Manuela Villa, Martufello, Nadia Rinaldi e Gianni Nazzaro in scena per l’Imbianchino

 

La nave ammiraglia del Teatro Bracco di Napoli felicemente partita nel 1999 dopo il varo della ventesima stagione, naviga nelle acque – non sempre tranquille – delle risate nel Golfo di Napoli, con al suo comando il capitano di lungo corso Caterina De Santis sulla tolda del ponte di comando a distribuire consigli ed incoraggiamenti al suo equipaggio: attori, cantanti e tecnici.

La stagione teatrale 2018/2019 ha visto tanti successi nei porti dove la nave è attraccata, per la gioia del suo affezionato pubblico che da anni la segue in ogni viaggio. È quindi il momento dei primi bilanci: il capo di buona speranza è stato doppiato ed è proprio la speranza che resta affinché coloro che sovrintendono alla politica regionale degli spettacoli in Campania riconoscano finalmente chi lavora in silenzio per salvaguardare le tradizioni del nostro teatro e la nostra cultura. Ascoltiamo dalla viva voce di Caterina De Santis – sempre presente al Teatro Bracco – un suo parere a caldo sulla stagione teatrale in corso.

«La stagione sta andando bene, sono sicuramente soddisfatta, abbiamo avuto tante compagnie di grande spessore e grandi nomi come Andrea Giordana. Chiuderemo in bellezza sabato 30 e domenica 31 marzo con Gabriele Cirilli nello spettacolo Mi piaceper la regia di Claudio Insegno».

Manuela Villa e Tartufello

L’ultimo lavoro andato in scena dall’8 al 10 marzo, “L’imbianchino” da un testo divertentissimo di Donald Churchill, è stato presentato dalla compagnia “Palcoscenico italiano” per la regia di Claudio Insegno e la traduzione di Enrico Luttmann.

Il copione è di quelli esilaranti – racconta Claudio Insegno –. La vicenda prende le mosse a casa di Marta Valenti, ricca e affascinante signora dell’alta borghesia appena rientrata dalle vacanze trascorse con il suo amante. La presenza in casa di un imbianchino che deve finire un lavoro di tinteggiatura rappresenta per Marta solo una scocciatura, che la spinge con freddezza e snobismo a trattare male il povero disgraziato. Lui, Walter, è un depresso al quale il destino non ha regalato nulla e fa parte di un gruppo di sedicenti attori, persone depresse come lui, che recitano per motivi terapeutici. Mentre la signora è in attesa che suo marito ritorni da un viaggio di lavoro, irrompe in casa Gilda, la moglie del suo amante, che, decisa a vendicarsi per il tradimento di questi con Marta, annuncia che ritornerà quella  sera stessa per raccontare tutto al marito di Marta. Quest’ultima, colta dal panico, si rivolge proprio a quell’imbianchino che prima ha trattato con disprezzo, e gli chiede di interpretare la parte di suo marito davanti all’altra donna”.

Testo dal grande impatto comico, “L’ imbianchino” non manca di tratteggiare anche lo spessore umano e psicologico dei personaggi, affrontando temi delicati come le paranoie e i problemi dell’uomo d’oggi. E’ un testo tutto giocato su equivoci e qui pro quo, ricco di comicità e ironia paradossale, sospeso tra il meccanismo della farsa e una cifra grottesca che sconfina nel surreale.

Sul palcoscenico protagonisti di tutto rispetto sono stati Martufello, Nadia Rinaldi e Manuela Villa, figlia dell’indimenticabile reuccio Claudio. In particolare Villa nella seconda parte dello spettacolo ha deliziato il pubblico con il repertorio che fu di suo padre. Gli applausi più fragorosi sono stati quelli quando ha cantato “Un Amore Cosi Grande” in duetto con il padre.

La nave del Teatro Bracco naviga nel Golfo di Napoli

Manuela Villa

«Si è avverato così un sogno che avevo da bambina e che solo ora è stato possibile realizzare, grazie alla moderna tecnologia del suono» ha dichiarato Manuela Villa.

Tra i commenti nel foyer: stessa anima ma soprattutto stessa voce; sentirli cantare questa canzone con il padre mi viene la pelle d’oca; fantastici insieme; superba interpretazione, due voci un solo coro; Sasà Sperindeo, che ha composto in modo egregio il cartellone della stagione del Teatro Bracco, ha sottolineato:” è l’unica cantante italiana che riesce a raggiungere l’estensione giusta per interpretare la celebre romanza “Nessun Dorma”.

La nave del Teatro Bracco naviga nel Golfo di Napoli

Gianni Nazzaro

Applauditissima anche la performance nello show-comico musicale della seconda parte dello spettacolo di Gianni Nazzaro, un beniamino dei napoletani, il quale  ha  interpretato i suoi cavalli di battaglia terminando con un pot pourri di celebri brani della canzone napoletana con un coro d’eccezione, quello formato da tutto il pubblico presente in sala che ben volentieri ha cantato insieme a Nazzaro.

Tante le battute di Martufello:” sarebbe stato meglio nascere cane piuttosto che attore cane !”, e ancora “ al mondo c’è chi va in bianco e chi è imbianchino”. Dopo aver sfoderato il suo repertorio di barzellette, in vero non proprio attuali, ha commentato:”scusate della mia poca voce e grazie per i tre applausi che a Napoli sono un successo

 

Harry di Prisco