Del nuovo entertainment pallonaro odio tutto – Odio, sì, utilizzo questo termine politicamente scorretto.

Gli orari delle partite, i prezzi dei biglietti, la mancanza di senso di appartenenza di giocatori, allenatori, dirigenti (solo qualcuno possiede ancora questi valori, ma sono eccezioni), la fidelizzazione dei tifosi considerati solo come clienti, liste d’attesa per la sottoscrizione degli abbonamenti, bramosie speculative immobiliari di stadi, aree adiacenti, compravendita di giocatori e plusvalenze, nessun freno al numero di stranieri, procuratori che impongono i loro assistiti e che creano di fatto le rose delle squadre, fondi sovrani e speculativi affamatori di popoli che vogliono solo ottenere profitti ragguardevoli dalle società calcistiche, regole di gioco più consone ad un circo di quart’ ordine, sottomissione totale alle pay-tv, al marketing con lo stravolgimento dei colori sociali , delle divise, degli stemmi centenari.

Mi fermo qua nell’elenco, perchè sarebbe infinito.

Del resto il “nuovo calcio” non possiede più quella peculiarità popolare che lo ha contraddistinto per un secolo.

Il calcio ha una popolarità enorme ancora oggi, ma è una popolarità virtuale, mediata dalla tv, dai mezzi di comunicazioni digitali, una partecipazione virtuale e non più diretta .

E’ divenato uno sport elitario emblema del lusso e di quella che potrebbe essere definita la “vecchia borghesia benestante”.

Uno sport come il tennis, il golf il, po-poolo (no, la doppia “o” non è un errore di battitura, ma è la pronuncia “zagagliata” di Peppe , il pantera Baiocchi nel film “i Soliti ignoti” allorché voleva esprimere la sua appartenenza biorghese alla “servetta” Nicoletta, la domestica da “conquistare” per poter avere il “lasciapassare” per entrare nell’appartemento, dove prestava servizio, che era adiacente il Monte dei pegni dove scassinare la “comare”, la cassaforte dei preziosi).

Proprio in virtù di tutto ciò, non comprendo lo stupore, la rabbia, le contumelie (peraltro legittime e giustificate) nei confronti del “proprietario” del Milan (proprietario formale ma sottoposto alla “spada di Damocle di dover rifondere un prestito di 600 milioni all’ ex proprietario il fondo Elliot- manovra finanziaria mai vista nel mondo del calcio), Mr Gerry Cardinale, per aver licenziato Maldini e Massara nella serata di ieri.

E’ tutto nella normalità del calcio moderno, pardon del nuovo entertainment dove l’aspetto preponderante è il profitto, l’aumento degli utili, il guadagno.

I dirigenti che non si omologano totalmente al business plan, vengono licenziati. Normale, come in qualunque altra multinazionale.

Le polemiche, i lamenti, gli improperi sono azioni sterili, inutili, senza effetto.

Cari colleghi milanisti (il consiglio è valido per tutte gli altri sostenitori dei sodalizi calcistici italiani e europei), l’unica azione efficace, produttiva e proficua è il boicottaggio di tutte le storture del calcio moderno.

Boicottaggio senza se e senza ma, di tutto quanto e di coloro che, in questi ultimi due decenni, hanno immolato la nostra fede, la nostra ragione di vita, sull’altare del profitto senza scrupoli.

Di chi non ha mai avuto rispetto per la nostra passione, la nostra dedizione, il nostro seguito, la nostra difesa e il nostro orgoglio per i colori, le vittorie (ma anche le sconfitte), il blasone delle nostre amate squadre e di tutto quello che hanno rappresentato in un secolo di storia pallonara ma non solo; città, nazioni, popoli, tradizioni, eredità di valori tramandati da padri ai figli, vite vissute.

Questo è tutto quanto è stato scippato dal business dei padroni del nuovo entertainment.
Guardiamo la “luna” , non il dito della mano di Gerry Cardinale che ha defenestrato Maldini e Massara, perchè non in sintonia con i suoi progetti di accrescimento dell’ utile di bilancio annuale.

Destiamoci dal torpore generato dall’apparenza sfavillante e abbacinante dello spettacolo di lustrini che è il nuovo calcio se non vogliamo rimanere ancora delusi (o meglio turlupinati) per decenni per la perdurante offesa nei confronti della nostra decennale e immensa fede.rs

lare


Massimo Puricelli
Castellanza (VA)