Il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi è, senza dubbio, il più grande venditore sulla Terra.

Silvio Berlusconi a confronto era ed è un dilettante.

Uscite pubbliche di mister Renzi nelle ultime settimane in ordine sparso: Augusta Westland, Vergiate, fabbrica di elicotteri (visita obbligata   visto che è solito utilizzare uno dei loro elicotteri per i suoi viaggi e trasferimenti), MC Carnaghi Villa Cortese azienda leader mondiale nella produzione di macchine utensili utilizzate anche nel settore aerospaziale, Fissore Ceramiche in provincia di Torino, produttrice di piastrelle e rubinetterie, tour nelle più importanti realtà industriali del Bresciano tra cui Italcementi e Omr, recente visita all’area Expo, i numerosi “pellegrinaggi” presso gli stabilimenti FCA (ex Fiat) in Italia e nelle sedi americane dove si assiste alla consueta beatificazione dell’ azienda automobilistica coronata da elogi e peana infiniti scambiati tra l’AD Marchionne, considerato il “deus ex machina” dell’industria italiana, un fulgido esempio del successo italico nel mondo, un epigono dei maggiori statisti e capitani d’industria del nostro Paese, e il nostro premier considerato dal manager “di felpa blu vestito” un vero rivoluzionario e un vero leader, un “cavaliere senza macchia e senza paura”.
Ecco, appunto un “tour” caratterizzato dall’ “eccellenza” italica.

Un tour che non prevedeva e probabilmente non prevedrà quelle realtà colpite dalla crisi come ad esempio la Franco Tosi di Legnano,  l’AST di Terni, tanto per fare solo alcuni esempi delle centinaia di situazioni disperate che sono sparse in tutta Italia.

No, nella sua agenda non c’è spazio per tutti i vari e delicati problemi che attanagliano i cittadini come sicurezza, immigrazione, mala sanità, ecc.

No, il premier ha fatto una visitina a Lampedusa prima di sfilare la sedia di palazzo Chigi al compagno Letta poi desaparecidos; a Pozzallo mai visto, così come in altri decine di luoghi dove il fenomeno immigratorio crea e ha creato situazioni degradanti e tensioni sociali che sono sfociate in vibranti proteste degli abitanti (Tor Sapienza uno degli esempi eclatanti).
No, il premier a Nanto provincia di Vicenza non lo si è visto e neppure si è potuto ascoltare una sua dichiarazione di solidarietà nei confronti del benzinaio Stacchio. O meglio una dichiarazione è stata fatta: “…. fare del signor Stacchio “un simbolo” è un’ operazione cinica…”! 
E sì, non è un simbolo di “quell’Italia” che visita Renzi che “vede” e vuol pubblicizzare Renzi.
La questione sicurezza, infatti, non fa parte dell’agenda del premier, macchia “la vetrina” con cui si presenta quotidianamente.
E pertanto ecco a voi gli svuota carceri, le varie depenalizzazioni dei reati cosiddetti minori, perchè la criminalità non esiste o meglio, è un po’ di polvere che la si nasconde sotto il tappeto (potete immaginare quanto grande sia il tappeto).
E poi cosa è messo in evidenza nella sua luccicante vetrina?
Beh una serie lunghissima di proposta di riforme che spaziano dalla scuola (importante bacino elettorale per il PD), alle pensioni , alla dichiarazione dei redditi (moduli 730 precompilati, azz…che aiuto ai contribuenti; se ci dovesse essere qualche differenza da integrare ecco che il contribuente dovrà sempre pagare l’onorario ai vari CAAF o commercialisti), alla riforma della normativa in ambito lavorativo (il Jobs’ act , terminologia inglese perchè fa più “cool”, ma dietro il nome “alla moda”, non c’è nulla a favore dei lavoratori, mentre sono previsti norme favorevoli ai soliti amici delle grande industrie), e soprattutto la riforma della Costituzione che verte principalmente sulla fantomatica abolizione del Senato della Repubblica (diverrà un’assemblea di soli nominati di secondo livello dove i partiti, soprattutto di sinistra, potranno dare sfoggio al loro potere decisionale) e una nuova fantasmagorica legge elettorale (l’Italicum, un nome azzeccato per la sua “vetrina”, un appellativo che segue i canoni del bravo venditore, della pubblicità che è l’anima del commercio, perchè anche se è simile all’attuale legge in vigore, la si “incarta con lustrini e fiocchi colorati presentandola come l’ opposto del Porcellum-almeno il nome rendeva bene l’idea di cosa fosse).
Ma non è tutto, perchè superman Renzi ha aggiunto al suo listino vendite anche un più incisivo taglio delle spese superflue come la vendita delle mirabolanti auto blu vero cardine dell’economia nazionale (?!), senza dimenticare i famosi e mirabolanti 80 euro in busta paga a quei 10 milioni di italiani che sono “più italiani” degli altri 50 milioni (che gli 80 euro non li hanno percepiti e non li vedranno mai anche se pagano le stesse tasse e gli stessi servizi forniti dallo Stato), la panacea di tutti i mali del nostro Paese, l’elisir miracoloso che ha trasformato il nostro Paese in un paradiso idilliaco, un economia trainante del Vecchio Continente (BOH???).
Il tutto condito con “twit” e “post”, scritti e pubblicati con i suoi inseparabili supporti elettronici di ultimissima generazione (gli ultimi modelli in commercio) di una famosa ditta di Cupertino (Usa) di cui fa sfoggio in ogni uscita pubblica (che ambisca a diventare un agente rappresentante dell’azienda della “mela morsicata” ?), tenendo fede alle regole del bravo venditore che deve saper comunicare in maniera concisa, semplice e diretta.   
E’ chiaro e logico che nella sua “vetrina” non può esporre la vicenda degli esodati, di coloro che non hanno un lavoro e non percepiscono l’assegno pensionistico a causa dell’infame e cinica “legge Fornero” che il Presidente del Consiglio non vuole e non sa porre rimedio perchè riguarda un’Italia che soffre, che è triste, così come non fanno parte della sua vetrina i milioni di disoccupati a cui non ha dato e non darà alcuna speranza concreta.
No, sono “prodotti” non vendibili nelle convention international, negli incontri con i potentati europei, con la Troika, con coloro che hanno allestito e allestiscono la vetrina di Renzi, i reali titolari del “negozio”.
E sì, perchè Renzi è un venditore abilissimo, ma i prodotti, i prezzi, gli allestimenti e anche i clienti che possono entrare nel locale sono decisi dal titolare del negozio, di cui Renzi è solo un “commesso” viaggiatore, un commesso addetto alle vendite da banco.
E se conosciamo chi sono i venditori , il commesso, i titolari, è abbastanza ovvio chi sono e saranno gli acquirenti, chi sono e saranno coloro che abbagliati dalla “vetrina Renzi” entreranno in quel negozio: siamo noi cittadini a cui vengono rifilate un sacco di “bufale”, un sacco di prodotti avariati o di confezioni vuote o contenenti solo dei mattoni al posto di televisori o di altri oggetti lautamente pagati con le varie tasse e balzelli che sono come quelle garanzie farlocche o quelle clausole vessatorie di alcuni contratti di vendita che sono scritti piccoli piccoli, nascosti a piè pagina, che celano la vera qualità o meglio i reali difetti della merce acquistata.
Massimo Puricelli
Legnano(MI)