Gli ultimi dati sono stati resi noti dall’Agimeg, l’Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco, all’inizio di settembre: nei primi otto mesi del 2018 la spesa degli italiani nei casinò games online è stata pari a 458,8 milioni di euro, all’incirca cento milioni in più rispetto al dato registrato fra gennaio e agosto dell’anno scorso, quando il valore aveva raggiunto quota 358,2.

 

Numeri che non fanno altro che confermare il trend del più recente periodo.

Stando all’ultimo rapporto dell’Osservatorio sul Gioco Online del Politecnico di Milano, difatti, lo scorso anno gli italiani hanno speso nel gambling virtuale 1,38 miliardi di euro, segnando una crescita di oltre trenta punti percentuale rispetto al 2016.

Fattori essenziali di questa performance si sono rivelati il recupero di somme in precedenza finite su piattaforme illegali e un utilizzo sempre maggiore del digitale nella vita di tutti i giorni. A oggi le sale da gioco virtuali non autorizzate (chiamati anche come “siti non aams“) a operare in Italia e di conseguenza oscurate, hanno superato quota 7.000.

Inoltre gli italiani stanno dimostrando di essere un popolo sempre più connesso, in grado di utilizzare la Rete non solo per fare ricerche di studio e lavoro oppure per controllare i profili sociali di amici e parenti, ma anche per fare acquisti di beni e servizi oppure per trascorrere del tempo semplicemente svagandosi con delle applicazioni.
Con i casinò online, come questo sito, abili a ritagliarsi un proprio significativo spazio.

E pensare che agli inizi del nuovo millennio scommettere dei soldi in Rete era ancora illegale nel nostro Paese.

Solo nel maggio del 2002 fu dato il via libera alla cosiddetta raccolta a distanza delle siti scommesse sportive stranieri. Curiosamente, come accaduto quattro anni prima, la novità arrivò in concomitanza con la disputa di un mondiale di calcio.

Poco più di sei anni dopo, nel settembre del 2008, ecco invece aprire i battenti la prima poker room su un circuito AAMS, quella che oggi è l’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Mentre nel luglio del 2011 è stata la volta dei casinò games (roulette, slot, blackjack…) e del poker nella sua variante cash.

Adesso non resta che metterci comodi e vedere come andranno le cose in quest’ultimo scorcio di 2018. Il rapporto Online Gambling Quarterly pubblicato da MECN Consulting, network di esperti che si occupa di dati e analisi quantitative, aveva previsto un anno col segno più.

Chissà se il pronostico sarà rispettato. Si accettano, per così scrivere, scommesse!