60 morti e 7,4 milioni di euro i costi per il sistema sanitario nazionale al giorno, causati dalle malattie cardiovascolari legate al diabete
La Commissione Europea approva liraglutide quale primo farmaco antidiabete della classe dei GLP-1RA per la prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori (MACE)
Diabete: quanto conta il cuore? 60 decessi e 7,4 milioni di euro di costo per il sistema sanitario ogni giorno: ecco i due numeri che fotografano l’impatto delle malattie cardiovascolari sul diabete in Italia. “Le malattie cardiovascolari – principalmente cardiopatia ischemica e ictus – rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità fra le persone con diabete, aumentando di 2 volte il rischio di morte e di 4 quello di infarto o ictus in chi soffre di questa malattia”, spiega Raffaele De Caterina, Professore Ordinario di Cardiologia, Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara. “Secondo le evidenze scientifiche, l’iperglicemia è responsabile di una morte su 5 per cardiopatia ischemica e di una su 8 per ictus, il che ci porta ad affermare che il cuore, inteso come malattie cardiovascolari, conti moltissimo nel diabete”, aggiunge.
Secondo i dati dello studio RIACE, la prevalenza delle malattie cardiovascolari nel diabete, ossia il numero di persone con diabete che vanno incontro nella loro vita ad almeno un evento cardiovascolare, è del 23,2 per cento: in pratica una su 4. “Parliamo di quasi 750 mila persone in Italia, delle quali oltre 350 mila hanno avuto un infarto e più di 100 mila un ictus”, dice Antonio Nicolucci, Direttore Coresearch – Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology. “Sono poco meno di 15 mila le morti di persone con diabete imputabili a cardiopatia ischemica e rispettivamente 7 mila e 500 quelle per malattie cerebrovascolari ogni anno in Italia: pari rispettivamente a 40 e 20 decessi ogni giorno”, dice ancora. “Questi infarti, questi ictus, e le altre problematiche, come le procedure di rivascolarizzazione coronariche o carotidee, hanno anche un costo”, prosegue Nicolucci. “Lo possiamo stimare in circa 7,4 milioni di euro al giorno, legati ai ricoveri ospedalieri (4,8 milioni di euro) e ai farmaci (2,6 milioni di euro). Complessivamente, parliamo di circa 2,7 miliardi di euro l’anno, pari a quasi un terzo di tutta la spesa sanitaria legata al diabete”.
La buona notizia è che la ricerca farmacologica ha messo a punto farmaci antidiabete che prevengono gli eventi cardiovascolari, come liraglutide (Victoza®, Novo Nordisk), appartenente alla classe degli agonisti del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide-1). Liraglutide ha da poco ottenuto dall’agenzia europea del farmaco EMA l’aggiornamento della scheda tecnica, in termini di prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori come evidenziato dallo studio LEADER1, studio internazionale, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllo.
“Lo studio LEADER, ha valutato gli effetti a lungo termine di liraglutide rispetto a placebo in 9.340 persone con diabete tipo 2, ad alto rischio di eventi cardiovascolari per un periodo da 3,5 a 5 anni. Ha dimostrato, nelle persone con diabete tipo 2, di ridurre del 22 per cento il rischio di morte per cause cardiovascolari e del 15 per cento la mortalità per tutte le cause”, chiarisce Agostino Consoli, Professore di Endocrinologia all’Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara, Principal Investigator dello studio LEADER. “Si tratta di un risultato particolarmente importante – commenta Consoli – poiché evidenzia come liraglutide agisca non solo sull’effetto di riduzione della glicemia, come atteso da parte di un farmaco antidiabete, ma contribuisca a prevenire le complicanze cardiovascolari e la mortalità nel diabete tipo 2, considerando che stiamo parlando della principale causa di morte in queste persone. Senza dimenticare, infine, che ha anche un significativo impatto sulla perdita di peso, dato non indifferente in quanto molto spesso diabete, sovrappeso e obesità convivono, sostenendosi a vicenda”, conclude.
“Sono molte le persone ignare del fatto che le malattie cardiovascolari rappresentino la più comune causa di morte in coloro che hanno il diabete 2”, spiega Erik Lommerde, Corporate Vice President Novo Nordisk Europe South. “Per questo, in occasione della giornata internazionale del cuore che si è celebrata lo scorso 29 settembre, Novo Nordisk e IDF hanno dato il via alla prima indagine internazionale mai realizzata sulla conoscenza delle malattie cardiovascolari tra le persone con diabete di tipo 2. I risultati contribuiranno ad attuare specifici programmi, azioni e campagne informative per migliorare la consapevolezza e quindi la salute di queste persone”.
Novo Nordisk
Novo Nordisk è una multinazionale farmaceutica che da oltre novant’anni è leader nella cura del diabete. Questo patrimonio le ha fornito le capacità e le competenze per aiutare le persone a sconfiggere ulteriori patologie croniche: l’emofilia, i disturbi della crescita e l’obesità. Novo Nordisk ha sede in Danimarca e ha circa 41.400 dipendenti in 77 Paesi e commercializza i suoi prodotti in più di 165 nazioni.
Per maggiori informazioni www.novonordisk.com, Facebook, Twitter, LinkedIn, YouTube