Si è conclusa la nona edizione del Premio Ferrari, tenutasi nella Sala d’Onore della Triennale di Milano. La serata è stata condotta da Sarah Varetto, direttore Sky TG24.

SportWeek, il settimanale de La Gazzetta dello Sport, ha vinto l’edizione 2016 del Premio Ferrari “Copertina dell’Anno”, organizzato dalla famiglia Lunelli, da tre generazioni alla guida delle Cantine Ferrari, che premia la fantasia e la creatività nei giornali, quotidiani e periodici.

La copertina di SportWeek dell’11 luglio 2015, premiata, grazie all’immagine del bacio di due uomini: Giacomo e Stefano coppia, nella vita e giocatori della Libera Rugby, squadra amatoriale di Roma, accompagnati dal titolo “Chi ha paura di un bacio?, suggella un servizio sugli ultimi tabù degli italiani. Soprattutto coraggiosa questa copertina di SportWeek, si legge nella motivazione, “E di coraggio bisogna averne non poco per proporre, a compendio di un’inchiesta su sport e omosessualità, il bacio tra due uomini, per giunta giocatori di rugby, per qualcuno lo sport più maschio che ci sia”.

La giuria del premio era composta da Camilla e Matteo Lunelli, e da alcuni giornalisti di cui Giulio Anselmi, Emilio Carelli, Aldo Cazzullo, Monica Maggioni, Mario Giordano, Isabella Bossi Fedrigotti, Clemente Mimun, Gian Antonio Stella, Mattia Feltri, oltre da Lella Costa, Oliviero Toscani, infine Roberto Saviano.

SportWeek_Premio-Ferrari_Copertina-dellAnno-306x420In merito al premio, Matteo Dore, direttore di SportWeek riporta: “Siamo felici per il riconoscimento che premia il lavoro di tutta la redazione. SportWeek fa parte integrante del sistema Gazzetta e sappiamo che il più importante giornale sportivo del mondo ha un ruolo fondamentale per raccontare lo sport e per sottolineare anche i problemi che, purtroppo, ancora esistono… I finalisti a fianco di SporWeek erano: L’Espresso, in gara con due copertine, Internazionale e Panorama.

Invece, Il Manifesto ha vinto con un titolo. “Niente asilo”, uscito sulla prima pagina del 3 settembre 2015 e accompagnato dalla foto di Aylan, il bambino siriano morto su una spiaggia turca che ha commosso il mondo, con questa motivazione: “Splendida e terribile. Una prima pagina, questa del Manifesto, che è perfetta, nella sua tragicità, in forza della straordinaria simbiosi tra l’immagine di un corpicino che è stato abbandonato dalla vita e il titolo, due parole che hanno notevoli significati, uno soprattutto che più brutale non si può, la fine di un sogno per questo bimbo morto inseguendo la speranza”.

Per quanto concerne il Premio Ferrari “Arte di Vivere Italiana – Articolo dell’Anno”, destinato alla stampa estera che abbia valorizzato in chiave originale uno o più temi legati allo stile di vita italiano o al Made in Italy di eccellenza, è stato assegnato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung per lo speciale magazine dedicato a Expo Milano 2015, con specifica attenzione al Belpaese.

Per concludere, la consegna dei premi è stata accompagnata da un dibattito sui valori dello stile di vita italiano, nonché sulla percezione del nostro Paese nel mondo, di cui sono stati protagonisti due grandi esponenti dell’italianità come Luca Cordero di Montezemolo e Giovanni Malagò, presidenti rispettivamente di Alitalia e CONI.

Il dinner party firmato “Vittorio di Bergamo” è stata anche l’occasione per brindare ai vincitori, con le bollicine di Cantine Ferrari.

Giuseppe Lippoli