Le patologie infiammatorie affliggono molte persone e spesso il rimedio più a portata di mano consiste in medicinali spesso non privi di effetti collaterali.

 … e se ci curassimo con la dieta, proprio quella a noi più congeniale, la famosa dieta mediterranea che i giovani sembrano, però, voler abbandonare, nonostante i suoi benefici effetti sulla salute?

Per contrastare l’insorgenza di patologie caratterizzate da un importante stato infiammatorio cronico, come la psoriasi ma anche, per esempio, artriti, il morbo di Chron o disfunzioni del sistema cardio-vascolare, è fondamentale assumere uno stile di vita sano rispettando, a tavola, il modello della Dieta Mediterranea.
Alla base di questa dieta ci sono frutta e verdura, ma anche pesce, legumi e alimenti ricchi di fibre e acidi grassi polinsaturi come gli omega-3. Non bisogna farsi mancare in tavola pasta, pane e carboidrati, meglio se da grani antichi, e carne, utile per il suo apporto proteico,  ma con moderazione e meglio quella bianca.
Un regime alimentare caratterizzato da un elevato apporto di frutta e verdura, legumi, pesce, e in generale alimenti di derivazione vegetale, oltre che olio extravergine di oliva, che è un importante fonte di acidi grassi monoinsaturi e sostanze nutraceutiche ad azione antinfiammatoria.

Anche nel caso della psoriasi il modello della Dieta Alimentare può avere significativi effetti positivi, soprattutto considerando la relazione ricorrente tra questa patologia e altre disfunzioni dell’organismo come obesità e sovrappeso.

“Rispetto al resto della popolazione – spiega il prof. Enzo Spisni, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali Università di Bologna – i pazienti affetti da psoriasi mostrano una maggiore prevalenza di obesità e sindrome metabolica, due condizioni anch’esse caratterizzate da un importante stato infiammatorio cronico.
L’infiammazione infatti sembra essere il legame tra psoriasi e obesità, due disturbi spesso strettamente legati tra loro.
Una buona aderenza alla Dieta Mediterranea potrebbe essere la chiave per contrastarli entrambi, proprio grazie alla sua caratteristica di approccio dietetico ad azione antinfiammatoria. È per questo motivo che oggi si ritiene che la dieta possa svolgere un ruolo importante nella psoriasi, sia in senso negativo che positivo. In particolare è stato infatti provato che in persone affette da psoriasi un’elevata aderenza alla Dieta Mediterranea si associ a sintomi meno severi”.

Ma quali sono i principali alimenti e nutrienti a cui affidarsi per restare in salute?

Mangiare frutta e verdura, si sa, fa bene. In particolare a chi soffre di patologie a carattere infiammatorio.
Ѐ provata, infatti, una relazione diretta tra il consumo di alimenti vegetali e la possibilità di prevenire patologie croniche e degenerative, caratterizzare da un comune coinvolgimento di meccanismi infiammatori. Nella frutta e nella verdura sono numerose le molecole capaci di contrastare i processi infiammatori, come l’alto contenuto di vitamine e minerali, di fibra alimentare e sostanze ad azione nutraceutica capaci di modulare la risposta dell’organismo nei confronti di diversi tipi di stress.

 

Anche il pesce ha un effetto benefico, soprattutto quello azzurro tipico del mar Mediterraneo come aringhe, sarde e acciughe, a cui è legato una più alta concentrazione di acidi grassi della serie Omega 3 in grado di ridurre il rischio cardiovascolare di oltre il 30% se consumato regolarmente, oltre ad avere effetti benefici sull’apporto di grassi “buoni” all’organismo.

PASTA E CARBOIDRATI, MEGLIO SE CON I GRANI ANTICHI. LA CARNE? SI, MA CON ATTENZIONE

Per pasta e pane è meglio scegliere tra i prodotti realizzati con i grani antichi o tradizionali.
Questi infatti, a differenza di quelli moderni (frutto di un processo selettivo e produttivo avviato dal Dopoguerra su scala globale), sono complessivamente meno infiammatori. Questo è dovuto alla differenza della forza del glutine (indice W), meno strutturato è più digeribile, che nei grani antichi porta alla formazione di una quantità minore di quei frammenti proteici che sono considerati “tossici” per i celiaci, ma anche per tutti gli altri soggetti perché contribuiscono ad innescare processi infiammatori.

Capitolo a parte per la carne, fonte di proteine dall’alto contenuto biologico.
È dimostrato che esiste un’associazione tra il consumo elevato di carne, in particolare quella rossa e quella lavorata, e fattori di rischio legati alla presenza di grassi saturi, alle proteine animali in eccesso e alle cotture (bruciature).
Tuttavia non è necessario, né necessariamente consigliabile eliminare la carne dal proprio menù.
È sufficiente, ai fini di uno stile alimentare sano ed equilibrato, ridurne il consumo, che mediamente in Italia si attesta oggi su circa 85kg a testa l’anno e che dovrebbe aggirarsi intorno ai 25Kg. Il che equivale ad un consumo medio settimanale di 2-3 porzioni di carne, come previsto dal modello della Dieta Mediterranea.

APIAFCO
ASSOCIAZIONE PSORIASICI ITALIANI AMICI della FONDAZIONE CORAZZA – Via Imola 10 – 40128 Bologna.  – www.apiafco.org