L’ esodo di migliaia di profughi che scappano dagli scenari di guerra del Medioriente e dall’Africa, che stanno cercando di trovare rifugio in Unione Europea, sta scatenando una ridda di commenti e opinioni pro e contro il libero ingresso, l’accoglienza e la sistemazione nei vari stati della Comunità Europea.
Della vicenda epocale (epocale viste le cifre e la durata dell’evento) vi sono alcuni aspetti fondamentali che non sono stati messi in risalto.
I vari conflitti in Nord Africa e in Medioriente scatenatesi nel 2011, subito ribattezzati come “primavere Arabe” perchè scaturiti dalla richiesta di democrazia delle nuove generazioni di milioni di giovani nei confronti delle dittature e monarchie che da decenni detenevano il potere, si sono risolti nella maggior parte dei casi nel sovvertimento delle suddette autorità, con l’uccisione del dittatore (Gheddafi in Libia), la carcerazione del presidente-monarca (Mubarak in Egitto), all’esilio forzato del presidente (Ben Alì in Tunisia), oppure ha creato, come in Siria, una separazione di fatto della nazione suddivisa in due parti, una ancora sotto l’egida del monarca-dittatore (Assad) e l’altra nelle mani degli insorti guidati da coalizioni estremiste di stampo religioso fondamentalista (califfato dell’Isis).
In tutti questi Paesi, con l’eccezione della Tunisia considerato attualmente uno stato dove sono garantiti i diritti fondamentali dei cittadini e la forma di governo si ispira alle più evolute democrazie mondiali, anche se la sua “giovane” democrazia è costantemente minacciata dal terrorismo islamico con azioni delittuose soprattutto nei confronti dei turisti stranieri, fonte principale di guadagno del Paese che si affaccia sul Mediterraneo, le rivolte e la richiesta di democrazia non hanno portato a quello standard di libertà che ci si sarebbe aspettati e ha fomentato e foraggiato le milizie estremiste di stampo religioso (Isis) che esercitano il loro terrore su gran parte dei territori dove viene applicata la Sharia (la legge di Allah), una vera e propria teocrazia in cui tutte le attività umane devono essere conformi alla volontà di Dio (volontà presunta; in realtà volontà di coloro che si ergono alla sua interpretazione personale e inconfutabile).
Una situazione di conflitto che ha creato devastazione, morte, e l’inevitabile fuga di civili.
Una situazione consueta nei teatri di guerra, che l’ Europa ha vissuto nel secolo scorso con i due conflitti mondiali.
Milioni di morti, profughi, e macerie ovunque.
“Il male” che generò quei conflitti era ben identificato e le potenze mondiali democratiche si coalizzarono per sconfiggere le dittature, il terrore, per difendere le libertà fondamentali dell’ uomo.
In Medioriente, in Libia, in Iraq, l’intervento delle democrazie che si considerano democrazie con la D maiuscola hanno in principio, sostenuto militarmente gli insorti che chiedevano a gran voce la libertà, non comprendendo (o forse ben consci della situazione visto che l’intervento è scaturito dalla bramosia di poter disporre liberamente delle fonti energetiche di cui sono ricchi quei Paesi), però, che stavano creando “un mostro” portatore di terrore ben peggiore delle storiche monarchie -dittature che governavano da decenni.
Non hanno, in sostanza, continuato l’opera di “democratizzazione” di quei Paesi.
Si sono ritirati in attesa dello “sviluppo degli eventi”.
Si è così formata un’anarchia totale che genera l’esodo che stiamo vedendo quotidianamente.
Però, ci sono una serie di domande a cui non vengono date risposte convincenti da parte dei governi europei e dalla democrazia più potente al mondo: gli Stati Uniti d’America guidata dal democratico Obama.
Tutti i profughi cercano di raggiungere le nazioni del Nord Europa, attratti da un tenore di vita elevato.
Prima domanda.
Sono tutti profughi di guerra chi attraversa il Mediterraneo e che sbarca in Italia, in Grecia, oppure molti di loro sono i cosiddetti “migranti economici” che ambiscono al welfare europeo pur non avendone il diritto ?
Seconda domanda.
Molti di questi profughi attraversano la Turchia, paese storicamente musulmano, stessa loro confessione religiosa, con un PIL (prodotto interno lordo) del 2,9% (con l’ambizione del Governo turco di raggiungere il 5% per diventare una tra le prime 10 economie mondiali entro il 2023 (fonte: infomercatiesteri.it) che è ben più alto di quello dei paesi europei in recessione ormai da anni, ma, nessuno di loro fa alcuna richiesta d’asilo al paese della “Mezzaluna”.
Turchia, ricordo, che da anni ha fatto richiesta di far parte dell’ Unione Europea, fa parte della NATO (è l’avamposto in una zona delicatissima e ha dato le sue basi aeree in diversi conflitti come ad esempio Afghanistan e Iraq) e le sue squadre sportive partecipano alle maggiori e importanti manifestazioni continentali europee (ha più volte ospitato finali di coppa europee di basket e di calcio). 
