Dai risultati del primo turno elettorale delle amministrative svoltasi ieri, emerge come una Fenice, il vecchio duopolio, centrodestra centrosinistra, che porterà al ballottaggio molti candidati, il prossimo 25 giugno.
Risultati che rischiano di essere alterati dal clima di piena estate che stiamo vivendo. 
Le date scelte non potevano essere peggiori di queste, visto che il nostro Paese dal 2 Giugno, al 31 agosto è praticamente chiuso per ferie ogni fine settimana.
Analisi, flussi elettorali, sondaggi post voto, commenti, la solita ridda di parole che invaderà i mass-media.
Mi estraneo ed evito i commenti dei risultati, perchè ogni tornata elettorale è assai ardua da comprendere, soprattutto analizzando la società italica degli ultimi 10 anni (in realtà dalla fine della Prima Repubblica).
I dati macro-economici dell’Italia sono allarmanti; disoccupazione, debito pubblico, deficit, crescita (PIL) minima, con prospettive future fosche (i giudizi delle principali agenzie di rating ci assegnano un malinconico BBB- sia Fitch, sia S&P, seppur sappiamo quanto valgano quelle valutazioni e quali siano le variabili, soprattutto soggettive).
Finora non ho recepito una spiegazione convincente ed esaustiva che mi fornisca un quadro chiaro per comprendere la politica italiana.
Prima di arrendermi definitivamente ho pensato di appellarmi agli elettori del Partito Democratico affinchè mi motivino la loro scelta, la loro “croce” vergata sulla scheda elettorale sopra il simbolo del PD.
E sì, perchè, anche ieri la compagine del centrosinistra ha raggiunto quasi il 30% (in media) dei consensi su scala nazionale nelle diverse città dove gli italiani si sono recati alle urne.
Mi spieghino come si possa continuare a dare la preferenza alla stessa formazione politica per oltre mezzo secolo.
Sì, oltre mezzo secolo perchè cambiano i leaders, il nome, il simbolo, la nomenklatura, ma l’attuale Partito Democratico non è altro che l’erede del vecchio PCI, poi PDS, DS, Ulivo, Unione, con qualche diversificazione di facciata, ma con ideologie e programmi sostanzialmente identici.
Sì, perchè se qualcuno nutrisse dei dubbi, consiglio di leggere il libro di Ugo Finetti (ex vicepresidente della Regione Lombardia dal 1985 al 1992) “Botteghe Oscure, il PCI di Berlinguer e Napolitano (toh, che strano Napolitano), cronistoria del maggiore partito della sinistra italiana, tra socialdemocrazie, euro-comunismo, lauti finanziamenti dell’ ex URSS, e la presunta questione morale molte volte sbandierata, ma in realtà solo di facciata visti gli “estratti conti”, che, secondo Finetti, erano di comune conoscenza da parte della classe dirigente di via delle Botteghe Oscure.     
E allora, vi chiedo, elettori del PD cosa vi spinge a concedere il vostro consenso ad una simile compagine che, oltretutto, ha prodotto negli ultimi decenni i seguenti risultati.
Sottomettendosi totalmente ai voleri delle istituzioni europee, e seguendo in maniera abbacinante l’ideologia elevata a dogma intoccabile, ecco che si aderisce ai trattati di Maastricht, l’ingresso nell’euro, i trattati di Dublino, il pareggio di bilancio, il bail in bancario, l’eliminazione dei dazi, la completa tolleranza dell’invasione “programmata” di milioni di migranti dal continente africano, la distruzione del sistema pensionistico (legge Fornero), l’eliminazione dei minimi diritti dei lavoratori (tra cui l’articolo 18, che ne fu impedita l’abrogazione durante il governo Berlusconi con le città bloccate per le manifestazioni di quel partito e dei suoi elettori non più tardi di 10 anni fa), il pignoramento dei conti correnti bancari senza alcun atto giudiziale, e poi, indulti, “svuota carceri” a go go, abolizione delle Province creando una situazione da Terzo Mondo in fatto di manutenzione di strade, scuole, assistenza delle categorie più deboli. 
Mi fermo qua perchè l’elenco sarebbe troppo lungo.
Fatto sta che i danni creati li può percepire qualunque persona dotata di raziocinio.
Io sto vivendo nella confusione più totale, o meglio, nell’incapacità cognitiva di recepire quale motivazione spinga a dare consenso al PCI e ai suoi eredi.
Ecco perchè, come extrema ratio, mi appello agli elettori di quel partito.
Potete spiegarmi perchè esprimete da oltre 25 anni (vorrei dire 50 , ma probabilmente alcuni sostenitori ed elettori sono passati a miglior vita) il vostro consenso elettorale in “tale direzione” ?
Per anni ho pensato che tale scelta fosse dettata da una fede assoluta dove la componente raziocinante deve lasciare spazio al “mistero” del dogma.
Oppure, come in tutte le ideologie totalitarie, le menti del popolo vengono obnubilate e annichilite dal “pensiero unico”. 
Potrebbe sembrare un errore accostare un termine neo-liberista ad una formazione politica che si definisce progressista, ma le politiche del PD sono l’espressione massima del più assoluto neoliberismo finanziario.
Parafrasando una scena del film di C.Verdone “Troppo forte” , allorchè il leguleio interpretato da A. Sordi imponeva al suo assistito il coatto Oscar, di non avere pensieri, perchè “…tu non hai più nulla in quella capoccia; è vuota; d’ora in poi tutto quello che pensi, che vedi e che senti, è il tuo avvocato che decide…”. 
Sono in errore ?
Queste mie tesi sono inesatte, erronee, confutabili ?
Attendo chiarimenti e delucidazioni …
 
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)