Al Museo del cinema alla Mole Antonelliana di Torino è in programma, fino al 29 agosto, Hecho en Cuba, una raccolta di manifesti cinematografici realizzati nell’Isola caraibica dalla collezione di Luigino Bardellotto, che nei decenni ha visitato il luogo appassionandosi ad un’arte grafica originale e unica al mondo.
In mostra ci sono duecento di questi manifesti, molti mai visti prima, in cui si rivive la passione per la Settima Arte che ha animato l’isola dal 1959 ad oggi, espressa attraverso una particolare arte grafica, completamente diversa da quella dei manifesti e locandine a cui si è abituati qui.
Il cinema era molto amato dai cubani fin dagli anni Trenta, con molte sale e uno stile grafico ricalcato sui modelli europei e statunitensi. Dopo la Rivoluzione castrista la grafica diventò nazionale e originale, senza più legami con il resto del mondo, da cui arrivavano film d’autore e di cassetta, anche perché Fidel Castro capì subito l’importanza del cinema come strumento di propaganda e svago.
In esposizione si trova raccontata quest’arte, sviluppatasi spesso in condizioni non facili per il reperimento dei materiali di lavoro: tra i film reinterpretati in maniera insolita ci sono Ladri di bicicletteArancia meccanicaGiulietta degli spiritiBaci rubatiIl caso Mattei.
Nel percorso s’è anche la ricostruzione di un angolo de L’Avana, con musiche e atmosfere in tema.
In parallelo, il Museo del cinema propone una nuova guida multimediale, mentre si concretizzerà presto il progetto di fare di via Montebello una nuova Walk of Fame, con le stelle dei protagonisti del cinema che hanno avuto a che fare con Torino.

Elena Romanello