Per quale motivo ?
Terza domanda.
La maggior parte delle richieste di asilo politico è fatta da persone di sesso maschile e di giovane età.
Ovviamente si comprende la paura e il terrore generato dal vivere in una zona devastata dalla guerra, ma per quale motivo questi “aitanti, forti e gagliardi” giovani non combattono per la libertà e per la democrazia dei loro Paesi come accadde in Europa durante i conflitti mondiali?
Centinaia di migliaia di giovani durante il secondo conflitto mondiale parteciparono alla resistenza contro le forze invasori e le dittature.
Molti “eroi” mandati in esilio e al confino rientrarono in Patria a combattere per la democrazia, la libertà e il futuro dei lori figli.
Quarta domanda. 
A tutti i richiedenti asilo viene giustamente garantito vitto e alloggio che ammonta a 35 euro al giorno.
Un reddito di sopravvivenza lo si potrebbe definire.
Proprio così; un sostentamento, però, che non viene garantito a migliaia di cittadini italiani che hanno perso il lavoro e che non riescono a trovare un’occupazione dignitosa e che rischiano di trovarsi ai margini della società, che si definisce civile, ma che, evidentemente non lo è, perchè non riesce ad occuparsi di coloro che per decenni hanno partecipato alla creazione di quello stato sociale e di quei servizi indispensabili, pagando le dovute tassazioni frutto del loro lavoro quotidiano, così come i loro genitori e i loro nonni che hanno ricostruito l’Italia dalle macerie della guerra.
Premesso che è doveroso garantire questa assistenza ai profughi, prevista dalle norme del diritto internazionale, tuttavia coloro che ne beneficiano non hanno mai versato un euro, una lira, un fiorino, uno scudo, una corona, nelle casse “ingorde” dell’erario dei vari stati che li ospitano e neppure i loro genitori, i genitori dei loro genitori, i genitori dei loro genitori dei loro genitori e così fino nella notte del Medioevo (qualche tassa forse, sarà stata versata durante l’occupazione dell’Impero Romano).
E allora ciò che i profughi ambiscono maggiormente della “civile e solidale ” Europa è il WELFARE.
Ma quel “generoso” welfare, sempre più eroso dai tagli che l’Unione Europea ci impone, potrà essere garantito ai milioni di profughi che sono previsti in arrivo nei prossimi mesi e nei prossimi anni ?
Sì.sì, proprio questa Europa che si definisce solidale e che “accoglie a braccia aperte” milioni di persone bisognose da ogni angolo del pianeta, ma che concretamente sta annientando i diritti sociali e togliendo i servizi primari per i suoi cittadini.
Tanto per rinfrescare la memoria.
La cancelliera Merkel in questi ultimi anni per “salvare” il “disonesto e truffaldino popolo greco” ha imposto la sua politica di AUSTERITA’ con tagli e vessazioni che hanno ridotto molti cittadini ellenici alla fame oltre ad aver imposto tagli “sanguinari” in materia di assistenza sanitaria di base (da uno studio della rivista Lancet la mortalità infantile è aumentata del 43%, così come è aumentata del 12 % tra gli anziani per carenza di medicine, ormai quasi tutte a pagamento).
Una politica devastante imposta “senza se e senza ma”, che ha riguardato molti stati membri, tra cui l’Italia, dove le Istituzioni Europee hanno di fatto “nominato” governi “fantoccio” che seguendo i suoi diktat hanno perpetrato lo smantellamento del nostro stato sociale , dei nostri diritti in ambito lavorativo (frutto di lotte secolari).
Frau Merkel, però, ha espresso piena disponibilità di accoglienza nei confronti di 800 mila profughi e ha imposto quote di smistamento a tutti gli altri stati membri dell’Unione.
Che strano vero?
Ma di strano non c’è nulla perchè questa solidarietà (falsa, menzognera,doppiogiochista) non applicata a milioni di europei è il frutto delle sue mire espansionistiche di natura economica finanziaria; dell’espansione del “Reich germanico” indirizzato verso la supremazia nel continente.
E allora è giunto il momento di dire basta con certe ipocrisie, di dire basta a certe imposizioni dittatoriali, di dire basta alla falsa solidarietà.
E’ giunto il momento di prendere coscienza di cosa sia diventata l’ Europa in questi anni, di che società vogliono costruire certi “nostri nuovi dittatori” che non usano armi convenzionali, ma utilizzano strumenti più letali come la propaganda e la finanza con lo scopo di annientare i diritti e le libertà per le quali milioni di nostri avi hanno sacrificato le loro vite.
Vite sacrificate per un Europa diametralmente opposta a quella in cui stiamo vivendo in questi mesi.
Ma, noi che Europa vogliamo ?
Siamo noi che dobbiamo dirlo a voce alta.
Non è questa l’ Europa che vogliamo !
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)