“La copertina” di Luca e Paolo è lo spazio dedicato alla satira del programma “Di Martedì”.

Un appuntamento atteso per la piece sardonica del duo comico genovese che irride “le malefatte” che la cronaca settimanale ci racconta. Politica soprattutto, ma anche spettacolo, televisione, società.

Nella puntata di ieri alcuni minuti li hanno dedicati all’inchiesta della Procura di Bergamo inerente alle possibili responsabilità di alcuni amministratori nazionali e locali (tra cui l’allora presidente del consiglio, Conte, il ministro della salute, Speranza, il Presidente della regione Lombardia, Fontana) e di alcuni tecnici facenti parte dei vari comitati tecnici scientifici, per la mancata decisione sull’applicazione della zona rossa in val Seriana per il focolaio di Covid 19 che provocò migliaia di vittime.

La coppia comica ha, in qualche modo giustificato l’indecisione e gli “eventuali” errori, sostenendo l’imponderabilità dell’evento e la totale mancata di esperienza del nostro Paese davanti ad una pandemia epocale.

Rimarcando la loro tesi, visto le diatribe anche per futili motivi che caratterizzano il nostro Paese (come esempio emblematico, Luca e Paolo hanno ironicamente imbastito un racconto ironico rigurado la “difficoltà” e la mancanza di decisione e responsabilità che caratterizza noi italiani anche per il cambio di una lampadina fulminata in un condominio), hanno chiosato affermando che “…non serve l’inchiesta, non siamo morti tutti, è andata di culo, ringraziamo e andiamo avanti”.

E no, cari Luca e Paolo non possiamo e non dobbiamo andare avanti. Non possiamo andare avanti per la sacrosanta richiesta di verità dei parenti delle vittime.

Se furono commessi reati penali lo stabilirà la magistratura come deve essere in una Nazione che si dichiara civile.

Se furono responsabilità politiche saranno i cittadini elettori a voler e poter cacciare i responsabili.

La satira, la comicità non deve arrogarsi il diritto di dare giudizi di assoluzione ad eventi così drammatici.

Di più.

Non possiamo andare avanti perchè il covid non è scomparso e miete ancora 30/40/50 morti al giorno (seppur non fanno più notizia).

Non possiamo andare avanti finchè il regime cinese non avrà reso accessibile i dati originali del virus e di quello che accadde a Wuhan nell’autunno 2019 e si assuma la responsabilità per la mancata comunicazione di quanto stava accadendo all’interno dei suoi confini.

Non possiamo andare avanti per gli oltre 6 milioni di morti che tale patogeno ha provocato (cifra in difetto, sarebbero oltre 20 milioni i morti secondo la rivista “The Economist”).

Non possiamo andare avanti perchè ancora oggi non si è compreso da parte degli organi preposti quale sia la giusta strategia per combattere nuove pandemie e perchè non si forniscono le necessarie risorse per ottenere vaccini e farmaci antivirali efficaci per debellare il Sars CoV2 e essere pronti per i nuovi patogeni che arriveranno, visto il tipo di società in cui viviamo, caratterizzata da interconnessioni globali, sfruttamento di animali da allevamento, distruzioni di ecosistemi che genereranno zoonosi letali.

E’ necessario anche ricorrere ad una ricerca scientifica che utilizzi colture tissuali in vitro, metodi computazionali o organoidi, e una formazioni di nuovi ricercatori che utilizzi tali metodi cruelty-free, più efficaci e celeri.

E no cari Luca e Paolo , la vostra chiosa finale non ha nulla di ironico e di giustificativo; è un’espressione di menefreghismo per lo scampato pericolo e di allarmante superficialità per fragili, malati, e per le generazioni future che non dovranno più rivivere i drammi di quei mesi e di questi 3 anni di pandemia (perchè la pandemia ancora esiste).

Un consiglio, ripassate la storia della medicina, chiedete una lezione sussidiaria alla Professoressa Capua (anche lei spesso ospite del programma) per conoscere come la scienza e al medicina dei secoli scorsi abbia debellato molte malattie infettive e consentito un allungamento dell’aspettativa di vita.
Parafrasando un vostro “cavalo di battaglia”, una vostra “rubrica”, stavolta la sostanza organica di colore marrone l’avete schiacciata voi.


Massimo Puricelli
Castellanza (VA)