Unplanned è un film che celebra la vita, perchè affronta il tema dell’aborto in chiave innovativa, cioè dalla parte di chi opera per effettuare le interruzioni di gravidanza.
Il film solleva sconvolgenti problematiche morali, che affondano le loro radici nei sentimenti più profondi dell’animo umano, quelli che riguardano il nascere della vita.

In primavera  riprenderà la  presentazione del film nelle sale, interrotta a causa della pandemia.  

TRAMA UNPLANNED – LA STORIA VERA DI ABBY JOHNSON

Unplanned – La storia vera di Abby Johnson è un film drammatico del 2019 diretto da Chuck Konzelman e Cary Solomon, con Ashley Bratcher e Robia Scott.
Ispirato alla vera  storia di Abby Johnson, si basa sull’autobiografia  Unplanned – La storia vera di Abby Johnson, pubblicata nel 2011.
Abby Johnson (Ashley Bratcher) è una giovane ragazza al primo anno di college.
Pensando di agire con lo scopo di ridurre il numero di aborti, diventa volontaria di Planned Parenthood (una delle più grandi catene statunitensi di cliniche abortiste).
Una volta laureata, viene assunta come accompagnatrice delle donne che desiderano abortire (per “proteggerle” dai manifestanti pro-life che fuori della clinica cercano di dissuaderle) e nel 2008 diventa responsabile di una clinica a Bryan, in Texas.
A settembre dell’anno successivo, le sue certezze vengono sconvolte da un evento inaspettato.
Un giorno c’è carenza di personale nella struttura in cui lavora, quindi viene chiamata ad assistere il medico durante un aborto di una donna incinta alla tredicesima settimana.
Mentre effettua l’ecografia, in modo che il dottore possa muoversi con l’aspiratore all’interno dell’utero, Abby vede chiaramente il bambino, perfettamente formato, che si contorce convulsamente cercando di sfuggire alla cannula che ha il compito di risucchiarlo.
Non può fare a meno di pensare a sua figlia e ai due aborti volontari avuti al tempo dell’università, a come si sia illusa e a come sia stata ingannata su ciò che avviene realmente durante questa brusca interruzione della gravidanza.
In lacrime, cerca l’aiuto di una volontaria pro-life incontrata anni prima, Marilisa (Emma Roberts), e con cui è rimasta in contatto, che insieme al marito dirige un’associazione a favore della vita.
Abby decide di licenziarsi da Planned Parenthood e inizia a lavorare insieme a loro come volontaria.

L’organizzazione abortista la denuncia per aver rivelato informazioni confidenziali sui protocolli interni, ma quest’azione ha un sorprendente effetto boomerang che dà enorme risonanza alla storia di Abby.
Nonostante la Planned Parenthood tenti in ogni modo di screditare l’ex dipendente e di convincerla a smettere di raccontare della sua esperienza nella clinica, Abby va avanti per la sua strada e diventa sempre più famosa grazie alla battaglia contro l’aborto, che porta avanti con grande determinazione.