Secondo una stima redatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità le persone che soffrono di problemi all’udito, nel mondo, sono quasi trecento milioni.

Il dato in Italia, invece, riguarda otto milioni di persone che sono un numero considerevole se si pensa alle conseguenze che questo può generare e al numero di persone che provvede a curarsi. Lo sa bene Audibel che ha una missione ambiziosa, ovvero quella donare serenità e felicità alle persone, dato che, come vediamo tra poco, l’udito compromesso è un problema fisico ma che ha effetti anche sull’equilibrio della mente. 

L’udito è importante anche per la salute mentale

Secondo lo studio l’età media in cui insorgono i primi problemi di udito, principalmente di presbiacusia, è quella dei cinquant’anni e oltre i 65, invece, i problemi dell’udito diventano altamente frequenti, tanto da interessare due persone sue tre. Ciò che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha voluto portare alla luce è che un udito compromesso ha conseguenze e ripercussioni nella vita, nelle relazioni e sicuramente anche sul lavoro. Non avere consapevolezza di questo problema può infatti creare problemi a rapportarsi con le persone e portare ad un isolamento sociale con effetti gravissimi sulla vita delle persone afflitte. 

Un problema che si ripercuote anche sui bilanci aziendali

Sentire bene e avere un udito in buona salute è rilevante per comunicare, ascoltare, essere connessi con il mondo circostante.  Non è un caso se le aziende operanti nella vendita di apparecchi per migliorare l’udito organizzano periodicamente incontri e convegni mirati a dare rilievo all’importanza della prevenzione e della cura come necessità di salute fisica e mentale. Secondo gli studi dell’Organizzazione Mondiale Della Sanità, infatti, le persone colpite da deficit all’udito hanno problemi anche a lavoro, divenendo spesso inconsapevolmente un problema anche per le aziende. Questo è dovuto ad un affaticamento delle persone colpite che non riescono a capire le comunicazioni dei colleghi e che, quindi, diventano meno collaborativi nei team di lavoro con crolli evidenti sulla produttività. 

Perché i datori di lavoro dovrebbero sostenere i dipendenti con problemi di udito

Parlare di welfare in Italia è ancora un concetto che oseremmo definire polemicamente “mitologico” dato che solo le grandi aziende pubbliche offrono garanzie di supporto nella vita privata ai propri dipendenti. Tuttavia sarebbe opportuno ripensare ai rapporti di lavorativi anche rispetto al sostegno economico sulla salute, dato che molte persone soprassiedono perché non possono permettersi cure adeguate. Il punto è che provare fatica per comunicare a lavoro ha ripercussioni negative sul lavoratore, mina la sicurezza e la performance e crea disguidi tra i colleghi. La perdita dell’udito passa certamente anche dalla prevenzione dato che può dipendere sia da fattori ereditari che da fumo, abuso di farmaci, ipertensione e arteriosclerosi. Una intensiva esposizione al rumore, infine, si annovera tra le maggiori cause di presbiacusia sul lavoro. Ecco perché è importante sensibilizzare le persone e spingerle a venire allo scoperto per avere le giuste cure fisiche e mentali. 

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