Una piacevole scoperta

Se state cercando un libro per l’estate, da assaporare mentre state sdraiati sotto l’ombrellone, al caldo, “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito  può essere la svolta.

Non aspettatevi da questo testo niente di scontato, niente di romantico, niente di quello che hanno di tipico le letture estive.

Un po’ della trama 

L’acqua del lago non è mai dolce racconta di storie di vita vere, di problemi veri,  di stati d’animo tipici dell’adolescenza ma anche dell’età adulta, di vite burrascose, di istinti umani irrefrenabili di Roma e dei disagi abitativi..

La storia di Gaia, della sua famiglia sgangherata, la storia del suo carattere imprevedibile, delle sua amicizie instabili e fragili, dei suoi dubbi, è la storia in cui si possono rivedere in tanti e anche se non ci si rivede comunque assorbe, conquista, fa sì che sia quasi impossibile staccarsi dalle pagine alla fine di un capitolo.

Il lago, quello di Bracciano, descritto come limaccioso e torbido, fa da sfondo ad un racconto a tratti crudo e duro ma sicuramente appassionante.

Una storia amara

L’autrice, Giulia Caminito, in questo suo terzo romanzo, è amara esattamente come le vicende che travolgono la protagonista,  che passa la sua esistenza cercando di rivendicare le ingiustizie e battendosi per raggiungere degli obiettivi che in realtà ai suoi occhi sono solo una somma di insuccessi; riuscire bene a scuola, laurearsi, uscire con gli amici… niente di tutto questo sembra dare pace a Gaia che in realtà non sa così sia la felicità e ne anche l’ha mai veramente cercata.

Da questo romanzo, candidato al premio strega nello scorso 2021, non c’è da aspettarsi finali a lieto fine o riscatti funzionali per la sua protagonista, questo è un libro perfetto per chi vuole provare a  guardare le cose da un’altra prospettiva.

Sofia Contini