Volete conoscere l’ennesimo esempio del menefreghismo nei confronti dei tifosi, da parte del nuovo entertainment che ha soppiantato il vero Calcio?
Tre stagioni di pandemia e di abbonamenti stadio sospesi o non effettuati, “fame di calcio a mille”, voglia di ritornare ad assiepare S.Siro, entusiasmo a mille per la vittoria del 19° scudetto dopo 11 anni, e qual è la scelta della società AC Milan 1899 per la campagna abbonamenti ?
Tessere 2022/23 contingentate, come tre anni fa, periodo pre-pandemia.
Come nell’epoca di Farina, inizio anni 80, il Milan quando era un “piccolo diavolo” seppur amato, seguito, sostenuto, adorato dal suo popolo sempre presente (“serie A o serie B noi saremo qui” era vergato su uno striscione esposto dalla curva in quegli anni). Presente davvero, con 50 mila spettatori per le gare casalinghe della serie cadetta, ma con prezzi dei biglietti accessibili a tutti, prezzi “popolari” per qualunque partita, anche per il derby o la sfida con la Juventus.
Altri tempi , altro calcio, soprattutto per il rispetto nei confronti dell’anima del movimento pallonaro: i Tifosi.
Già, un altro calcio.
Oggi ci viene comunicato che circa 20 mila tessere sono state sottoscritte nella fase di prelazione.
Un buon numero, ma è “solo” il 27% della capienza dell’impianto milanese.
Ed ecco l’amara sorpresa per coloro che non potevano usufruire del diritto di prelazione.
Pochi posti disponibili e dei settori più costosi (da 500 euro in su, eccenzion fatta per il settore secondo anello verde, dove, ad oggi, sono “tesserabili” solamente 130 posti, di cui, ben 102 indicati, dalla stessa società rossonera, come posti a “scarsa visibilità”, seppur senza scontistica del prezzo).
Ci raccontano da anni che il “calcio” è dei tifosi.
Quale “calcio” ? Quello di 30 anni fa, non certo il nuovo “entertainment” che ha trasformato i tifosi in clienti fidelizzati.
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Massimo Puricelli
Castellanza(VA)