No, non voglio unirmi al coro di coloro che riverseranno insulti a Tommaso Labate, giornalista politico del Corsera, per le dichiarazioni rese durante il programma Stasera Italia di Rete 4, allorchè ha enunciato , orgogliosamente, di ritenere necessaria l’immigrazione di cittadini extracomunitari, in quanto risorse indispensabili per la stagnazione demografica che caratterizza da anni il nostro Paese.
No, non voglio dibattere con il dottor Labate di densità di popolazione, di controllo demografico, di sicurezza, di disoccupazione giovanile e non, di costi sociali, oltre che economici che genera e che ha generato l’immigrazione di questo decennio.
No, non voglio, ricordare al dottor Labate che centinaia di migliaia di giovani italiani laureati, diplomati, emigrano in altre nazioni per poter svolgere la professione per cui hanno dedicato gli anni dello studio, della gioventù.
No, non voglio far parte di coloro che lo definirebbero radical chic.
Voglio essere propositivo, guardare al futuro.
Voglio suscitare nell’animo futurista e progressista del dottor Labate (sempre critico con i passatisti e i “reazionari”) uno slancio di concretezza 4.0.
Prendendo spunto dal suo ultimo libro, ” I rassegnati “, in cui fotografa la rassegnazione colpevole dei quarantenni di oggi, gli rivolgo un accorato appello.
Il dottor Labate “firma di spicco” delle colonne del quotidiano di via Solferino, rinunci al 10% delle sue mansioni (oltre, logicamente, al 10% del suo stipendio), che verranno assegnate a stagisti e tirocinanti giovani e non giovani, aspiranti giornalisti, italiani o stranieri (questi ultimi, risorse indispensabili, vitali).
Ecco, dalle parole, ai fatti, senza retorica, solo concretezza.
Un’ emersione dal torpore in cui ventenni trentenni e quarantenni sono immersi da troppi anni.
Un atto proteso al futuro dell’umanità, senza se e senza ma…
Esimio Dottor Labate, quando inizieranno gli stage da lei “finanziati generosamente ?
Attendo Sue…
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)