Nel corso della serata di ieri, il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza riguardo la ripresa degli esperimenti sui cervelli dei macachi, rinchiusi nello stabulario dell’università di Parma.
Una sentenza che ribalta le precedenti decisioni dei giudici amministrativi, che avevano ritenuto non sufficienti le argomentazioni prodotte dai ricercatori dell’ateneo emiliano riguardo l’impossibilità di ricorrere a metodi alternativi, e che la possibilità di perdere i fondi Europei per tale progetto, era secondario rispetto alla cecità indotta a sei esseri senzienti con indubbia sofferenza.
Parlare di scienza e di ineludibilità di certe sperimentazioni, genera molta amarezza.
Amarezza perchè quel tipo di sperimentazione è ritenuta da alcuni accademici come anacronistica, fuorviante e sostituibile con nuove tecniche incruenti e più valide, nonchè meno costose.
Amarezza perchè si basa sull’assioma antropocentrista che non considera e non valuta le indicibili sofferenze di milioni di esseri senzienti che trascorrono la loro intera esistenza a cui è stata tolta la libertà.
E’ evidente che la pandemia stia ancor più “giustificando” certe realtà, ma è proprio la pandemia che stiamo vivendo che dovrebbe farci comprendere il comportamento errato e dannoso di certe ricerche, di certa scienza, e del mancato rispetto dell’ecosistema in cui viviamo.
Nessuna ricerca rivolta alla ricerca di farmaci può essere incentrata solo e unicamente sulla sperimentazione animale.
Nessuna.
Il caso dei vaccini anti-covid è l’esempio più lampante e recente.
La sperimentazione animale non è sufficiente per validare un farmaco. Talvolta è ingannevole e erronea. 
La validazione è sempre basata su trials che comportano test su esseri umani.
Da anni alcune università e centri ricerca hanno adottato nuove tecniche che non prevedono l’utilizzo di esseri viventi non umani.
Fin dallo scorso decennio il professor Hartung della John Hopkins Bloomberg school of health di Baltimora e già capo del Centro europeo per la convalida di metodi alternativi (ECVAM) ha dichiarato come la sperimentazione animale sia costosa e superata e che le stesse case farmaceutiche sarebbero interessate all’ impiego dei nuovi metodi di ricerca “animal-free” perchè meno costosi e più predittivi, ma che vi sia la quasi impossibilità di abbandonare la vivisezione per l’imposizione prevista dalle legislazioni dei vari Stati.
Scienza ed etica.
Un binomio che deve essere inscindibile.
L’aspetto scientifico non deve sopprimere quello etico.
Le due componenti sono indispensabili per la vita di noi umani in un rapporto con gli altri esseri viventi
Perchè di esseri viventi si tratta. 
E se qualcuno non vuole o non sa porre l’attenzione su questo aspetto, è d’uopo consigliare di osservare con attenzione qualche filmato o immagine delle centinaia di animali rinchiusi in piccole gabbie d’acciaio e il loro comportamenti psicotici.
Guardare i loro occhi, osservare i loro sguardi terrorizzati, pensare a quale esistenza sono condannati a vivere accompagnati da sofferenze che li conducono alla morte.
Ma è necessario, anche, vedere quale siano i comportamenti di quei pochi animali, allorché riacquistino la loro libertà. come è accaduto con i cani di Green Hill (allevamento lager di Montichiari) o i macachi dell’università di Modena, liberati a seguito di sentenze della magistratura italiana, e quale percorso riabilitativo sia necessario per riportarli ad una condizione esistenziale “normale”.
Due decisioni storiche che ribadirono la necessità di indirizzare la ricerca verso metodi alternativi non cruenti.
Molti credono che la pandemia epocale che ci sta affliggendo, indurrà ad una sostanziale modifica di molti comportamenti del genere umano e ad un miglior rapporto con la natura, devastata dalla globalizzazione selvaggia.
Le sentenze non si debbono commentare, ma accettare, secondo i dettami dello Stato di diritto.
Orbene, se le sentenze giuridiche non si possono e non si debbono commentare, è però necessario che si agisca legislativamente per intraprendere una strada diversa, da quella che la sentenza del Consiglio di Stato ha emesso ieri.
Una strada che ci conduca lontano dal “biocidio” che ha generato il dramma che stiamo vivendo da oltre un anno.
Una strada che ci conduca verso una scienza che rispetti l’ecosistema e che, conseguentemente, sia benefica per la salute e al vita degli esseri umani.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)