Il quarto Slow Food Day, in programma sabato 17 maggio in 300 piazze italiane, celebra l’agricoltura familiare, tema a cui quest’anno la FAO ha dedicato il suo Anno Internazionale.

 

Ma perché è cosi importante parlarne?

 

Perché l’agricoltura di piccola scala è lo strumento fondamentale per sconfiggere la malnutrizione, tutelare la sicurezza alimentare e salvaguardare i prodotti locali, favorendo una dieta bilanciata e sana e mitigando gli effetti del cambiamento climatico.

 

«Temi questi, su cui da sempre Slow Food è in prima linea sia in Italia che all’estero», spiega Gaetano Pascale, neo eletto presidente di Slow Food Italia. «Pensiamo ai Presìdi, alla rete dei Mercati della Terra e alle comunità del cibo, in cui entrare direttamente in contatto con i produttori e chi davvero vive la terra ogni giorno. Sono infatti i contadini, gli indigeni, i pescatori e i pastori i veri protagonisti di queste attività». Sì, perché l’agricoltura familiare coinvolge 500 milioni di famiglie nel mondo e rappresenta l’80% delle attività agricole, contribuendo alla produzione di oltre 50% del cibo. «Per riuscire davvero a lottare concretamente contro la fame nel mondo è fondamentale però che questi contadini abbiano libero accesso alla terra, alle risorse naturali e la possibilità di godere degli strumenti tecnici, finanziari ed economici necessari», aggiunge Pascale. «Servono quindi una politica ambientale e agricola efficienti già a livello europeo, che ridistribuiscano i fondi in modo equo e contribuiscano a migliorare gli strumenti a disposizione dei piccoli agricoltori».

 

«L’agricoltura familiare é ciò che più si avvicina al paradigma della produzione alimentare sostenibile. Gli agricoltori familiari si occupano generalmente di attività agricole non specializzate e diversificate che conferiscono loro un ruolo centrale per la sostenibilità ambientale e la conservazione della biodiversità», ha affermato Graziano da Silva, direttore generale della FAO, in occasione della presentazione dell’Anno Internazionale.

 

Durante lo  Slow Food Day – che vedrà 300 appuntamenti dedicati all’agricoltura familiare da Milano a Palermo, da Trento a Bari – simbolo della giornata sarà una piantina, regalata in moltissime piazze, che rappresenta l’inizio del nuovo orto che ognuno di noi dovrebbe coltivare, sul balcone o nel giardino di casa. Da Nord a Sud ecco allora Mercati della Terra e laboratori che coinvolgono tutta la famiglia, come a Castel del Monte (Bt) in cui si insegna ai bambini come creare un piccolo orto, scoprendo le piante e le loro proprietà. E ancora conferenze per approfondire i temi legati alla sostenibilità e appuntamenti enogastronomici, come l’Eat In organizzato dalla Rete Giovane di Slow Food a Torino o il “Picnic con le capre” in programma a Greti (Fi).

 

A Milano è di scena lo “spaccio” di pasta madre in alcuni panifici e la distribuzione di semi di caffè del Presidio etiope di Harenna, che ognuno può tostare a casa propria.

 

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Foto by Slowfood