Materima è un luogo ricondotto all’antico splendore dalla perspicacia e dalla generosità di Nicola Loi, tra l’altro è apprezzata da tutti coloro che si recano a Casalbeltrame, un paese di nobile stampo situato tra Novara e Vercelli, dove i nomi di alcune vie, intitolate a Pablo Picasso, a Francesco Messina, ad Augusto Perez e ad altri protagonisti del Novecento, servono da introduzione a quello che attende i visitatori. 

Un’ampia cinta muraria circonda Materima come a trattenere i preziosi segreti che si spalancano davanti agli occhi di chi varca il possente portone: il viale che conduce all’edificio padronale offre all’ospite un traguardo percettivo di straordinaria seduzione. Infatti si tratta di un imponente cardinale in bronzo eseguito da Giacono Manzù il cui sguardo severo sembra misurare i passi di chi gli va incontro.
A sorvegliare la porta d’ingresso un’austera presenza femminile di Giuliano Vangi, intorno al prato l’austero palazzo accoglie preziose testimonianze del secolo scorso, a partire da una motocicletta rivisitata da Arman e da una dinamica, meccanica struttura di Umberto Mastroianni. E poi un lavoro di Floriano Bodini con un delicato “Volo di colombe”, oltre a una delle celeberrime composizioni dalla vocazione bidimensionale di Pietro Consagra, le figure di Giuseppe Maraniello, il Centauro di Perez ed altri ancora….
All’ingresso della Villa Gautieri sede della mostra, in visione una trentina di opere dedicate a Park Heon Youl che ci sorprende con creazioni trasformate prospetticamente dalla luce. La mostra in programma fino al 20 dicembre 2017, curata da Nicola Loi. Nella prima stanza al piano terra, Giuliano Vangi esibisce una ricca sequenza di sculture realizzate in legno, in pietra e in bronzo, oltre a studi e  bronzetti, accompagnati alle pareti da disegni e da dipinti, “Un uomo in piedi”  del 1963, “Mare” del 2016. Nella sezione dedicata ad Arturo Martini: “Leda e il cigno”. Nella sala dedicata a Francesco Messina troviamo “Claudine”, il superbo ritratto in piena figura della moglie Bianca sigillata nella posa di una dea appena  calata dall’Olimpo. Duecento sculture in mostra a Materima
E poi la sala personale dedicata a Giacomo Manzù: “Ulisse”, al centro della stanza una coppia  dei suoi celebri “amanti”.  Nel regno di Marino Marini, uno dei celebrerrimi “cavalieri” in tragico, instabile equilibrio sul loro destriero: un’ angosciante allegoria del destino dell’uomo. Alcune “teste” dove spicca la sua abilità di ritrattista capace  di interrogare e di catturare l’anima degli effigiati. I quadri appesi ai muri sono infine il frutto di sorprendenti qualità  grafiche e pittoriche.
Accompagna la mostra un bel catalogo edito da Edizioni Polistampa (Firenze), 2017. Testo di Luciano Caprile. In copertina “Grande cubo” di Marco Casamonti. Detta pubblicazione non vuole essere un catalogo esaustivo delle opere ospitate a Materima ma solo una documentazione fotografica degli spazi e dei lavori attualmente esposti in occasione del decennale della prima grande mostra “Premio internazionale della giovane scultura”, inaugurata nel settembre 2007.

Giuseppe Lippoli