Dopo il grande successo di Chagall e Picasso, la galleria Deodato Arte di Milano, apre la stagione autunnale con la mostra “Joan Mirò. Capolavori grafici”, dal 28 settembre al 4 novembre 2017, con un’accurata selezione di quaranta opere, dalle acquefori alle incisioni calcografiche a puntasecca, passando per litografie a colori ed in bianco e nero, appartenenti al ricco patrimonio di creazioni grafiche, cui il grande maestro catalano si rivolge costantemente durante tutto il suo persorso artistico.

I lavori esposti sono stati realizzati nel periodo compreso fra gli anni’50 e ’80,arco di tempo in cui Mirò si dedica più assiduamente all’arte incisoria; infatti,a partire dagli anni Cinquanta si stabilisce in maniera definitiva a Palma de Maiorca, dove allestisce un laboratorio di incisione e litografia.
Affascinato dalla tecnica, dalle molteplici possibilità espressive e comunicative offerte,tramite l’utilizzo di strumenti inusuali come pettini, chiodi,ed altro ancora, contribuisce a rendere ancora più personali le lastre incise, dalle quali emerge una forte connessione anche al punto di vista emozionale.
In mostra s’incontrano alcune opere appartenenti degli anni ’30 che attestano le prime sperimentazioni incisorie come Daphnis et Chloé e Fraternity dal carattere narrativo e perfettamente rappresentative delle tematiche trattate. Di matrice più astratta, sebbene con evidenti riferimenti ai titoli, sono litografie della serie HaiKu degli anni’60 come Herbes d’été, La bouge du sanglier e Au potrait couvert de neige, dove attraverso forme geometriche, dai piccoli punti e dalle macchie di colore è possibile scorgere soli, stelle, lune, occhi, figure femminili e uccelli, tra l’altro soggetti prediletti dell’artista.
Colori pieni, vivaci che si contrappongono a linee e contorni neri, figure che fluttano e galleggiano insieme alle parole, come Le Lézard aux plumes d’or del 1971, uno fra gli esempi più evidenti della compenetrazione fra disegno e testo… Più essenziali, per quanto riguarda linee e colori, sono le litografie realizzate per la serie dedicata a L’enfance d’Ubu del 1975.
Molto importanti i lavori incisori accompagnati da poesie di Jacques Prévert tratti dal libro in tiratura limitata Adonides eseguito nel 1975, le cui pagine originali esposte mettono in evidenza sulla stessa lastra l’incisione di versi nonchè il disegno a simboleggiare la totale unione delle due arti e dei due artisti.
Di rilievo sono l’incisione e acquatinta Sans titre III realizzato nel 1981 su carta guarro capace di fornire uno spiccato effetto tridimensionale, evocativo del bassorilievo e il manifesto realizzato in occasione dei mondiali di calcio del 1982, un’opera d’arte colorata, fresca che andò a sostituire la vecchia classica iconografia del torero e delle corride, ottenendo un successo strepitoso.
Per concludere, la Galleria Deodato Arte, è una dinamica galleria d’arte contemporanea con sedi a Milano a Hong Kong e in Svizzera a Brusino Arsizio. Fondata nel 2010, a partire dal 2013 la galleria, oltre a seguire mostre e progetti interni, crea sinergie con musei e partecipa a fiere nazionali e internazionali, soprattutto in Asia.
La mostra presenta i seguenti orari: Martedì – sabato dalle ore 10.30 alle ore 14.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Sede: Deodato Arte, Via Santa Marta,6 – Milano.     Per ulteriori informazioni: Tel. 022 80886294 – www.deodato.com.

Giuseppe Lippoli