Da oltre un mese la Cina è colpita dalla fase più acuta dell’epidemia da Covid19.

La strategia “covid zero” praticata dal regime cinese non sembra essere efficace contro la variante Omicron, ad elevata contagiosità.
Megalopoli come Shanghai e probabilmente, nelle prossime ore, la capitale Pechino, sono in stretto lockdown.
Un lockdown che rende la vita quotidiana di milioni di cittadini un vero e proprio inferno.
Cibo, cure mediche, sono difficili da reperire. famiglie divise con bambini tolti ai genitori e “deportati” in strutture ad hoc, per evitare la diffusione dei contagi.
Mi pervade un pensiero, magari malvagio, ma generato dal completo ostracismo del regime cinese nel fornire dati e notizie riguardo quanto accadde ad inizio pandemia nella città di Wuhan, dove tutto ebbe inizio a fine 2019.
Se in Cina il regime comunista non riuscirà a contenere i contagi Covid, crescerà la probabilità di veder trapelare i dati originali del virus e i registri dei primi malati, oltre ai registri del laboratorio di virologia di Wuhan, indicato da alcuni scienziati, come S.Quay, A.Dalgleish (oltre ai dubbi espressi dal Professor Palù anche in una recente intervista), come il luogo da dove potrebbe essere sfuggito il patogeno.
Lo faranno in maniera anonima, denunciando, magari, un furto da parte di agenti stranieri o di hackers, ma comunque “costretti” a porre fine ai segreti celati finora, per contribuire alla produzione di un vaccino efficace e di cure mediche da parte della comunità scientifica internazionale, per salvare lo status quo e il futuro dello stesso regime ed evitare sollevazioni popolari (come sta accadendo in questi giorni contro lockdown draconiani, morti numerosi, collasso dell’economia; ecc.), moti rivoluzionari, richieste di democrazia e libertà, in stile piazza Tienamen del lontano 1989.
Solo così, si potrà finalmente scoprire l’origine del Sars CoV 2 e porre la parola fine all’inferno che stiamo vivendo da due anni e tre mesi.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)