Olio Officina Festival torna dal 2 a l 4 Marzo al Palazzo delle Stelline a Milano. Il tema guida di tutto l’evento sarà “L’olio è progresso”. OOF sarà l’occasione di assaggiare oli provenienti da tutta Italia e dal resto del mondo.
Il programma sarà un concentrato di attività legate all’olio. Incontri, talk sulla situazione del settore, laboratori con degustazioni e rassegne di centinaia di tipologie di oli con la possibilità di incontrare i produttori. Non mancheranno occasioni si scoprire e approfondire l’uso e il valore dell’olio anche fuori dalla cucina come ad esempio nel settore della cosmesi
Nell’edizione 2023 ci sarà uno spazio dedicato anche ai bambini che saranno degustatori d’eccezione senza pregiudizi, una vera e propria bocca della verità. I bambini verranno guidati alla scoperta del mondo dell’olio attraverso assaggi, e giochi a tema.
L’importanza della ricerca e degli investimenti per un futuro migliore al centro delle attività dell’ Olio Officina Festival
Durante l’Olio Officina Festival ci sarà spazio per fare una riflessione su tutto il mondo del comparto oleario in Italia. Secondo Luigi Caricato, ideatore e fondatore di OFF, è il momento che chi si occupa di olivicoltura deve fare un passo in avanti verso il futuro e uscire dal piccolo orticello. Di questo ne va della competitività anche a livello internazionale di un prodotto olio di ottima qualità come quello italiano. Questo trova conferma nelle sue parole: “In Italia troppo spesso le aziende conducono un’olivicoltura tradizionale di bassa densità, con ampie porzioni di terreno non occupate tra un olivo e l’altro, che affonda le radici in un modello colturale, ma anche culturale e sociologico del passato quando l’appezzamento di terreno era la dispensa delle famiglie che da quel terreno traevano il proprio sostentamento: tra gli interfilari degli olivi piantavano cereali, ortaggi, viti, alberi da frutto. Oggi è necessario che gli imprenditori olivicoli italiani, sostenuti da una adeguata e coerente volontà politica, decidano che cosa vogliano fare da gradi, se credere in una olivicoltura sistemica, unita, moderna ed economicamente efficiente, oppure produrre olio per diletto”.
Un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato da Luigi Caricato che punta a spronare un settore ancora troppo ancorato al passato, ma dalle enormi potenzialità. Il salto in avanti è necessario per restare competitivi anche a livello di numeri. In Italia il fabbisogno d’olio è pari a circa 1 milione di tonnellate a fronte di una produzione appena superiore alle 200’000 tonnellate. In Italia i terreni non mancano, ma c’è carenza di iniziativa, di ricerca e sviluppo di nuove cultivar adattabili alle nuove condizioni climatiche. La ricerca stessa è il progresso, anche esplorando i confini dettati dal DNA con coltivazioni geneticamente modificate.