Il 27-28 aprile la Società Italiana di Cardiologia Interventistica (SICI-GISE) riunisce nel capoluogo lombardo clinici, decisori, aziende del settore per proporre soluzioni capaci di coniugare innovazione ed efficacia, difendere la qualità delle cure, mantenendo l’efficienza del sistema

La cardiologia interventistica ha fatto negli ultimi due decenni passi da gigante nel trattamento delle patologie cardiovascolari e ha aperto nuovi scenari di cura: lo indicano i dati di attività di 257 centri cardiologici di emodinamica che ogni anno la Società Italiana di Cardiologia Interventistica (SICI-GISE) rileva puntualmente su tutto il territorio nazionale.

Stiamo parlando di circa 338mila procedure di cardiologia interventistica percutanea effettuate sui distretti coronarico, vascolare periferico e strutturale cardiaco, con più di 120mila pazienti trattati con angioplastica coronarica nell’anno 2015, dato in costante crescita.

Gli importanti risultati clinici ottenuti, che si devono principalmente alla sinergia fra cultura medico-scientifica e utilizzo di dispositivi medici sempre più progrediti e sicuri, come gli stent nella cura della malattia aterosclerotica coronarica o i sistemi di impianto transcatetere delle valvole cardiache, impongono, tuttavia, un non facile equilibrio fra esigenze di cura, necessità di innovazione e sostenibilità economica.

Per queste ragioni, SICI-GISE organizza a Milano, il 27 e 28 aprile 2016 presso la Fondazione Riccardo Catella, “Gise Activity Data”, un workshop che si propone di riunire clinici, decisori, aziende del settore e tutti coloro che sono coinvolti con gli stakeholder, per proporre soluzioni capaci di coniugare innovazione ed efficacia, difendere la qualità delle cure, mantenendo l’efficienza del sistema.

L’evento è parte di un più ampio progetto, denominato “Thinkheart”, voluto fortemente dai cardiologi interventisti e promosso congiuntamente da SICI-GISE, da me guidata, e Fondazione GISE con il suo Presidente, Sergio Berti, nella consapevolezza che il governo della sanità coinvolge più attori che, insieme, devono convergere sui medesimi obiettivi”, spiega Giuseppe Musumeci, Presidente SICI-GISE. “Come medici e cittadini siamo ben consci che l’elevata qualità dell’assistenza sanitaria non può prescindere dalla sua sostenibilità economica. Crediamo, come specialisti, di disporre di tutte le conoscenze e le capacità per garantire ai nostri pazienti le cure più adeguate e, nel contempo, contribuire, favorendo il confronto e il dialogo con politici, tecnici e industria, a trovare la giusta sintesi tra appropriatezza, gestione delle risorse disponibili e accesso all’innovazione tecnologica e clinica”, aggiunge.

A partire dalla presentazione e dall’analisi del rapporto annuale 2015 sui dati provenienti dai centri cardiologici censiti dal SICI-GISE, che effettuano interventistica cardiovascolare, il convegno ha tra i propri obiettivi quello di indicare modalità per migliorare l’appropriatezza delle prestazioni nell’ottica di un’ottimizzazione delle risorse. “Basti un solo esempio – conclude Musumeci: presenteremo, analizzeremo e ci confronteremo su un innovativo protocollo di gestione del controllo dei pazienti sottoposti a intervento di angioplastica coronarica, condiviso tra cardiologi e medici di medicina generale; dimostreremo che è possibile ottenere un abbattimento del numero di prestazioni cardiologiche ambulatoriali inappropriate, a parità di qualità della cura, riducendo drasticamente tempi e liste di attesa e, naturalmente, con positivo impatto sull’impegno delle risorse.”