“Letteratitudini” un’ eccellenza di laboratorio letterario che promuove iniziative ed eventi che spaziano, mirabilmente, tra arte, cultura e sociale

Per quei pochi che ancora non conoscono Tilde Maisto diremo che è una giornalista che opera nel territorio casertano e del basso Volturno, dirige il periodico online Cancello ed Arnone News, potremmo dire che è certamente un’operatrice culturale fra le più attente della nostra regione.
A lei si deve la costituzione del cenacolo letterario “Letteratitudini” che forse non a caso fa rima con “beatitudini”, proprio quelle del discorso di Gesù nel quale è racchiuso il segreto della felicità. Nell’essenza della Sua lieta notizia è racchiuso tutto il Suo programma, un insegnamento scaturito dal Suo cuore per dirci ciò che vuole per noi: renderci felici. Ed è proprio la lettura che ci aiuta ad essere felici. In occasione del decennale della costituzione del gruppo, Tilde ha dato alle stampe, per i tipi della casa editrice Mediterraneo Editrice diretta da Alessandro Zannini per la collana Deneb, il libro “Dieci anni insieme”.
“In una fase storica dove l’ignoranza, il pressapochismo, l’improvvisazione sono diventati modello da ostentare, medaglie da esibire, addirittura premianti, la Maisto si pone decisamente controcorrente” così Alessandro Zannini presentando il libro. Gli fa eco Raffaele Ambrosca, Sindaco di Cancello ed Arnone, il quale considera il sodalizio “Letteratitudini” come: “eccellenza di laboratorio letterario che promuove iniziative ed eventi che spaziano, mirabilmente, tra arte, cultura e sociale”. Partecipano agli incontri letterari persone amanti della letteratura, che s’incontrano una volta al mese a casa della Maisto per affrontare tematiche inerenti poeti, scrittori italiani e stranieri, promuovendo iniziative culturali ed eventi sociali. Alla base di questo indiscutibile successo vi è la tenacia, la voglia di misurarsi che caratterizza la scrittrice e che la spingono verso orizzonti sempre più ambiziosi. Abbiamo detto “scrittrice” anche se Tilde non si definisce tale – la Maisto ha già pubblicato altri due libri “Ho bisogno di sognare” e  “Dal mio cuore al tuo” – ma piuttosto un’appassionata dello scrivere. Ciò che maggiormente colpisce di questa autrice è la sua semplicità e schiettezza. Al primo posto nei valori principali della sua vita viene la Famiglia, insieme all’amore, all’amicizia, alla religione.
Noi siamo la nostra memoria ed il libro consente proprio di fare un viaggio nella memoria collettiva della nostra storia comune e, principalmente, una retrospettiva in noi stessi. Ecco che vengono alla mente ricordi, fatti, situazioni che la lettura del volumetto consente di richiamare alla memoria attingendo ai nostri studi che credevamo ormai dimenticati. Le tante citazioni presenti consentono di ripercorrere questi dieci anni “trascorsi insieme” quasi un diario degli incontri in cui si è discusso di tanti argomenti più o meno impegnati, ma tutti interessanti.Presentato il libro di Matilde Maisto: “Dieci anni insieme”
L’argomento trattato Canzoniere Petrarchesco, differenze e analogie nel confronto con la poesia di Dante, due colossi della letteratura italiana, veri geni, ha consentito un raffronto tra i due grandi poeti.
Poetica dannunziana con una selezione di testi racchiusi nella tematica Gabriele d’Annunzio: “la patria e l’amore”. Il viaggio con gli amici di Letteratitudini ha avuto come filo conduttore le parole del poeta: «bisogna fare della propria vita come si fa un’opera d’arte. Bisogna che la vita di un uomo di intelletto sia opera di lui. La superiorità è tutta qui».
Parlando di tutte le eroine tragiche che hanno condiviso il destino fatale di Emma Bovary e di Anna Karenina, Virginia Woolf ha scritto che sono “le donne che hanno illuminato con fiaccole accese le opere di tutti i poeti fin dalla notte dei tempi”, questo il tema di Croci e Delizie del matrimonio in Anna Karenina di Lev Tolstoj.
Passando a Dante Alighieri nel canto V dell’Inferno dedicato a Paolo e Francesca sono stati illustrati due personaggi che attraverseranno i secoli della letteratura e che saranno un bagaglio culturale per intere generazioni. In un’altra occasione, parlando del Paradiso dal punto di vista teologico, è stato affrontato il tema dell’Empireo, un luogo che Dante paragona ad un anfiteatro chiamato “Candida rosa” dove le anime godono della contemplazione infinita di Dio.

 

 

 

In un incontro autunnale si è discusso su “la poesia è vita – chi ha scritto questi versi?”. Il quiz ha avuto lo scopo di mettere in evidenza l’amore e anche la conoscenza della poesia. Si è parlato poi di Ulisse e le grandi donne nell’Odissea di Omero. Per la “Giornata mondiale del libro” ci si è confrontati sul poema Eneide mettendo in luce i personaggi di Enea e Didone. Anche i giovani sono stati oggetto di un incontro trattando della lettura nell’epoca digitale durante il commento al libro di John Green “Colpa delle stelle”.

Si sono ripercorse le orme di Papa Francesco per riamare la natura e consegnare alle generazioni future un mondo migliore basandosi sull’enciclica Laudato Sì del Santo Padre. Un pomeriggio è stato dedicato ad un focus su Montale che esprime apertamente sia la sua concezione della vita che quella della poesia a proposito della quale scrive: “spesso il male di vivere ho incontrato”.

L’avvocato Gaetano Iannotta ha tenuto un’interessante conversazione parlando dell’eloquenza in Atene e Roma, chiarendo il significato di retorica quale metodo di composizione dei discorsi. I componenti di Letteratitudini sono stati i protagonisti della serata “I poeti e le poetesse della porta accanto” con poesie semplici per esprimere emozioni quali la gioia, la speranza e il dolore. Proprio di questo sentimento, il più alto della specie umana, è intriso il breve racconto di Tilde Maisto dal titolo “Che giorno è”: «un giorno qualunque, umido, uggioso e freddo … ricevetti una telefonata: mia madre stava male. Partii subito ma non feci in tempo ad arrivare: lei se ne era “andata”, senza salutarmi … ho sul braccio il golf che lei ha lavorato per me … vedo i suoi occhi limpidi che mi sorridono … continuo a chiederle: Mamma, perché non mi hai aspettata?».

 

Harry di Prisco