Il Ministero della Salute in concomitanza dell’aumento dei contagi covid recentemente riscontrati in Italia, ha emanato una circolare che indica le misure e i provvedimenti per il contenimento della diffusione della malattia e alcune regole di “buonsenso” per la tutela di fragili ed anziani, categorie più esposte ad eventi gravi che il patogeno può generare.
Lavaggio delle mani, utilizzo delle mascherine FFp2 per persone fragili in ambienti chiusi e affollati, indossare mascherine di comunità per chi è a contatto con i soggetti più deboli.
Consigliato restare presso il proprio domicilio per le persone con sintomi respiratori riconducibili al covid 19, o di indossare una mascherina se vi sia l’impellente e non procrastinabile urgenza di uscire.
Campagna vaccinale con i nuovi preparati aggiornati alle più recenti varianti del virus dedicata ai soggetti fragili.
Il Sars CoV2 sia meno patogeno rispetto alla fase pandemica emergenziale degli anni 2020/21, è stato dimostrato dalle più importanti autorità scientifiche mondiali. Una minor patogenicità dovuta al combinato disposto della massiccia campagna vaccinale e dal virus che è diventato più contagioso (forse il patogeno più contagioso esistente secondo alcuni epidemiologi, tra cui il Prof. Lopalco), ma meno letale. Una caratteristica solo in parte valevole per coloro che soffrono di patologie importanti, per gli immunodepressi, per i grandi anziani. Sempre secondo alcuni eminenti ricercatori, come il Professor Rappuoli, i vaccini aggiornati proteggono dal decorso di malattia grave, e dal decesso seppur la protezione duri non più di 4/5 mesi e sarebbe auspicabile una nuova “generazione” di vaccini con una protezione più durevole nel tempo e ad ampio spettro.
Una caratteristica dei vaccini attualmente disponibili in commercio, aggiunto alla non stagionalità del virus (l’aumento della circolazione virale non è legato alla stagione fredda come la maggior parte dei virus respiratori come l’influenza e i virus para-influenzali), comportano un continuo stato di allerta per coloro che possono sviluppare forme gravi della malattia. Oltre i farmaci, buonsenso e responsabilità, sono i dettami che sostituiscono gli obblighi ormai eliminati da tempo.
Il buonsenso e la responsabilità, oltre alla sensibilità personale, sono elementi imprescindibili per la tutela delle persone fragili in una società che si vuol definire civile. E’ evidente, tuttavia, che non tutti i cittadini assumono e atteggiamenti rispettosi e responsabili tanto più in un contesto in cui la vulgata mediatica ha cancellato l’esistenza del covid 19, o derubricato in una “normale” influenza stagionale.
Dovrebbero annoverarsi nel precetto del buonsenso e del rispetto anche le campagne pubblicitarie dei farmaci sintomatici che alleviano i disturbi causati dalle malattie respiratorie infettive.
Tutti gli spot televisivi e della carta stampata dei farmaci antipiretici, antinfiammatori, promettono la completa e totale scomparsa dei sintomi (dolori muscolari, febbre, vie respiratorie ostruite, tosse, ecc.) in pochi minuti, garantendone, inoltre, la ricomparsa solo dopo parecchie ore.
Veri e propri “medicamenti portentosi” (così enuncia la pubblicità) che ci permettono di eliminare i fastidi che mettono in knock-out e rendono le giornate e le notti un supplizio.
Dell’efficacia riguardo l’eliminazione dei sintomi di queste medicine nulla quaestio; del resto vengono definiti proprio farmaci “sintomatici”.
Nonostante la “storia secolare” di questi prodotti, ogni anno compaiono sugli scaffali delle farmacie confezioni con grafiche sempre nuove; denominazioni diverse a seconda delle aziende farmaceutiche produttrici, che introducono nuovi eccipienti e nuovi componenti secondari, rimanendo inalterati , tuttavia, i principi attivi principali, la grammatura, sempre identici da oltre un secolo.
Del resto il paracetamolo, l’acetilsalicilico, l’ibuprofene sono molecole con una storia secolare (ibuprofene scoperto,”solo” 50 anni fa) i cui benefici e gli importanti effetti collaterali sono noti a tutti.
Vero è che la pubblicità è da sempre considerata l’anima del commercio, tuttavia il messaggio che viene trasmesso dagli spot di questi farmaci è in parte fuorviante per alcuni aspetti ed è mancante totalmente nel contesto del senso civico. Proprio quel senso civico evocato dalle direttive ministeriali.
Essendo prodotti sintomatici la loro funzione (come spiega l’etimologia della parola) è solo quella di far diminuire i sintomi provocati dai virus e dare un maggior benessere alla persona ammalata.
Come notorio, questi farmaci non sono curativi e la potenzialità infettiva dei virus rimane inalterata.
Il messaggio su cui verte e si basa il battage pubblicitario di questo tipo di farmaci vuole generare la convinzione alla persona colpita dal bacillo che assumendo la dose consigliata di medicina, si possa riprendere la “normale” vita quotidiana senza dover disdire o perdere gli impegni lavorativi, le “importanti e fondamentali” attività ludiche, sportive, del prezioso tempo libero, riacquistando una forma fisica “normale”, anzi migliore di sempre.
Un comportamento tipico e diffuso prima della stagione pandemica del covid; poi con gli obblighi di isolamento e quarantena imposti negli ultimi tre anni e eliminati lo scorso mese, è logico attendersi il “liberi tutti” anche in caso di infezione da Sars CoV2.
Ritornare ai divieti, alle limitazioni, alle quarantene?
Non più, perchè il “dogma” che su chi si basa una parte della profilassi è il “buonsenso”.
E’, quindi auspicabile, che il ministro della Salute, Professor Schillaci, adotti una norma alquanto semplice, ma efficace, che imponga la dicitura per gli spot televisivi, le inserzioni della carta stampata, i post del web, in cui venga imposto l’obbligo della dicitura “DOPO QUALCHE GIORNO”, si potrà ritornare a svolgere le normali e quotidiane attività.
Un’ avvertenza (un warning come direbbero gli anglosassoni) “di buonsenso” che sottolinei la necessità di assentarsi per qualche giorno per evitare la diffusione del virus e per meglio e più velocemente negativizzarsi.
Ecco, Illustre Ministro, emani un decreto che contenga questa norma che sottolinei l’importanza del senso civico nel contesto sanitario.
Un’ avvertenza sulla stregua di quanto avviene per le sigarette con i vari avvisi che rammentano quali pericoli generi il fumo; di cosa viene scritto sulle confezioni di alcuni alcolici dove si consiglia di bere moderatamente.
Ecco Signor Ministro, imponga questa tipologia di normativa per le reclame dei farmaci di vendita libera senza obbligo di ricetta medica che, da anni, è vigente in molti Paesi europei tra cui la vicina Svizzera.
Aiutiamo il “buonsenso” dei cittadini italiani e proteggiamo chi il covid 19 può arrecare una grave malattia.
-- Massimo Puricelli Castellanza (VA)