Osservatorio PoolPharma Research: fame nervosa è prima causa della difficoltà a perdere peso
E’ lo stress il vero nemico della forma fisica degli italiani. A dichiararlo, l’Osservatorio Poolpharma Research, che – in occasione della giornata di sensibilizzazione Obesity Day, in programma per venerdì 10 ottobre – ha analizzato i dati del database dei partecipanti, ad oggi, allo Slimming Program, un programma di snellimento personalizzato che fornisce consigli di dimagrimento ad hoc a seconda delle risposte fornite a un apposito questionario online. Gli ultimi dati Istat sull’obesità in Italia sono allarmanti: il 10% della popolazione adulta è infatti obesa, mentre il 33,1% è in sovrappeso (41% degli uomini e 25,7% delle donne).
Ma c’è chi ha deciso di non abbandonare la propria forma fisica: l’Osservatorio PoolPharma Research si è chiesto pertanto quali siano i desideri più frequenti tra gli italiani in materia di dimagrimento, quanti chili vorrebbero perdere e in quali zone del corpo, ma soprattutto perché si faccia tanta fatica a perdere peso. I dati ricavati dal profilo degli oltre 50.000 internauti che hanno richiesto un programma di snellimento personalizzato possono essere considerati un vero e proprio ritratto degli italiani alle prese con il dimagrimento, o meglio delle italiane, che costituiscono l’88% del campione: il gentil sesso si riconferma così il più attento alla linea.
I risultati dell’indagine si sono dimostrati l’esatto specchio dei tempi: pare infatti che il periodo di profonda crisi economica e incertezza degli ultimi anni abbia avuto ripercussioni anche sulla forma fisica degli italiani. La rielaborazione dei dati emersi dai profili uploadati online ha fatto emergere che la fame nervosa causata da stress rappresenterebbe la causa principale dei propri problemi di peso per ben il 32% delle donne “censite”, contro il 19% degli uomini. Naturalmente non è il solo motivo: il 26% delle donne accusa una difficoltà costante a perdere peso, mentre il 19% soffre la ritenzione di liquidi, il più classico dei problemi femminili. Solo il 12% si dichiara vittima di pasti troppo abbondanti, mentre un buon 11% ha additato come causa principale della difficoltà a dimagrire la temuta menopausa o pre-menopausa, stati che notoriamente provocano pesanti disequilibri ormonali. Gli uomini si dimostrano invece più “pigri”: il 22% dei partecipanti al programma di dimagrimento denuncia un’alimentazione eccessivamente sbilanciata, mentre il 21% dichiara di condurre uno stile di vita eccessivamente sedentario. Il 20% di loro, invece, lamenta una difficoltà costante a perdere peso, mentre per il 18% è difficile resistere ai piaceri della buona cucina tanto da ritrovarsi spesso ad assumere pasti troppo abbondanti.
Come prevedibile, i giovani sono i più attenti alla linea: il 28% degli iscritti allo Slimming Program rientra proprio nella fascia anagrafica compresa tra i 18 e i 30 anni, seguiti a ruota dagli appartenenti alla fascia 30 – 40 anni (27%). Il 24% ha tra i 40 e i 50 anni, mentre solo il 12% ha più di 50 anni.
E quali sono i punti del corpo in assoluto più critici per le donne? Pancia e fianchi si confermano i nemici numero uno per il 32% del campione preso in esame; il 13% ha espresso invece il desiderio di snellire glutei e fianchi, mentre l’11% la sola pancia. Una “pancetta” che resta anche l’incubo dell’80% degli uomini, sempre in rapporto conflittuale con questa indesiderata ospite.
Ma la domanda chiave che tutti prima o poi si pongono davanti allo specchio è: “quanti chili dovrei eliminare per essere pienamente soddisfatto del mio corpo?”. Il 38% degli intervistati ha espresso il desiderio di perdere tra i 5 e i 10 kg, mentre il 33% si accontenterebbe di cancellare anche solo 1, 2, 3, 4 o 5 kg. Un più drastico 24% vorrebbe sbarazzarsi di una quantità di ciccia compresa tra i 10 e i 25 kg. Insomma, le buone intenzioni ci sono tutte, ma, si sa, tra il dire e il fare…