Silvio Berlusconi diventa testimonial di una Pasqua in stile Vegetariano, facendosi fotografare mentre allatta con un biberon un agnello dei 5 che ha salvato dal macello.
“A Pasqua scegli la vita, scegli veg”, questo è il messaggio della campagna di sensibilizzazione della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente a cui ha aderito il leader di Forza Italia.
Una linea animalista seguita da qualche anno su “input” della compagna Francesca Pascale e dell’on. Michela Brambilla, nota attivista dei diritti degli animali.
Una scelta, quella di Berlusconi, che non poteva non scatenare una ridda di commenti da parte del mondo politico, tra cui anche i futuri alleati (?) della Lega Nord.
Borghi Aquilini responsabile economico del Carroccio e il sen. Centinaio, capogruppo a palazzo Madama, non hanno tardato a stigmatizzare lo spot animalista del ex-Cavaliere.
Dispiace vedere Berlusconi» sostenere campagne «pseudo vegane che rischiano solo di danneggiare un settore fondamentale dal punto di vista economico come quello della carne», afferma Gian Marco Centinaio, capogruppo al Senato della Lega Nord. «L’ animalismo politico – aggiunge – non porta da nessuna parte e rovina l’immagine di un’industria all’avanguardia». 
Evidentemente, i responsabili della Lega Nord non conoscono quale sia la triste realtà degli allevamenti intensivi, quale orrore si viva all’interno di quei capannoni. 
Da anni le maggiori associazioni animaliste denunciano la condizione esistenziale di milioni di animali, che è bene ricordare, sono pur sempre essere senzienti, ma che vengono considerati alla stregua di una qualunque oggetto produttivo producente reddito.
Le immagine edulcorate di bovini al pascolo su verdi prati, polli che razzolano nelle aie, suini che grufolano liberi, esistono solo nel mondo dei sogni, perchè gli animali trascorrono tutta la loro breve vita all’interno di mega-capannoni sovraffollati dove le malattie, le ferite, sono all’ordine del giorno.
Un’ esistenza che non si può certamente definire come “Vita” perchè è contro ogni genere di elemento biologico-naturale.
Una condizione innaturale contraria ai principi basilari di una qualunque società che si definisca civile.
“La grandezza e il progresso morale di una nazione si possono giudicare da come tratta gli animali” questa è la famosa frase del Mahatma Ghandi con la quale era solito considerare gli Stati.
Oltrepassando l’aspetto etico-filosofico e relegandolo all’ interno della propria coscienza personale, riconducendo la tematica al gretto livello economico, è ormai assodato il grave impatto ambientale che producono gli allevamenti intensivi; quali conseguenze a livello planetario in produzione di gas serra (circa il 20%), deforestazione (ad esempio in Amazzonia il 70 % della aree deforestate sono occupate da pascoli), abnorme consumo di acqua (un chilogrammo di carne utilizza 2000/3000 litri di acqua).
Da questi dati si evince che il settore della produzione intensiva di carne ha un impatto devastante sul nostro Pianeta che inevitabilmente sta ipotecando il futuro delle generazioni.
Fa specie, come un movimento territoriale e sovranista che pone come principale ideale politico, la difesa del territorio e del popolo, non comprenda la vitale importanza di una radicale trasformazione dei consumi alimentari diretti alla salvaguardia delle risorse idriche, territoriali, climatiche a vantaggio dei connazionali e delle sue future generazioni.
Una scelta consona che rientra nel contesto del rispetto delle tradizioni, che il partito di Salvini considera come elemento primario e fondante visto che a metà del secolo scorso gli allevamenti di animali da carne non avevano nulla in comune con le “catene di montaggio” degli allevamenti odierni.
Una palese contraddizione anche a livello di difesa della modernità e della civiltà. 
La Lega, fiera combattente delle triviali e barbare usanze di molte etnie immigrate nel nostro Paese e assertrice dei valori di civiltà e modernità, con le recenti dichiarazioni dei suoi più eminenti esponenti, esprime una palese contraddizione e manifesta una retrograda visione non incline ad un partito che si dice pronto a governare un Paese, colpito da una grave crisi, che dovrebbe essere oggetto di atti e provvedimenti tesi ad una serie di riforme innovative e futuristiche a vantaggio dell’ ambiente e del benessere dei suoi cittadini.
L’ottuagenario Berlusconi, con il suo gesto etico-animalista, ha dimostrato di essere più innovativo e moderno dei “rampanti quarantenni” dell’esercito padano del comandante Salvini.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)