Domenica 8 marzo si terrà l’ottava edizione della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, evento  ideato e organizzato dalla Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.) che ingloba le più importanti associazioni ambientaliste (Italia Nostra Naz. Federazione italiana Amici della Bicicletta-FIAB Naz., Legambiente Naz., Federazione Italiana Ferrovie Turistiche Museali, UTP/Assoutenti, Ass. Greenways Italia, Museo Ferroviario Spoleto-Norcia del Centro Studi Co.Mo.Do., Ass. In Loco Motivi, Etnafreebike, Iubilantes, alcune sezioni regionali del Club Alpino Italiano, Go Slow Social Club, Associazione Transdolomites, C.O.P.E. Il Pifferaio, Associazione Ferrovie in Calabria, Associazione Pro Loco Carpanea) e molte altre ancora di mobilità dolce e sostenibile.

“Per la costruzione e ri-costruzione del paesaggio Italiano da fruire in mobilità dolce a cura di Co.Mo.Do., che aderisce alla Convezione europea del paesaggio, la Giornata delle Ferrovie Dimenticate rappresenta una grande energica minuziosa appassionata attenta opera collettiva di riappropriazione degli spazi aperti e della loro percorribilità nel nostro Paese, a scala geografica, rappresenta il rilancio del viaggio lento intermodale, a piedi, in bici, a cavallo, in treno+bici, come fattore di sano sviluppo economico sostenibile delle ‘aree interne’, una rilettura e un godimento lenti e meditativi dei differenti paesaggi dalle Api al Po, dalle Alpi e dagli Appennini al mare, dei loro preziosi impagabili imperdibili intervalli di silenzio e di ‘vuoto’, la loro tutela, recupero e reinterpretazione con sensibilità e cultura contemporanea, valorizzazione e riscossa civile”. Così Umberto Rovaldi Vicepresidente Co.Mo.Do.

La manifestazione ha come obiettivo quello di  sensibilizzare  istituzioni nazionali, regionali e locali, affinché gli oltre 6400 km sul totale della rete di ferrovie dismesse in Italia vengano salvati.

“Intere aree del nostro paese restano sfortunatamente fuori dall’asse ferroviario principale che va da nord a sud. Aree floride di eccellenze e cultura che resistono coraggiosamente allo spopolamento e all’isolamento. Molte delle linee ferroviarie dismesse viaggiavano in quei territori e per un periodo più o meno lungo a seconda dei casi, li hanno tolti da quell’isolamento. Oggi, se ripristinate ove sia possibile, avrebbero un ruolo fondamentale per la rinascita di quei territori, esse infatti vanno considerate ciò che sono di natura, linee di comunicazione e in tal modo andrebbero usate. Posizionate all’interno di un progetto di rigenerazione economica ‘avvicinerebbero’ le diverse attività che caratterizzano l’area mettendole in relazione sia tra esse che col resto del territorio. Piccole e medie eccellenze artigianali, agricole, culturali, industriali verrebbero finalmente tolte dall’isolamento e rese visibili , conoscibili, comunicate insomma. Co.Mo.Do. si rende disponibile a creare gruppi di lavoro in cui partecipino competenze diverse allo scopo di definire le modalità di intervento”. Così Massimo Bottini, Presidente di Co.Mo.Do.

 Un evento atteso e condiviso da migliaia di simpatizzanti di Co.Mo.Do. e quindi dei binari dismessi (circa 30 mila i partecipanti nell’edizione del 2014); c’è chi aprirà depositi e Musei ferroviari storici, chi rievocherà il ricordo con mostre di manufatti ferroviari, chi esplorerà gallerie e sedimi dismessi in bicicletta, a piedi e a cavallo, chi farà convegni su treni che non partono più.

Così ancora Umberto Rovaldi, Vicepresidente di Co.Mo.Do.: “Fra tutti, possiamo citare per lo sviluppo del cicloturismo e delle sue reti BicItalia ed EuroVelo due ex-ferrovie il cui recupero a greenway è di fondamentale strategica importanza, e non può più sopportare altri ritardi e insipienze da parte dei decisori pubblici locali, regionali e nazionali: in Lunigiana, porta da Nord della Toscana, per le Ciclovie Ti-Bre_dolce BI16 Tirrenica e Francigena EV5 l’ex-Pontremolese Aulla-Santo Stefano Magra-Sarzana; e per Green Tour, progetto interregionale Veneto-Lombardia-Emilia, l’Ostiglia-Treviso, una incredibile unica diagonale rettilinea di 120 chilometri di sedime dismesso (da molti anni ormai), che collegherebbe il Po Lombardo-Emiliano col Nord-Est veneto e friulano fino al Tarvisio, e il cui recupero a ciclabile è sì avviato ma ancora tarda ad essere completato e lanciato come grande attrattiva infrastuttura dolce nella rete e nel sistema di mobilità di lungo raggio, interregionale e transnazionale; due infrastrutture dolci di importanza nazionale ed europea”.

Fra le tratte storiche che rivedranno il treno vi sarà la Sulmona-Carpinone e la Avezzano-Roccasecca eventi organizzati dalla Fondazione Fs. Il programma completo è in continuo divenire e lo si può leggere nel sito ufficiale www.ferroviedimenticate.it

Per far vivere ancora la Giornata Co.Mo.Do. ha attivato una campagna di crowdfunding per raccogliere fondi e sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica affinché continui la mobilitazione delle Associazioni ambientaliste per queste ferrovie dimenticate che ora corrono per il verde, un patrimonio di tutti gli italiani. Per offrire un piccolo contributo alla Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate si può visitare la pagina .

La Giornata si pregia del patrocinio morale del Patrimonio Unesco, del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione Ferrovie dello Stato.

Appuntamento collaterale alla Giornata da non mancare sarà la Terza Maratona di Turismo Ferroviario dal 2 al 4 marzo con partenza dalla stazione di Rimini alla volta della stazione di Lecce: un viaggio-reportage, un docu-film per documentare lo stato e le potenzialità di alcune di queste piccole ferrovie su un itinerario lungo la costa Adriatica con tappe intermedie ad Ancona, Pescara, Foggia (con visita alla Foggia-Lucera), impiegando il maggior tempo possibile, compulsando i tabelloni orari, fermando in tutte le stazioni, guardando il paesaggio, sostando nelle sale d’aspetto e nei buffet, intrattenendo il personale viaggiante e i viaggiatori.