Dal 6 aprile al 30 aprile 2022 la Galleria Bottegantica in via Manzoni 45, a Milano, presenta la mostra Balla al femminile. 

Tra intimismo e ricerca del vero in cui la galleria intende intende rendere omaggio a Giacomo Balla (Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1 marzo 1958), uno dei più importanti e originali esponenti dell’arte italiana del  XX secolo. Dopo quattro anni della rassegna Giacomo Balla. Ricostruzione futurista dell’universo (2018), incentrata sull’esperienza futurista del pittore, Bottegantica dedica una mostra alle declinazioni della femminilità interpretate dall’artista in due periodi apparentemente lontani della sua produzione, quello divisionista di inizio Novecento  e quella figurativo-realista degli anni Trenta e Quaranta.

La mostra, curata dalla storica dell’arte  Elena Gigli – la quale custodisce e preserva l’Archivio dell’artista  – presenta, accanto a due opere realizzate da Balla agli inizi del Novecento,  un selezionato nucleo di dipinti del Balla maturo. Tale accostamento permette di creare un dialogo tra i differenti modi di interpretare la figurazione del primo e dell’ultimo Balla, all’insegna della centralità della figura femminile. Nelle opere presenti in mostra, Balla rivela la sua capacità di entrare nell’animo di chi vuole ritrarre, mosso dalla ricerca di rendere la realtà in maniera profonda e sincera. Quiete  operosa del 1898 e La famiglia Stiavelli realizzato nel 1905) si inseriscono nella stagione dei ritratti di primo Novecento in cui le donne sono spesso protagoniste,  raffigurate in interni o negli spazi aperti di Villa Borghese.

In queste due opere si intuisce l’intento di Balla di cogliere il vero in una visione d’insieme, che sia nello stesso tempo psicologica e d’ambiente  in cui l’interiorità dei soggetti dialoghi con l’ambiente circostante. Nell’opera Quiete operosa, Balla ritrae Elisa Marcucci, che sposerà nel 1904, intenta a ricamare vicino alla finestra: la luce s’irradia nella stanza creando un delicato chiaroscuro. Invece, in La famiglia Stiavelli, una luce bianca, quasi artificiale, illumina frontalmente ogni elemento dello studio, attirando l’attenzione sulla famiglia, la pittrice al cavalletto, il marito e i figli dallo sguardo fisso, che sugli oggetti dell’atelier.

Nell’estate del 1929 Balla si trasferisce con la famiglia in Via Oslavia 39B. Casa Balla diventa presto la dimora dove si intrecciano i rapporti affettivi nonché artistici tra l’artista e la sua famiglia, la moglie Elisa, le due figlie, Luce ed Elica, e la cugina Francesca Marcucci. Nel dipinto Timidezza, realizzato nel 1932, la modella è proprio la figlia Luce che posa sul terrazzo coinvolgendo con lo sguardo lo spettatore. Nel 1940 esegue Profumo di rose. Per concludere, l’universo femminile si allarga e coinvolge anche l’amica di famiglia, la giovane Giuliana Canuzzi, che posa per il ciclo delle Quattro stagioni, realizzate tra il 1939 e il 1940 (…).

In contemporanea all’esposizione, la figura di Giacomo Balla viene celebrata anche dalla Banca d’Italia nella mostra Giacomo Balla 1902 – 1940. Esistere per dare, a cura di Elena Gigli, che si tiene presso la loro Sede di Milano, in Via Cordusio 5  visitabile fino al 30 aprile 2022 (dal martedì al venerdì, ore 15.30 – 17.30; sabato, ore 10.00 – 13.00; ingresso gratuito.

Accompagna la mostra un bel catalogo di Bottegantica e Sagep edizioni, a cura di Elena Gigli.
Orari della mostra:
dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00; dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Ingresso libero
Info: Tel 02 35953308 – 02 62695489
www.bottegantica.com

Giuseppe Lippoli