Bene Inter, Juve e Napoli, male il Milan. Queste le sentenze della tredicesima giornata di campionato che ha visto balzare i nerazzurri al comando della classifica. Vittoria netta quella di Mancini nei confronti di un Frosinone che nella prima mezzora ha impensierito l’Inter ma è poi è dovuto soccombere sotto i colpi di Biabany, Icardi, Murillo e Brozovic. I bianconeri, invece, nell’anticipo di sabato vincono il big match con i rossoneri. Una sfida quest’anno tra grandi deluse che ha sempre però il sapore di un grande incontro. Gli uomini di Allegri fanno la partita e la chiudono nel secondo tempo con Dybala. Milan troppo brutto per essere vero, con l’unica conclusione pericolosa di Cerci al 93’. I rossoneri interrompono la mini striscia positiva di cinque risultati utili consecutivi restando a quota venti, mentre i bianconeri balzano al sesto posto. Napoli corsaro al Bentegodi contro un Verona sempre più dimesso: di Insigne e Higuain le reti del match, con l’argentino capocannoniere solitario del campionato con dieci reti. I partenopei volano al secondo posto in classifica a due sole lunghezze dalla capolista Inter, mentre si fa delicata la situazione degli scaligeri ultimi in classifica, seppure in condominio con il Carpi. Stecca l’ex capolista Fiorentina che si fa bloccare sul pari nel derby con l’Empoli: gli uomini di Sousa recuperano lo svantaggio iniziale ma non completano la rimonta. La squadra viola viene agganciata dal Napoli al secondo posto, mentre gli uomini di Giampaolo raggiungono Palermo e Udinese a quota quindici. Un tempo per parte al Franchi con la Viola che recrimina per la traversa nel secondo di tempo di Kalinic che avrebbe potuto regalare alla squadra di casa i tre punti. E di certo per le scelte dell’allenatore portoghese che nel primo tempo lascia in panchina elementi come Kalinic e Bernardeschi, consentendo all’Empoli di fare la partita. Palermo e Sampdoria hanno cambiato panchina in settimana con risultati non proprio speculari: va meglio ai siciliani che strappano un prezioso punto all’Olimpico di Roma contro la Lazio, mentre sulla sponda blucerchiata il cambio al timone non sortisce gli effetti sperati. Gli uomini del neo tecnico Montella perdono a Udine e finiscono la partita in dieci, con i friuliani che rompono un digiuno di vittorie che durava da quasi un mese. Situazione di classifica critica per la squadra doriana che ora si trova a più tre dal quartultimo posto. Quartultimo posto occupato da un Bologna rivitalizzato dalla cura Donadoni: con lui in panchina finora nessuna sconfitta e sette punti in quattro partite. I felsinei bloccano sul pari i giallorossi al termine di una gara palpitante, specie per il campo al limite dell’impraticabilità. Primo tempo di marca emiliana con il vantaggio di Masina, ripresa appannaggio dei giallorossi che reagiscono allo svantaggio con due rigori trasformati da Pjanic e Dzeko. Quando, però, tutto sembra concludersi con la vittoria dei capitolini, arriva il pareggio finale: Torosidis aggancia in area Giaccherini ,con Destro che trasforma il rigore levandosi la maglietta ed esultando come un forsennato per il gol segnato alla sua ex squadra. I giallorossi falliscono con il pari di Bologna l’occasione di portarsi al secondo posto e si piazzano in quarta posizione. Il Toro, invece, interrompe la striscia negativa che durava da circa due mesi, vincendo a Bergamo in un campo imbattuto dalla scorsa stagione. Gli uomini di Ventura, dopo un primo tempo in cui avrebbero potuto essere in vantaggio di due o tre reti, passano con Bovo nella ripresa e amministrano il vantaggio fino al triplice fischio finale. Granata che raggiungono al nono posto proprio l’Atalanta e si portano a tre lunghezze dai cugini bianconeri. Nelle altre sfide successi di Chievo e Genoa su Carpi e Sassuolo, con i rossoblu che conquistano la vittoria ancora una volta nei minuti finali.

Stefano Sconti