigione. Gli scienziati stanno lavorando al miglioramento delle cure con la messa a punto di nuovi chemioterapici. Inoltre, si sta studiando l’introduzione di terapie a bersaglio molecolare, usate sia come prima linea di trattamento, sia in caso di recidiva. E si stanno cercando metodi innovativi per la diagnosi precoce.
Stefania Lupi