La spocchia dell’ intellighenzia di sinistra è notoria.

E’ notorio l’atteggiamento snobistico e sprezzante nei confronti degli avversari politici, ritenuti beceri, retrogradi, demagogici e ora , con un neologismo recente, populisti.
Del resto, il popolo, per una certa sinistra salottiera, è un “dogma” ormai abiurato dalla nuova ideologia globalista e scomparso nelle argomentazioni fondative la loro dialettica politica.
Un atteggiamento che ogni giorno raggiunge livelli sempre più elevati.
Due esempi recenti dell’alterigia, della supponenza, della altezzosità quasi monarchica, di certi esponenti politici della attuale sinistra declinata in mille diciture, si sono osservati nella serata di ieri a poca distanza di tempo in due programmi televisivi di informazione.
TG4, ospite il governatore della Puglia,  Michele Emiliano, ricandidato alla guida della regione alle prossime amministrative di settembre.
Rispondendo alle varie domande poste dal conduttore, Giuseppe Brindisi, l’ ex magistrato ,esponete del PD, ha dichiarato di non essere preoccupato per l’esito della tornata elettorale perchè il suo principale avversario, il candidato del centro destra, Raffaele Fitto, è ormai un esponente “appesantito” nel fisico e nell’età; la gente della Puglia si ricorda la pessima amministrazione durante il suo mandato di 15 anni fa, ergo se venisse eletto sarebbe una tragedia visto che nonè più un trentenne e che ha perduto la “freschezza” della giovinezza.
In sintesi, il principale competitor del Governatore Emiliano, è grasso, invecchiato, e imbolsito, difetti marchiani che impedirebbero un’ amministrazione efficace.
Buona amministrazione, trasparenza, capacità, tutti caratteri che non sono più fondamentali nella scelta dei candidati.
Morale, più che una competizione elettorale , la scelta del Presidente della Regione Puglia sembrerebbe un concorso di bellezza.
L’intellighenzia di sinistra si è trasformata in un giuria in stile MIrigliani, che ha cancellato i loro dogmi secolari, sostituendoli con i canoni estetici dei veteri e beceri maschilisti reazionari.
Così, sembrerebbe.
Sembrerebbe, appunto, perchè, quei canoni di “bellezza” fisica e i giudizi sprezzanti che si sono uditi nel corso del TG, sono validi solo per gli avversari.
Se vengono appioppati dagli haters della rete a qualche esponente, magari di sesso femminile, della sinistra worldwide, ecco subitanea la levata di scudi contro il razzismo di genere e le discriminazioni, senza se e senza ma.
La serata televisiva ha riservato un ‘altra chicca.
L’ex ministro della Giustizia ed esponente di spicco del “fu” PSI Craxiano, e oggi direttore della storica testata “L”Avantti”, Claudio Martelli, ospite di Stasera Italia, unendosi alla crociata contro i populisti, ha criticato duramente la presenza del leader della Lega, Salvini, a Mondragone.
Ha stigmatizzato la visita del capo dei leghisti nella cittadina campana dopo i recenti scontri di piazza a seguito dell’evasione dalla quarantena per il covid 19, di alcuni cittadini bulgari.
Martelli e il suo sodale Mughini, hanno definito strumentale (uso un termine polticamente corretto, visto che il famoso scrittore ha accusato Salvini di accendere cerini sopra una tanica di benzina) la visita, senza far alcun cenno ri disapprovazione per il fatto che gli fosse stato impedito di parlare per i disordini causati da un gruppo di esponenti dei centri sociali.
La critica del ex delfino di Craxi, verteva sulla onnipresenza di Salvini nei contesti di eventi drammatici, tensioni sociali, per conquistare la simpatia del popolo elettore.
Oltrepassando l’aspetto che la politica è strumentalizzazione, Claudio Martelli si dimentica o vuole dimenticarsi, quali e quante uscite pubbliche i suoi compagni di fede politica abbiano effettuato in molte di quelle situazioni sociali; oggi come ieri (è superfluo elencarle, basta una facile ricerca in una qualunque emeroteca digitale).
E’ evidente, ormai, che la componente popolare sia qualcosa di estranea alla classe dirigente di una certa sinistra.
Sono lontani i tempi in cui un celebre compagno di partito, del direttore Martelli, un certo Sandro Pertini, il più amato Presidente della Repubblica, era solito recarsi nei luoghi delle tragedie che colpivano i cittadini italiani, ma anche nei momenti più belli vissuti dalla nostra Nazione.
Per citarne solo alcuni.
Dal terremoto dell’Irpinia, e alla tragedia di Vermicino; fino all’iconica presenza allo stadio Bernabeu per la finale dei campionati di calcio.
Presidente socialista, definito dai suoi stessi compagni presenzialista.
In sintesi una sinistra che non possiede buona memoria o finge di non possederla.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)