L’appuntamento di Sabato 23 maggio al Cluster dei Cereali e Tuberi ad EXPO,  promosso dall’azienda Casillo Group (Corato, Bari), impresa primaria italiana nel campo delle semole, grano, farine , vedrà la presenza dei rappresentanti di  Made in Carcere, il brand creato da OFFICINA CREATIVA, cooperativa no profit, con sede a Lecce, che offre alle donne detenute la possibilità di imparare un lavoro e mantenersi o mandare i soldi a casa.

Il progetto Made in Carcere offre alle carcerate  una seconda opportunità, la possibilità di reinventarsi  e reinserirsi nel contesto lavorativo e sociale, avviando un concreto percorso di riavvicinamento al mondo del reale. Come? creando manufatti, borse, accessori e oggetti creativi, tutti originali e realizzati dalle detenute con materiali di recupero.

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 Sarà la fondatrice di Made in carcere, Luciana Delle DonneAmbassador di WE-Women for Expo, a parlare della mission del suo gruppo di lavoro e a presentare, in particolare, gli ultimi progetti attuati, tra cui quello degli Orti Verticali. Anche in questo caso sono materiali di recupero che altrimenti andrebbero al macero (cassette della frutta e sacchi di caffè) ad essere confezionati dalle detenute, questa volta per contenere terra, semi e piante, e a dare vita ad un prodotto creativo che consente di avere piccoli grandi orti a portata di mano, con aromi, erbe officinali, fragole e ortaggi, da coltivare in piccoli spazi. Primo luogo di destinazione gli stessi istituti penitenziari: obiettivo principale è quello di offrire a donne e uomini detenuti la consapevolezza dei ritmi della Natura – dei quali vengono privati con la reclusione – cercando di costruire un feeling con quello che essa può dare all’uomo (se è lui a prendersene cura, non abusando e sfruttando in modo dissennato). Un progetto che, dunque, nasce come una sorta di “nature therapy” per persone in stato di detenzione, ma che adesso va oltre, contaminando fiere e scuole.image

 Altro nuovo progetto Made in Carcere, di cui si parlerà il prossimo sabato, è il Distributore Automatico di Solidarietà, che, tra l’altro, sarà presentato proprio all’Expo di Milano dal 2 al 7 ottobre. Si tratta di piccoli dispenser destinati a luoghi ad alta affluenza di persone (stazioni, aeroporti, scuole, università) con all’interno manufatti di diversa tipologia (per lo più di uso comune e necessari per la vita quotidiana, come portachiavi, braccialetti, porta bottiglie, borse fashion di dimensioni più piccole) realizzati da detenute all’interno degli istituti penitenziari con materiali di recupero, disegnati da designer e stilisti particolarmente ingegnosi, in collaborazione con Accademie e scuole specifiche del settore. All’interno non mancherà uno dei manufatti più popolari di Made in Carcere, il braccialetto, finito addirittura al polso di Papa Francesco, lo scorso 21 marzo, in occasione del pranzo nel carcere di Poggioreale.

 L’appuntamento rientra in Petraviauno dei novanta eventi (1 maggio – 31 ottobre) racchiusi “NEL NOME DEL PADRE, storie di grano e di terra”, il grande progetto ideato da fotografo, scrittore e regista Carlos Solito e con il quale Casillo Group partecipa ad Expo 2015 per raccontare la sua storia e il suo lavoro, radicato nella tradizione, ma anche attento al contributo delle tecnologie e alla qualità dell’alimentazione.

All’interno di Petravia piccole realtà imprenditoriali del sud Italia racconteranno la loro storia  per dar lustro all’universo dell’agroalimentare del Bel Paese e quindi del made in Italy. Saranno dieci incontri in sei mesi per poter ascoltare storie di piccola imprenditoria, incontri in cui verranno fuori non solo i percorsi storici attraverso lo straordinario alfabeto delle tradizioni.