Omicidi, furti, stupri  e rapine a mano armata erano pane quotidiano per Carlos Robledo Puch, un criminale diverso dagli altri.
La sua storia è raccontata nel  film L’Angelo del Crimine: Carlos è un ragazzo nato a Buenos Aires da una famiglia borghese, educato in maniera impeccabile; sapeva, infatti, suonare il pianoforte, conosceva più lingue, ma sembrava essere la dimostrazione che il male  esiste.

Uccideva, infatti, senza scrupoli, quasi  come bere un bicchier d’acqua, e sembrava non rendersi conto a fondo dell’efferatezza delle sue azioni. Nell’Argentina degli anni ’70 divenne famoso per la sua brutalità, ma anche per il suo aspetto fine e  delicato e… per i suoi riccioli biondi che gli davano l’aspetto di un angelo, che contrastava con la sua vera indole di assassino spietato e manipolatore strafottente.
Il film non è solo un susseguirsi di violenze, ma uno sguardo diverso, attento, a volte ironico, sul mondo della criminalità, a dimostrazione che il male può annidarsi anche dove meno te lo aspetti.

SINOSSI
L’angelo della morte racconta la storia vera di Carlos Robledo Puch, “el Ángel de la Muerte” (interpretato da Lorenzo Ferro), il più famoso serial killer argentino, arrestato nel 1972 dopo aver ucciso almeno 11 persone e condannato all’ergastolo. La follia di un ragazzo raccontata come la tragedia grottesca di una nazione. La storia criminale di Robledo Puch si è impressa a fuoco nella memoria collettiva del Paese sudamericano sia per la spietatezza delle sue gesta sia per le assurde motivazioni di contorno che lo portarono a uccidere 11 persone (donne e uomini, giovani e adulti) in 11 mesi, dal marzo 1971 al febbraio 1972.
L’ANGELO DEL CRIMINE
UN FILM DI
LUIS ORTEGA
CON
LORENZO FERRO
CECILIA ROTH      CHINO DARIN      LUIS GNECCO     MALENA VILLA
DISTRIBUITO DA MOVIES INSPIRED
DURATA: 122’
AL CINEMA DAL 30 MAGGIO